Sulla boutade del consigliere di maggioranza in Regione Campania circa la presenza di cratere nelle acque antistanti Casamicciola interviene Rosario Caurso, che commenta un link di “Libero quotidiano”
“Trovo assurdo – scrive il sindaco di Serrara Fontana – cercare popolarità “sulla pelle” degli ischitani e di Ischia oltretutto all’inizio della stagione turistica. Pronta una lettera con la quale chiedo al sig. Borrelli la documentazione dalla quale ha dedotto che il nostro vulcano (spento dal 1300) è da considerarsi uno dei più pericolosi al mondo.”
Sono costretto ad intervenire (vabbè… Voglio intervenire) per puntualizzare un paio di cose:
1) Che Francesco Emilio Borrelli spari cazzate galattiche non è cosa nuova, anche se ormai penso che non si tratti più solo di malafede, nè neanche di ignoranza.
Mi sono fatto la convinzione che il problema sia di un sostanziale limite mentale.
2) Ho curato qualche anno fa la pratica per il riconoscimento del Bradisismo dei Campi Flegrei nel Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Nel dossier che ho curato per il Ministero dell’Ambiente, coordinando un gruppo di istituti ed esperti tra cui l’Osservatorio Vesuviano, ho dovuto inserire altri esempi mondiali di caldere vulcaniche, ed una di queste è Ischia.
Ischia (e non procida per esempio) è una caldera vulcanica attiva, formata da differenti duomi vulcanici “affastellati”. Il fatto che sia attiva NON significa che sia pericolosa o che possa esplodere da un momento all’altro.
3) Oggi il vulcano più pericoloso d’europa sono i Campi Flegrei, seguiti dal vesuvio e da altri MA NON DA ISCHIA che, di fatto, è un vulcano attivo dormiente (non spento).
4) Di tutto questo il caro dissociato Francesco Emilio Borrelli è più che informato, dato che quando nel 2007 presentammo la candidatura, il quartier generale da cui mandavo fax, ricevevo telefonate ed organizzavo riunioni era il suo ufficio, in Provincia, ed in provincia tenni la riunione finale di illustrazione del progetto alla presenza sua, del presidente della provincia e del sindaco di Napoli (Iervolino) dei sindaci dei paesi flegrei e dell’esperto inviato dall’UNESCO.
Allora lui era molto informato… presente e protagonista… ma, come dicevo, forse non aveva capito niente.
Con i migliori saluti
Riccardo M. Strada