Il Comune di Casamicciola Terme continua nell’opera volta a “cambiare faccia” a Piazza Marina. Un’azione che passa per la demolizione delle strutture preesistenti. E così, dopo il Capricho, che ha lasciato un vuoto nella piazza, Giosi Ferrandino ha deciso che toccava ai dehors di tre attività commerciali.
Sono altrettante infatti le ordinanze di demolizione per interventi abusivi su suolo pubblico firmate dal responsabile dell’Area Tecnica ing. Gaetano Grasso, che impongono la rimozione delle strutture non autorizzate realizzate all’esterno dei locali e il ripristino dello stato originario dei luoghi entro sette giorni.
Le attività commerciali coinvolte sono la sala giochi Eurobet, il negozio Il Capriccio Mare Sport e il Bar Calise.
Nel caso di Eurobet, la Holding Buono Srl e la Buono Game Srl, rispettivamente locatarie e proprietarie dei locali, hanno realizzato senza permesso, occupando suolo pubblico: una struttura in tubolari metallici con copertura in lamiera coibentata (9,30 x 4,70 metri); una tenda retrattile (9,30 x 2 metri). Il Comune ha disposto la demolizione con la possibilità di chiusura dell’esercizio in caso di inadempienza.
Il negozio Il Capriccio Mare Sport ha invece realizzato su suolo pubblico senza autorizzazione una struttura a L con tubolari in ferro e copertura in plexiglass (10,50 x 4,30 + 3,00 x 4,60 metri); una tenda retrattile (10,50 x 2,40 metri). Anche in questo caso, la mancata rimozione comporterà la chiusura dell’attività.
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I titolari del Bar Calise hanno occupato suolo pubblico e installato senza permesso: una struttura chiusa in alluminio (3,90 x 13,60 metri). Come per gli altri esercizi, è stato imposto lo smantellamento immediato della struttura abusiva.
L’ing. Grasso ricorda «che il provvedimento di rilascio di beni appartenenti al demanio pubblico può essere legittimamente emanato senza la preventiva comunicazione dell’avvio del procedimento e senza instaurare alcun contraddittorio con l’interessato, trattandosi di un provvedimento di autotutela esecutiva che l’Amministrazione è tenuta ad adottare per rientrare in possesso di un bene demaniale abusivamente detenuto da un privato». Sussiste dunque il pubblico interesse, «anche in considerazione del fatto che l’esercizio dei poteri sanzionatori della P.A. è attività vincolata, priva di margini di discrezionalità».
Le ordinanze adottata si basano sull’art. 35 del Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001) e sull’art. 14 del Regolamento per l’applicazione del canone patrimoniale di concessione e occupazione del suolo pubblico. E avvertono che qualora i destinatari non ottemperino, il Comune potrà disporre la chiusura forzata delle attività per un periodo non inferiore a cinque giorni, oltre al recupero delle spese sostenute per la rimozione coattiva.
Con queste ulteriori tre demolizioni, sia pure di impatto minore rispetto al Capricho, l’aspetto di Piazza Marina continua a modificarsi, nel più ampio contesto di riqualificazione e rigenerazione urbana…
e la ferramenta che si è presa un marciapiede intero ?