venerdì, Marzo 21, 2025

C’è la variante trasferimenti? Lettera aperta al dottor Nunzio Quinto sull’apertura del reparto Covid al Rizzoli

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Gaetano Di Meglio | Il reparto Covid del Rizzoli riapre su indicazione del direttore medico di Presidio, il dottor Nunzio Quinto per una motivazione chiarissima. Riapre perché il direttore prende atto “dell’incremento esponenziale dei casi di pazienti COVID con necessità di ricovero” e perché ha valutato “la difficoltà di trasferimento dei pazienti stessi presso i Presidi Ospedalieri della terraferma”.

Lo abbiamo già scritto ieri ma crediamo che a questo punto, sia opportuno, fare qualche domanda più chiara al direttore a “mezzo servizio” Quinto.
Partiamo da un primo punto. Perché il Rizzoli di Ischia deve essere trasformato in un centro covid se in terraferma, stando ai dati ufficiali della Regione Campania, abbiamo disponibili 636 posti letto in terapia intensiva e 2824 posti letti in degenza!
Dati che mostrano una condizione non preoccupante per la nostra Regione. E che ieri, giusto per, contava 558 nuovi positivi.

Ora, caro dottor Quinto, ci vuole spiegare quale sia questa “difficoltà di trasferimento dei pazienti stessi presso i Presidi Ospedalieri della terraferma”?
Immagino lei sappia che durante il 2020 sono stati molti i trasferimenti in terraferma dei pazienti positivi al Covid in autoambulanza con traghetti di linea?
Immaginiamo Lei sappia che abbiamo attive due idroambulanze su cui è possibile trasferire in terraferma i pazienti positivi al covid.
Ma, soprattutto, caro dottor Quinto, ci consenta un approccio più confidenziale, davvero il Rizzoli vive un momento in cui c’è una “difficoltà di trasferimento dei pazienti stessi presso i Presidi Ospedalieri della terraferma”?
Sappiamo che i pazienti Covid non possono essere trasferiti con il servizio 118 in elicottero, ma davvero non abbiamo più barelle e autoambulanze attive per il trasferimento in terra ferma?

Con un approccio filiare, caro dottor Quinto, perché ha ridotto la funzionalità del Rizzoli? Davvero lo ha fatto sulla base di questa emergenza legata ai trasferimenti? Diventa difficile, nel 2021, credere che dobbiamo rinunciare al reparto di medicina (che già ci crea molti problemi) perché non abbiamo un autoambulanza con una barella per i positivi al covid. Davvero è una fotografia gravissima della nostra sanità a Ischia. Caro dottor Quinto, abbiamo perso il numero dei pazienti del Rizzoli che hanno trovato spazio a La Schiana. E’ pieno anche il reparto covid de La Schiana? Anche a Giugliano non ha più posti Covid?
Glielo chiediamo perché non siamo a più a marzo 2020. Non esiste più l’emergenza COVID di un anno fa. Non è più tutto Covid. Stando alle informazione che i suoi primari diffondono ai giornalisti che usano la lingua più della penna, avete solo 8 positivi al Covid.
Davvero vi vuole fra credere che i 17 posti letto della Medicina devono diventare Covid? Questo perché è l’unico modo per dare a Di Gennaro uno scettro che nessuno gli riconosce? Perché dobbiamo togliere a Chirurgia e Ortopedia 11 posti letto? Perché, finalmente, Di Gennaro può atteggiarsi a fare il direttore avendo “voce in capitolo” anche negli altri reparti?

Ma soprattutto, per non essere ripetitivi, Le chiediamo se davvero abbiamo questa emergenza trasporti. Cosa è cambiato dai tragici giorni del 2020 quando vedere un’autoambulanza imbarcare sui traghetti Caremar con un paziente positivo era una cosa normale?
Nulla. Perché è naturale trasferire un paziente per un infarto a La Schiana e non possiamo trasferire i pazienti covid appena si presentano i primi sintomi e quando le condizioni sono ancora non gravi? Glielo chiediamo perché in casa abbiamo genitori con varie patologie sia oncologiche sia cardiopatiche. Perché, come ha visto ieri, ci potremmo trovare a fare i conti con qualche altro albergatore che cucina male e manda ko un centinaio di turisti.
Ieri abbiamo letto le parole del sindacalista Chietti: “Nulla da dire sull’operato del dottor Quinto, che nel Presidio giuglianese sta lavorando benissimo, ma Ischia merita un direttore a tempo pieno. Fatto strano è che molti mi riferiscono che si stia aspettando che Quinto sia assente per dare inizio alla roulette di chi comanda: dal medico alla Posizione Organizzativa per finire al sanitario di turno”.

Conoscendo il Rizzoli abbastanza bene, caro dottor Quinto, sappiamo che questa è la realtà. Conosciamo diversi dottori del nostro ospedale e, ci creda, basta pronunciare “Di Gen” per aver reazioni scomposte e violente.
Altri, invece, quelli che adulano abbastanza, ne raccontano le grandi gesta. A noi resta il disastro di Villa Mercede, le pene degli amici Picconi e la solitudine del giovane Gigi Ascione, lasciato in balia dei giorni che passavano in attesa di un tampone….

Caro Dottor Quinto, speriamo lei voglia tornare sui suoi passi, chiedere in Ospedale come avvenivano i trasferimenti dei pazienti positivi covid in terraferma e possa comprendere che, forse, le hanno raccontato una storia adatta solo a regolare i conti tra i “primari”…
Ah, caro Dottore, è bene che lei sappia che l’idroambulanza è molto attiva sulla tratta Procida-Pozzuoli. Nelle ultime settimane sono stati quasi una decina i pazienti covid positivi che dall’isola Capitale della Cultura sono stati trasferiti a La Schiana. Ci può spiegare perché, poi, da Ischia non è possibile trasferirli in terraferma?

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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