sabato, Gennaio 11, 2025

Caso Costagliola, l’ira di Giosi: “Perché ve ne siete accorti solo nel 2015?”

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La dura nota del sindaco a Pugliese e ai dirigenti.
IL SINDACO VUOLE UNA RELAZIONE: “Dovranno emergere le ragioni per le quali le gravi anomalie di versamenti in tesoreria contestate al dipendente, siano emerse solo nel corso dell’anno 2015, sebbene reiterate per più annualità, e quali criticità e/o omissioni di verifica siano state riscontrate per le pregresse annualità”

Pasquale Raicaldo | Zitti tutti, parla Giosi. E usa il polso di ferro. Perché l’ennesima figuraccia nazionale – un maresciallo della Polizia Municipale che per quattro anni avrebbe sgraffignato i soldi delle contravvenzioni – espone l’isola al pubblico ludibrio, non bastassero i mille casi del passato più o meno recente. E allora il primo cittadino di Ischia decide di scrivere una nota al responsabile della Polizia Municipale, Giovan Giuseppe Pugliese, al Segretario Generale, nonché responsabile anticorruzione, Giovanni Amodio, al dirigente dell’Area Economico-Finanziaria Antonio Bernasconi e al responsabile del Settore Area Economico Finanziaria, Salvatore Marino. Perché i controllori non hanno controllato. E soprattutto se Costagliola Di Fiore, agente della polizia municipale, aveva inaugurato la sua prassi criminosa già nel 2011, com’è possibile che la denuncia sia scattata quattro anni più tardi, portando all’inchiesta della Procura della Repubblica che ha portato, ieri l’altro, al suo arresto?
Interrogativi sinistri che riecheggiano nel municipio di via Iasolino, e nel dirimpettaio Palazzo d’Ambra, sede della Polizia Municipale. E certo torna a farsi pericolosamente in bilico il rapporto, già compromesso, tra sindaco e numero uno dei vigili, che Ferrandino scaricò – lo ricorderete – dopo un altro caso nazionale, quello del posto auto singolarmente riservato al parroco Giuseppe Nicolella, nella chiesa di Sant’Antuono. E dopo il breve (e tormentato) interregno di Lello Montuori, Pugliese è tornato nel maggio scorso al comando dei vigili urbani di Ischia, oggi nell’occhio del ciclone per una vicenda scottante. L’accusa di peculato, di cui dovrà rispondere Costagliola Di Fiore, non esime certo chi ha da sempre governato il corpo di Polizia Municipale, e chi sulle contravvenzioni e sul loro importo doveva avere un quadro esaustivo, cammin facendo. E’ dunque per questo che Giosi Ferrandino nella giornata di ieri non sembra averci pensato su due volte con una missiva minacciosa dall’oggetto inequivocabile ( “richiesta relazione relativa alla vicenda di fatti di peculato. Agente di PM. Maresciallo Costagliola di Fiore”) e dal contenuto ancor più diretto.
Perché «in relazione all’oggetto – scrive il primo cittadino di Ischia – si richiede agli organi in indirizzo, ciascuno per i profili di competenza, dettagliata relazione in ordine ai fatti di cui all’oggetto, che hanno determinato in data 24 novembre 2015 l’adozione di misura cautelare personale nei confronti del Maresciallo della polizia municipale emarginato. In particolare – prosegue Giosi Ferrandino – dalla relazione dovranno emergere le ragioni per le quali le gravi anomalie di versamenti in tesoreria contestate al dipendente, siano emerse solo nel corso dell’anno 2015, sebbene reiterate per più annualità, e quali criticità e/o omissioni di verifica siano state riscontrate per le pregresse annualità, quali determinazioni siano state adottate per evitare – sia pure in astratto – il ripetersi delle condotte delittuose emerse nelle indagini, che se conformate, hanno prodotto grave pregiudizio al Comune di Ischia. Il Segretario Generale nella qualità di Responsabile del Piano Anticorruzione, valuterà la sussistenza dei presupposti per l’adozione di eventuali provvedimenti di competenza anche in ordine a disposizioni idonee ad evitare per il futuro il reiterarsi dei gravi fatti contestati allo stato al dipendente infedele. In via cautelare – prosegue la nota – si dispone che il Responsabile della polizia municipale impartisca idonee determinazioni volte alla sospensione del servizio di pagamento delle contravvenzioni per violazioni al Codice della Strada presso il Comando, stabilendo che il pagamento – sia pure in forma ridotta -avvenga esclusivamente a mezzo bollettino sul conto corrente di Tesoreria o in alternativa possa avvenire con addebito su conto corrente del trasgressore con modalità che prevedono l’utilizzo delle rete internet. Si confida nella massima collaborazione in attesa di riscontro entro giorni 7».
Dunque, il sindaco opta per i proverbiali estremi rimedi, disponendo che i contravventori paghino, d’ora in avanti, solo con versamenti sul conto corrente. Giosi sergenti di ferro, a “frittata” abbondantemente fatta. E in attesa di comprendere, ora, se la convivenza con Pugliese tornerà a farsi precaria e delicatissima.
Come quando, del resto, Giosi esternò il suo pensiero anti-Pugliese sui social network, dove sentenziò in merito a quel posto auto clericale: «Spero che il comando vigili non ne sappia nulla, perché altrimenti sarebbe gravissimo e soprattutto il vaso sarebbe colmo dopo tutte le defaillances. Avvieremo nel caso una serie di rotazioni nel comando vigili per riorganizzare il corpo, allo stato privo di coordinamento». Quella storia, del resto non del tutto chiarita, sembrò un atto di genuflessione insopportabile per uno stato laico. Ma la concessione di un posto auto non voluto dal diretto interessato (almeno così il prete Nicolella dichiarò dopo lo scandalo mediatico nazionale) parve sintesi di favoritismi bottegai più che attentato alla laicità del Codice della Strada. E la poltrona, o per meglio dire il fischietto, di Pugliese iniziarono a vacillare pericolosamente. Fino a quella breve situazione di transizione, con il Comando diviso – per così dire – in cinque (Arcamone, Bernasconi, Scotti, Di Meglio e Pugliese), propedeutica alla temporanea svolta. Giosi, poco prima della bufera giudiziaria che lo coinvolse, nominò l’uomo buono per tutte le esigenze, quel Lello Montuori che già più volte gli aveva tolto le proverbiali castagne del fuoco. Ma quella volta, la sfida pareva talmente impegnativa da scoraggiare anche l’impavido Montuori. Che resistette per qualche mese, prima di alzare bandiera bianca. Si è risparmiato quanto meno un arresto, effettuato dai vigili a carico di un vigile, ultima, deprecabile tappa di una gigantesca galleria degli orrori.

