All’inizio doveva essere una montagna e, invece, sotto la coltre di confusione di questi mesi, Giosi Ferrandino ha partorito un porto-topolino. E il tutto viene caratterizzato dalla parola “in economia” (si fa per dire). Con poco più di 200 mila euro in bilancio per i primi quattro mesi (sempre che questi atti poi reggano fino alla fine e non vengano disapplicati) il porto di Casamicciola passa nella gestione diretta del comune. Un passaggio che, di fatto, fa fuori Marina di Casamicciola, Cala degli Aragonesi e GM Nautica. Tutti fuori per soddisfare la smania di voler prendersi il porto. Con il rischio che viene ben descritto dal detto popolare “chi troppo vuole nulla stringe”.
Dopo essersi “incartato” nei mesi scorsi e, di fatto, essere scappato dal Consiglio comunale, Giosi Ferrandino e i suoi consiglieri tornano oggi per approvare la formula meno performante delle gestioni portuali sull’isola: quella diretta e in economia. Così la chiamano. Una scelta che mostra tutti i suoi limiti fin dal suo concepimento.
Il Consiglio Comunale di Casamicciola Terme è stato convocato d’urgenza ed in seduta pubblica, in convocazione unica, oggi alle ore 14:30, presso la sala consiliare per discutere dell’Affidamento dei servizi di portualità turistica del porto di Casamicciola Terme al Comune di Casamicciola Terme. Gestione diretta ai sensi dell’art. 14, comma 1, lett. d), del D. Lgs. n. 201/2022.
“Fino alla data del 31.12.2024 – si legge nella proposta del sindaco al civico consesso – , la gestione di parte dell’infrastruttura è stata affidata in concessione demaniale marittima, con atto concessorio n. 21/2008 (e successiva autorizzazione demaniale n. 1 del 29.04.2024), congiuntamente al Comune medesimo ed alla Cala degli Aragonesi S.r.l., giusta delibera di C.C. n. 47 del 29.12.2004; il relativo rapporto concessorio è, ai sensi dell’art. 3 della L. n. 118/2022, scaduto il 31.12.2024; risulta altresì scaduta al 31.12.2023 la concessione demaniale n. 49 del 14.05.2008, integrata e modificata dalla concessione demaniale n. 107 del 08.07.2009”.
“In considerazione dell’avvenuta scadenza – continua l’atto che sarà approvato oggi dalla maggioranza di Casamicciola – delle concessioni demaniali marittime nn. 21/2008 e 49/2008, il Comune deve, prioritariamente, nell’ambito dei propri poteri organizzatori definire le modalità di gestione dei beni demaniali marittimi e dei relativi servizi ricompresi nel porto turistico di Casamicciola Terme” che poi continua “L’Ufficio Tecnico ha evidenziato le caratteristiche del servizio e i vantaggi della gestione diretta del servizio medesimo da parte dell’Ente, stante la vantaggiosità economica della gestione e l’acclarata, attraverso la pregressa esperienza gestionale diretta di una consistente parte della medesima infrastruttura” conferma che “il ricorso alla gestione in economia del detto servizio, così come illustrato nella Relazione elaborata dall’Ufficio Tecnico, ai sensi dell’art. 14, commi 2 e 3, del D.Lgs. n. 201/2022, è motivato dalle caratteristiche tecniche ed economiche del servizio da prestare, dalla vantaggiosità economica finanziaria, dalla situazione delle finanze pubbliche, dai costi per l’ente locale e per gli utenti, dai risultati prevedibilmente attesi”
UCCISA MARINA DI CASAMICCIOLA
Un testo che merita un’osservazione di non secondaria importanza: con la decisione di passare “gestione in economia” di fatto Giosi Ferrandino ha “ucciso” Marina di Casamicciola (e con essa, forse, anche il liquidatore Stani D’Orta) la municipalità in liquidazione e senza gli ultimi bilanci approvati che si ritrova solo “ad assicurare la continuità del servizio di elisoccorso ed eliportuale”, ad “assicurare la custodia e la guardiania delle aree portuali interne al porto non in concessione” e ad “allestire, manutenere e organizzare lo specchio acqueo a levante del molo di sotto flutto in concessione al Comune, giusta Concessione n. 2 del 26.02.2025” che, però, riguarda la creazione di una scuola velica e non di un porto con i mega yacht. Il tutto, ovviamente, alla luce dello stato della società che ad oggi si trova nelle condizioni di non poter “operare” come faceva prima stante la sua situazione “sospesa” con i bilanci.
Qualche esperto, addirittura, ha sussurrato al Dispari anche di un potenziale danno erariale collegato ai recenti affidamenti concessi a Marina e, in particolare, quello di 309.880,00 in ambito eliportuale e quello di 247.660,00 in ambito portuale.
LA LOTTA CON CALA DEGLI ARAGONESI
Per arrivare in consiglio comunale, tuttavia, il comune si è dovuto difendere dai rilievi sollevati da Cala degli Aragonesi, la cointestataria della concessione demaniale del porto, e si è affidato allo studio legale Marini – Prof. Avv. Ulisse Corea che ha rilasciato un parere “pro veritate” che è stato consegnato al comune di Casamicciola ieri.
Prima di leggere la difesa dell’Ente, vale la pena evidenziare come in tutti gli atti vengano riportati in evidenza alcune circostanze reali ma venga sempre omessa tutta la questione relativa alla concorrenza e alla possibilità aprire il porto al mercato. Una circostanza che lascia più di qualche dubbio e che mostra il lato debole (se non bastassero tutti quelli già evidenziati) di questa scelta.
