Ugo De Rosa
forio
Un grave imprevisto ha stoppato i lavori in corso ai locali del Comune di Forio al rione Genala, destinati ad ospitare la caserma dei Carabinieri. Una brutta notizia, sicuramente. La destinazione di quei locali, che precedentemente ospitavano gli uffici del Consorzio di Gestione dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”, era stata decisa dalla precedente Amministrazione Del Deo. Con quella iniziativa, si auspicava che quanto prima la Stazione dell’Arma, che dal 2014 aveva dovuto lasciare la vecchia sede di via Matteo Verde e trasferirsi presso la Stazione di Casamicciola, potesse tornare a Forio. Colmando un “vuoto” causato dall’assenza di un presidio fisso sul territorio per garantire nel migliore dei modi ordine e sicurezza. Tanto che era stata anche approvata la concessione in comodato d’uso gratuito dell’immobile per 18 anni al Ministero dell’Interno. Ma la vicinanza “fisica” della Benemerita ai cittadini foriani dovrà ancora attendere, alla luce di questo imprevisto che ha comportato non solo la sospensione dei lavori, ma ora anche la rescissione consensuale del contratto con la ditta appaltatrice. Il tutto a causa delle pessime condizioni del fabbricato.
Un intoppo che, stando agli atti, non ha colpevoli…
Nella delibera di Giunta che approva la risoluzione contrattuale si ricostruisce infatti la dinamica degli eventi. L’originario progetto di manutenzione straordinaria dell’immobile era stato redatto dall’arch. Marco Raia. Progetto poi rimodulato con l’aggiunta del miglioramento sismico, per l’importo totale di 201.901 euro.
I lavori, affidati all’impresa foriana “Edil Lavoro di Girolamo Di Meglio” per l’importo di 149.543,24 euro oltre Iva, sono iniziati lo scorso 13 aprile e sospesi il 25 maggio, dopo poco più di un mese…
Il direttore dei lavori ing. Mauro Pizzuti Miragliuolo ha infatti evidenziato l’imprevisto: «In seguito alla spicconatura di una porzione delle murature lato interno del corpo esistente, la presenza di una tipologia muraria denominata alla “beneventana” contraddistinta, tra l’altro, da uno stato di degrado avanzato della struttura lignea con una muratura in pietrame disordinato e malta in pessimo stato; detta condizione, non coincidente con le condizioni progettuali, impedisce la utile prosecuzione dei lavori».
RISOLUZIONE CONSENSUALE CON L’IMPRESA
Una doccia fredda. In considerazione dell’aumento dei costi e della natura degli interventi da realizzare, il Comune ha chiesto al commissario alla Ricostruzione di valutare la possibilità di inserire tra gli interventi oggetto di finanziamento anche questi lavori. Nel frattempo l’attuale responsabile del I Settore e il rup hanno rappresentato al sindaco Stani Verde «l’opportunità di addivenire ad una risoluzione consensuale del contratto in corso con l’impresa appaltatrice, attesa l’impossibilità di completare gli interventi in oggetto secondo le previsioni contrattuali».
Fortunatamente, l’impresa si è mostrata d’accordo alla risoluzione consensuale con la rinuncia espressa a qualsiasi richiesta di risarcimento. Su questo fronte almeno il Comune non avrà problemi.
E’ stato quindi richiesto al progettista Raia di relazione «in ordine alle prove ed indagini eseguite sulla struttura prodromiche alla redazione della progettazione», per capire cosa fosse accaduto. E l’architetto ha rappresentato che le indagini conoscitive «sono state eseguite nel rispetto delle attuali Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2018 e circolare n. 7/2019 che prevedono tre livelli di indagine in relazione al loro grado di approfondimento, più precisamente: indagini limitate, indagini estese e indagini esaustive». E che nel caso dei locali al Rione Genala «Il progetto di miglioramento sismico, validato anche dagli organi tecnici dell’Arma dei Carabinieri, è stato redatto sulla base delle indagini limitate e delle prove eseguite dalla Geopad». Una società specializzata incaricata allo scopo.
Pertanto per Raia«la necessità di non proseguire i lavori de quibus non è dovuta a carenze o ad omissioni progettuali, bensì alla necessità di una revisione progettuale conseguente alle criticità strutturali rilevate durante l’esecuzione degli stessi lavori».
Sta di fatto che un problema esistente non era venuto alla luce e ora bisogna prenderne atto e agire di conseguenza. Forse le indagini «limitate» non bastavano…
La Giunta a questo punto, oltre ad approvare lo stato di consistenza dei lavori redatto dal direttore Pizzuti Miragliuolo, che presenta un importo di 79.919,78 euro per i lavori e un totale di 94.857,29, ha preso atto che la risoluzione contrattuale è una strada necessaria e percorribile in quanto non determinerà citazioni per il risarcimento. E l’ha approvata.
Una brutta tegola per l’Amministrazione guidata da Stani Verde. Che ci sia stato o meno un errore, ora bisognerà attivarsi per cercare di superare in tempi brevi l’impasse e sperare nel finanziamento da parte di Legnini per poter completare i lavori e restituire finalmente il presidio dell’Arma al territorio foriano.
A PROPOSITO DI CASERMA DEI CARABINIERI ,PERCHE’ NON SI PARLA PIU’ DELLA STRUTTURA , SUPPONGO SEQUESTRATA, IN LOCALITA’ “CAPIZZO”‘?