giovedì, Novembre 28, 2024

Cattivissimo me. Qualche riflessione sulle presentazioni di Casamicciola

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Sabato pomeriggio e domenica mattina si sono consumate le presentazioni delle due coalizioni per il rinnovo del consiglio comunale di Casamicciola e per l’elezione diretta del sindaco dopo la sfiducia dello scorso anno a Giovan Battista Castagna.

Giosi Ferrandino ha vinto in quanto a presenze. Lo stesso luogo, addobbato in modo antico (negli anni 80 avrebbero fatto meglio!) e uguale si è prestato al “conteggio” delle presenze. Sabato sera c’erano più persone di domenica mattina e non c’erano sedie vuote. Volendo, forse, il timing avrebbe dovuto favorire Silvitelli.

Ci sono alcune cose che è giusto mettere in evidenza. E. per par condicio, devo dire che oltre Giosi Ferrandino, i suoi sono stati senza infamia e senza lode. Soprattutto senza lode. Purtroppo, viviamo in una società che chiede ai suoi rappresentanti solo di pensare al “cazzariello”. Abbiamo smesso di chiedere preparazione, esperienza, competenza, eloquio, capacità e conoscenza. -E così ci troviamo ad ascoltare sproloqui, assessori che non “azzeccano” due parole e varia umanità a colori (tra il verde acqua e il verde bottiglia e il verde prato inglese) che imbarazzano e che sono in bella mostra in entrambe le coalizioni.

Ho preso qualche appunto sulle parole di quelli che hanno avuto un ruolo più evidente, di quelli che si sbattono e di quelli che hanno avuto un ruolo sulle vicende di Casamicciola.

Promosso Giovan Battista Castagna. Unico dei suoi a poter parlare con la testa ben alta, con la consapevolezza di cosa parla e la conoscenza dei fatti. Si è tolto qualche sassolino dalla scarpa definendo Giosi “giullare di corte” e Ignazio e compagnia varia “giocolieri”. GiBì continua ad essere di un’altra categoria rispetto ai suoi compagni di lista.

Una lista che si è dovuta impegnare a fare quadrato sui limiti comunicativi del candidato sindaco a cui non è stato “imposto” di buttare quel foglio e di presentarsi agli elettori con una pappardella scritta (anche male) e che gli ha reso difficile la lettura. La mossa delle “menti” di “per Casamicciola” non è andata a buon fine (ma chi gli ha suggerito di dire che il 16 maggio sarà la liberazione di Casamicciola? Quale invasore ha Casamicciola, se lui stesso è al governo di Casamicciola, almeno, degli ultimi 8 anni?)

Il vero imbarazzo della mattina di Casamicciola, però, collegato alla presenza degli esponenti del governo. Sarà stato imbarazzante per Cantalamessa e Schiano ascoltare che il governo nazionale è vicino al territorio di Casamicciola solo se vince la “sua“ parte politica. Una visione miope di come agisce il governo che lascia intravedere o una minaccia o un triste orizzonte. Il tutto ridotto a stupida argomentazione politica.

Se Peppe Zabatta si è meritato la standing ovation della sala (siamo quelli che hanno messo le mani nel fango: mai racconto più vero!), è stato triste sentire l’ex assessore alla protezione civile (Stani Senese) non chiedere scusa per aver permesso al comune di Casamicciola di vincere il premio come secondo comune della Regione senza un piano di protezione civile. Ma a Stani, diciamolo, interessava riempire i faldoni degli uffici di Piedimonte. E’ stato interessante sentire da Stani che con Silvitelli i casamicciolesi troveranno sempre il sindaco a Piazza Marina. Vero, non al comune. Alle Poste.

Tra le note positive, nonostante qualche paragone confuso, c’è da segnalare la performance di Abramo Ciro De Siano. Il dottore ha mostrato come la vecchia scuola batte ancora la nuova. Certo avrei evitato il passaggio circa la competenza amministrativa, il trascorso della prole desianica non è un buon biglietto da visita in questa materia specifica.

Ho sorriso quando ho ascoltato da Annamaria Patalano che a Casamicciola servono persone teorici e concreti. Mi chiedo quale sia il significato della parola “concretezza” che ha la Patalano. Mi è sembrato di capire che per la Patalano la parola concretezza sia il sinonimo “mi hanno dato al comune una borsa di studio da 700 euro al mese per 24 mesi”  

Non vorrei toccare suscettibilità, eppure, non ho capito perché mai Agostino Iacono avesse avuto bisogno dell’eurodeputato del PD Giosi Ferrandino e non dell’eurodeputato dalla Lega, Valentino Grant il giorno dopo il terremoto?

Ed eccoci in zona podio.

Al quarto posto, Nunzia Piro. Di solito l’avvocato Piro è più pungente, più incisiva e più puntuale nelle sue esternazioni. Sabato pomeriggio aveva dimenticato il sale a casa. Intervento insipido e non all’altezza dell’ex presidente del consiglio di Casamicciola Terme.

Al terzo posto, Ciro Frallicciardi. A Ciro degli “spacconi” non è piaciuto il concetto da “one man show” organizzato da quelli di Giosi. Posizione legittima e valida solo se pensi che loro hanno già “commissariato” Peppe Silvitelli e lasciato a GiBì il compito di fare il sindaco. Ciro raggiunge la terza posizione grazie a queste tre parole: “Odio, invidia e rancore”, ovvero quelle che non gli appartengono. Ha ragione, lui è riuscito superare l’odio, l’invidia e il rancore che aveva verso Silvitelli e Castagna quando gli hanno promesso al promozione all’EVI. E ora? Beh, i livelli all’EVI non sono finiti…

Al secondo posto, Ignazio Barbieri. Postazione d’argento per il numero due di Giosi Ferrandino. Il suo intervento è quello con un po’ di “politica” rispetto alla media dei candidati di Giosi (assurdo pensare che nessuno di loro abbia rivendicato il proprio ruolo bensì, abbiano scelto la formula comunicativa della scusa! ndr). Ignazio poteva dire di più e argomentare con puntualità sia sul passato sia sul futuro. Non pervenuto.

La prima posizione, e non è certo una cosa positiva, è stata conquistata da Annalisa Iaccarino. Tra le “anime” e le “cose” la Iaccarino, seduta affianco all’assessore alla protezione civile, ha letto i nomi delle 12 vittime della frana del 2022 (scritti a mano mentre gli altri parlavano). Mai peggiore affronto poteva essere mosso alla memoria delle 12 vittime innocenti se non l’applauso di una convention che li porta sulla coscienza e, presto, forse, anche nelle aule di tribunale. Un modo infame di cercare visibilità e benevolenza. Pensate che la Iaccarino ha anche avuto il coraggio di dire che lei c’era il giorno dopo il terremoto. Già, a prendere soldi e a non fare chiarezza. Già, ad incassare il CAS senza titolo e ad essere imputata insieme ad altri 8 nel processo vergogna del sisma di Ischia. Ma la cosa più bella è che la Iaccarino ci ha sfilato anche la sua corona di uomini. Lei ci ha raccontato che Giosi ha fatto i debiti (quando le fittava la barca), che D’Ambrosio li aveva coperti e Arnaldo scoperti (lei era candidata con D’Ambrosio e con Arnaldo 2 anni fa) e che Giovan Battista (ora è candidata con Giovan Battista) li ha pagati. Manco i ragazzini con le figurine panini…

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