9 COMMENTS

  1. Per giosiferrandino è sempre colpa di qualcun altro, come se lui non fosse stato sindaco di Ischia dal 2007. Quando si presenta il rendiconto annuale i conti debbono “quadrare” altrimenti ci si deve accorgere che qualcosa non va… A questo serve il Rendiconto: mentre il Bilancio di Previsione è essenzialmente un atto politico, il rendiconto verifica ed analizza quanto è entrato effettivamente nelle casse del Comune, come vi è entrato e come “giace” in cassa…giosiferrandino sostiene di essere un esperto di bilanci e soprattutto di cassa, come è possibile che non si è accorto dell’ ammanco ora rilevato ? come ha fatto il sindaco in questi anni ?

  2. Signor sindaco perdoniamolo a Michele ostaggio di quella ludopatia che tu non hai fatto niente per combattere a Ischia nonostante che io ti avessi più volte sollecitato suggerendoti di copiare alcune iniziative concrete intraprese da altri sindaci, e poi cosa vuoi che siano poche decine di migliaia di euro a fronte di quelli a cinque zero distribuiti con tanta generositá dalla CPL…..

  3. Ma non facevi piu’ bella figura a stare zitto. Ha ragione il Sig. Boccanfuso cosa hai fatto per la ludopatia? Niente anzi…
    Non ci dimentichiamo i soldi distribuiti a 5 zero dalla C

  4. essere affetti da ludopatia non giustifica chi ha rubato.
    dalla relazione richiesta dal sindaco verranno fuori connivenze e sottaciute complicità.
    il buonismo di Boccanfuso non lo rende meno colpevole.

  5. Niente giustifica il comportamento del viscido vigile,a questo punto meglio i camorristi,almeno lo si sa che rubano è chiedono estorsioni così almeno ci si prepara su come difendersi,e questo qua di ischia ruba quello di barano chiede estorsioni quello di lacco ameno è prepotente ma dove cazzo viviamo!.per quanto riguarda il sindaco ha le sue giuste motivazioni per arrabbiarsi!il discorso c p l Non c’entra assolutamente niente in quanto è a discrezione del primo cittadino ritenere quale ditta più appropriata per svolgere in maniera più consone i lavori.(sempre se poi è tutto vera l’accusa).poi si sa che in politica girano il denaro e a Bassolino allora lo dovrebbero linciare che ha a combinato quel poco uscendone pulito pulito.

  6. Il signor sindaco non sa mai niente. È’ sempre colpa degli altri. Forse dal 2007 il comune d’Ischia è “amministrato” da un sosia.

  7. a citara lavori appena fatti su un arteria principale scoppiano alle prime acque -lacco ameno fa il bis sulla provinciale lacco -fango -ischia e Casamicciola non ne parliamo-ditte appaldanti che minacciano ” ti sparo in bocca rivolto ad un pubblico ufficiale – societa’ che non si conoscono e non si sa come hanno fatto a vincere le gare e affidarle a ditte subappaltanti -tangenti che corrono e si concretizzano mettendo una popolazione alla gogna su tutti i titoli dei giornali- societa’armatrice di navi che gestiscono 60.000 residenti e non -peggio del terzo mondo – sottoponendoli ai loro sporchi comodi e interessi-dirigenti e impiegati che lavorono solamente a convenienza personale- albergatori categoria che meglio non parlarne- se questa e’ l isola che vi piace -ok nessun problema -certamente siamo gia’ fortunati-prima i nostri avi partivano con le valigie di cartone -oggi partiremo con con valigie di cuoio e firmate- sempre se gli armatori ce lo permetteranno.

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