lunedì, Dicembre 30, 2024

CASAMICCIOLA, AFFANNO PORTO (per Bonavitacola)

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Il porto di Casamicciola deve tornare in funzione. Eppure la Regione rifà il pontile degli aliscafi (100 giorni per 3 milioni di euro). C’è chi fa il miracolo “escavo” e chi spara “palle”

Ugo De rosa | Si è svolto ieri come da programma, presso la Basilica Pontificia di Santa Maria Maddalena a Casamicciola Terme l’incontro voluto dai Comitati locali sulla questione-porto nel Comune termale. Sono stati i comitati “Casamicciola Viva”, “Comitato Casamicciola”, “Comitato Risorgeremo Nuovamente” e “Federalberghi Ischia” a invitare il Commissario alla ricostruzione Giovanni Legnini, il Commissario Prefettizio del Comune di Casamicciola Terme Simonetta Calcaterra, e i vertici della regione, nello specifico il Vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, il Presidente della IV Commissione (Urbanistica, Trasporti e Lavori Pubblici) della Regione Luca Cascone e il Segretario Generale Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale dottoressa Vera Corbelli.

È stato il vicepresidente della Regione, Fulvio Bonavitacola, a illustrare le linee che guideranno l’azione della Regione nel cercare di garantire i collegamenti marittimi su Casamicciola, nonostante le note problematiche causate dalla frana del 26 novembre scorso: «Una parte della colata dei detriti è finita nel porto e ha fatalmente ridotto il “pescaggio”. Il secondo problema concerne la manovra delle navi, visto il mutamento del bacino di evoluzione. Dunque non basta individuare una nave che abbia un pescaggio compatibile, ma è necessario individuare una nave che abbia anche una “manovra” compatibile. La Capitaneria ha emesso un’ordinanza con la quale ha stabilito quali sono le compatibilità per l’utilizzo del porto di Casamicciola, e in questo campo la parola della Capitaneria è legge. Ciò che noi abbiamo fatto è di rivolgerci alle Compagnie di navigazione e ribadire quali sono le regole, per poi chiedere se le loro navi siano in grado di rispettare tali limiti. Se esse non sono in grado di rispettarli, i casi sono due: o si procurano nuove navi, noleggiandole, oppure se non sono in grado, noi come Regione – che attiviamo le linee di navigazione – faremo un avviso secondo cui in via straordinaria, visto l’avvio della stagione turistica e vista l’ordinanza vigente, gli operatori che intendono fare una proposta di candidatura per svolgere tali servizi si facciano pure avanti. In tal modo daremo anche una “smossa” alle attuali compagnie operanti. Nel frattempo dobbiamo accelerare i tempi per il dragaggio, cosa che il Commissario sta quotidianamente seguendo, ma comunque dobbiamo studiare un piano “b” per la stagione che sta cominciando: non possiamo attendere la conclusione del dragaggio. Ecco perché nei prossimi giorni prenderemo alcune decisioni in linea con le intenzioni che vi ho esposto», ha concluso Bonavitacola.

A sua volta, il comandante del Circomare Ischia Antonio Cipresso, ha illustrato gli aspetti più tecnici delle valutazioni inerenti i possibili nuovi collegamenti con mezzi adatti alla bisogna: «Dobbiamo tenere in considerazione la nuova realtà. C’è un’ordinanza che disciplina le modalità di accesso e l’ingresso nel porto di Casamicciola, e ora va considerato anche un altro aspetto: c’è il pontile che prossimamente sarà interessato dai lavori infrastrutturali promossi dalla regione Campania per la sicurezza del pontile stesso proprio per non bloccare completamente le attività di sbarco e imbarco su Casamicciola. Gli aliscafi in questo momento stanno andando sulla banchina dove solitamente attraccavano le navi traghetto, quindi in maniera tale da continuare a mantenere degli accosti sul porto di Casamicciola.

Le eventuali ulteriori corse, nel caso in cui ci fossero delle proposte, noi le andremo a valutare di volta in volta, come facciamo in qualsiasi altra situazione e occasione, sia per il porto di Ischia, di Casamicciola o di Forio. Quindi valutiamo la presenza dell’ormeggio libero, e nel caso in cui ci fossero tutte le condizioni disponibili a dare dei nuovi accosti a navi e aliscafi. Solitamente le richieste da parte delle società di navigazione vengono inviate alla regione, quest’ultima recupera tutte le richieste delle società di navigazione, e ce le invia: noi poi diamo un parere di sicurezza sulla navigazione.

Ad esempio, diciamo che a un dato orario, una determinata tipologia di unità navale può entrare nel porto, può effettuare accosti e operazioni commerciali, se ci sono alcune condizioni, cioè le caratteristiche dell’Unità per la manovrabilità all’interno del bordo, la disponibilità dell’ormeggio (perché se esso è occupato da un’altra unità navale che sta effettuando un’operazione commerciale sicuramente non possiamo permettere l’ingresso di un’altra nave contemporaneamente a quella che sta eseguendo l’operazione nello stesso spazio). Quindi se ci sono delle ulteriori richieste noi andiamo a valutare di volta in volta, come sempre abbiamo fatto, dando un parere sulla sicurezza della navigazione. Per quanto riguarda la problematica relativa ad alcune navi che entrano in porto ed eseguono l’operazione commerciale – ha proseguito Cipresso – posso dire che uno dei maggiori problemi che abbiamo riscontrato a Casamicciola è l’assenza di fondale nella zona antistante il pontile aliscafi. Quindi si crea una difficoltà con le navi di maggiore stazza nell’eseguire la manovra in sicurezza nel momento in cui arrivano lì e non c’è più il fondale adeguato. Sul molo di soprafflutto, per fortuna direi, ancora ci sono delle condizioni affinché queste navi possano operare in sicurezza. Questa è stata una grande fortuna perché ad oggi l’isola non si mai fermata completamente: pensiamo infatti che nel caso in cui si fosse bloccata quella determinata area l’isola sarebbe stata sprovvista di gas e carburante, quindi avremo avuto un problema ancora maggiore, senza dimenticare il problema dei rifiuti. Le navi continuano ad operare perché ci sono le condizioni: ecco quindi che c’è una differenza in base alle caratteristiche dell’unità navale. Nelle condizioni di manovrabilità non tutte le navi sono uguali e appunto cambia la zona dove poter eseguire la manovra: alcune navi non possono venire a Ischia perché non abbiamo un bacino portuale molto ampio, e l’accesso è un po’ più difficoltoso».

Sollecitato sulla questione-porto, il Commissario Legnini ha spiegato: «Nel porto di Casamicciola il carotaggio, cioè il prelievo dei campioni si è concluso da più di una settimana. C’è stato anche il cosiddetto contro-campionamento da parte dell’Arpac e i laboratori di analisi stanno già lavorando sul materiale estratto. Ad essi è stato assegnato il termine di 25 giorni anziché 45 come avevano richiesto. Aspettiamo gli esiti della analisi relativa alla caratterizzazione dei materiali da estrarre: se le cose andranno bene, come mi auguro fortemente, si potrà partire con i lavori più o meno nei tempi programmati con non più di 10 giorni di ritardo rispetto al cronoprogramma. Tengo a precisare che dragare un porto non è cosa semplice dal punto di vista autorizzatorio, con procedure e tempi non derogabili, dunque non è così facile procedere al dragaggio come alcuni superficialmente pensano».

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