Secondo Marini-Correa “non osta al presente deliberato l’istanza di rinnovo della concessione demaniale marittima formulata ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. n. 509/1997 da Cala degli Aragonesi S.r.l. in quanto la relativa esitazione dipende dal (e non presuppone il) seguente deliberato; invero, l’esame della domanda di rinnovo della concessione demaniale marittima formulata da Cala degli Aragonesi S.r.l. ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. n. 509/1997 è incompatibile con la scelta, di natura organizzativa e preliminare all’eventuale affidamento a terzi del porto turistico di Casamicciola Terme, del Comune di Casamicciola di gestire in autoproduzione il detto bene ed il relativo servizio, laddove, come noto, peraltro, la gestione pubblica del bene demaniale costituisce la modalità ordinaria dell’uso generale dello stesso, mentre l’affidamento del medesimo al privato ne rappresenta l’eccezione; in particolare, il Consiglio di Stato, Sez. V, con sentenza n. 1296/2018, ha statuito che: “l’uso generale è propriamente la regola, mentre una differente utilizzazione per finalità diverse, di natura singolare e privato e ad uso cosiddetto esclusivo, è consentita solo per un periodo di tempo determinato e previa apposita valutazione dell’amministrazione, nella misura in cui tale uso esclusivo ed eccezionale risulti non incompatibile con Il pubblico Interesse (art. 36 cad. nav.). Sulla base di tali indicazioni, ricavabili dalle disposizioni di rango legislativo e dai principi che disciplinano il potere di assentire le concessioni sui beni demaniali, non può revocarsi in dubbia che, essendo l’utilizzazione per l’uso pubblico di tali beni quella istituzionalmente prevista dalla legge, la scelta dell’amministrazione di mantenere tale destinazione relativamente ad un determinato bene demaniale, pur In presenza di una domanda di concessione, non deve essere fondata su particolari motivazioni, motivazioni che invece sono necessarie e doverose allorquando l’amministrazione concede a privati il bene demaniale, sottraendolo per ciò stesso all’uso generale, dovendosi esternare le ragioni che inducano a ritenere la destinazione ad un uso singolare ed eccezionale, diverso da quello istituzionale, compatibile e non pregiudizievole per l’interesse generale”.
Gli esperti hanno poi chiarito che “è ben possibile per il Comune di Casamicciola esercitare il servizio di portualità turistica anche all’interno di un porto (o approdo che sia) turistico di interesse regionale, non ostandovi al riguardo alcuna disposizione normativa; è, difatti, espressione della stessa funzione attribuita all’ente locale dall’art. 40 della L.R. n. 5/2021 quella di affidare, unitamente al bene pubblico, altresì il correlato servizio diportistico da espletare attraverso quest’ultimo; altrimenti svuotandosi la stessa funzione amministrativa di “rilascio delle concessioni demaniali marittima” attribuita dal medesimo art. 40, laddove, peraltro, lo stesso art. 105, comma 2, lett. I), del D.Lgs. n. 112/1998 conferisce alle Regioni, appunto, la medesima funzione trasferita ai Comuni di “rilascio delle concessioni demaniali marittime” nell’ambito dei porti turistici a rilevanza regionale; d’altra parte, il comma 3 della detta disposizione prevede che: “restano di competenza della Regione la [sola] gestione e le modalità di utilizzazione di tutti gli spazi delle banchine o tratti di banchine portuali, con le annesse infrastrutture ed i prospicienti specchi acquei, destinati ai servizi di collegamenti marittimi in ambito regionale oltre che [sola] la manutenzione straordinaria delle infrastrutture portuali funzioni del tutto diverse da quelle esercitate nella specie e che la giurisprudenza amministrativa ha anche stabilito che “la gestione di un porto turistico è qualificabile come servizio pubblico locale di rilevanza economica e a domanda individuale (cfr. D.M. 31 dicembre 1983, art. un., n. 14), giacché, nonostante la finalità turistico-ricreativa soddisfi interessi privati di una fascia ristretta di utenti, sussistono nondimeno rilevanti interessi pubblici quali fa valorizzazione turistica ed economica del territorio, l’accesso alla via di comunicazione marina e fa potenziale fruizione da parte dell’intera collettività laddove ricorrano eccezionali esigenze di trasporto pubblico” per poi chiosare: “pertanto, la distinzione tra porto o approdo turistico del Comune di Casamicciola è del tutto irrilevante, atteso che ben può essere oggetto di servizio pubblico locale sia il porto sia l’approdo turistico; né si è operato alcun cambio di destinazione delle aree del porto, né, tanto meno, una declassificazione del porto medesimo in approdo, laddove, nella stessa D.G.R.C. n. 1047 del 2008 della Regione Campania, la classificazione ivi operata non distingue tra porto turistico di rilevanza regionale e approdo turistico di rilevanza regionale ai fini dell’applicazione della normativa, essendo, invece, le due fattispecie trattate in maniera unitaria”.
MARINA DI CASAMICCIOLA KO
Se la logica di quanto abbiamo scritto non è esauriente a chiarire come Giosi Ferrandino abbia deciso di far morire Marina di Casamicciola ci viene in soccorso lo stesso parere “pro veritate” a supporto dell’ente di Via Salvatore Girardi quando chiarisce che: “in alcuna parte del deliberato, il Comune di Casamicciola Terme ha previsto di affidare il servizio alla società Marina di Casamicciola Terme S.r.l. in liquidazione, laddove, appunto, l’affidamento è operato in economia in favore del Comune medesimo e non della detta società; è stata approvata, con la delibera di G.M. n. 1/2025, la relazione di cui all’art. 14 del D.Lgs. n. 201/2022, così come emendata in questa sede, contenente le motivazioni della scelta di procedere con la gestione in economia del servizio da parte del Comune di Casamicciola”.