giovedì, Dicembre 5, 2024

Chef Nino Di Costanzo: tra Ischia e il Messico, è sempre più “cool”

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Quando si parla di Nino di Costanzo, anche di Chef Nino Di Costanzo, non si può che parlare di successi e di splendide novità.
Oggi vi parliamo di ben due belle notizie che sono giunte quasi d’improvviso in questa prima metà di un dicembre alquanto particolare. Due notizie molto internazionali.
Iniziamo dalla bella notizia forse più “accattivante”.
Poco fa sulla pagina ufficiale del rinomato ristorante stellato “Dani Maison” è apparso questo post: “Con grande emozione annunciamo l’inizio di una nuova, importante collaborazione, con IT Restaurants. Nino di Costanzo, Daní Maison Ischia 2 * stelle Michelin, subentrerà a Gennaro Esposito che da cinque anni collabora con il gruppo di ristoranti IT. Questo non è un addio per Gennaro; “È un grazie per lo straordinario contributo alla famiglia IT. Siamo stati onorati di averti tra noi per così tanti anni e ti auguriamo il meglio e in bocca al lupo per tutto ciò che farai in futuro ”.”
Esatto, avete letto più che bene: il nostro Chef Nino Di Costanzo ha avviato una collaborazione con una delle catene di ristoranti più in vista al mondo, che ha sedi a Londra e Spagna, oltre che la nuovissima location in Messico che proprio Nino sta inaugurando in questi giorni.
Una bellissima esperienza che Nino Di Costanzo ha commentato con Luciano Pignataro sull’omonima testata web.
Leggiamo. Cambio della guardia nella gestione dei ristoranti IT a Ibiza, Milano (stellato), Londra e adesso a Tulum: dopo cinque anni con Gennaro Esposito adesso arriva Nino Di Costanzo, da Vico Equense a Ischia è un tuffo, una staffetta fra due stellati campani.
Lo abbiamo raggiunto mentre sta in Messico a Tulum, grande località turistica nei pressi di Cancun, per l’apertura del quarto It. “Tutto è successo in modo molto rapido e improvviso. Sono stato contattato da IT he mi hanno chiesto la disponibiità. Prima di accettare ovviamente ho chiamato il mio amico e collega Gennaro per una questione di rispetto e serietà e quando lui mi ha detto che non c’era alcun problema perchè il rapporto si era risolto, ho accettato con entusiasmo”

Una ristorazione molto diversa da quella che fai tu sul piano dei numeri. Come mai la scelta è caduta proprio su di te?
“Verissimo, questo è un concept internazionale, forse poco italiano. Nel senso che parliamo di locali che fanno anche 250 coperti con l’obiettivo però di fare al meglio la cucina italiana, un po’ come succede con tanti altri stellati stranieri dove il numero non ‘è un tabù. Solo da noi esiste l’idea che il gourmet debba avere 20, massimo 30 posti e solo da noi si pensa che questo è quello che vuole la Michelin”.

A te non manca l’esperienza internazionale.
“Sicuramente, credo di aver cucinato in tutto il mondo e forse anche per i più ricchi del mondo grazie a Kiton. In questa esperienza ho capito una cosa molto semplice, più la gente è ricca più ama la semplicità. Nel modo di essere, nel vestirsi e nel mangiare. Cercano tutti sapori semplici e buoni oltre che naturalmente cibi salutari, questo è un aspetto assolutamete sempre più importante. Attenzione però, IT non è un ristorante per

ricchi, è alla portata di chi va in vacanza in questi posti o di chi vive a Milano e Londra”.

Come mai hai accettato questo impegno?
“Mi piacciono le cose nuove e le sfide. Oggi fare il cuoco significa misurarsi con la globalizzazione dei clienti e del cibo, non si tratta solo di saper cucinare, ma di misurarsi sui grandi numeri e con i palati di tutto il mondo. Lo si può fare aprendosi e al tempo stesso differenziandosi con la nostra identità. L’identità italiana è uno stile sano, mediterraneo, semplice ma al tempo stesso di sapore. La nostra è la cucina della gioia, da vedere e da mangiare. Io cerco sempre il divertimento del cliente nei miei piatti. Il progetto di It è una sfida pazzesca, sinche siamo a due ore di aereo non è un problema trovare materia prima italiana, qui a Tulum siamo in un altro mondo, bisogna cominciare dal basilico. Apriamo il 18, vedremo come va. Altre aperture sono previste.”
I francesi hanno un sistema di cui i grandi cuochi sono diventati ambasciatori. Noi?
“Noi non abbiamo alcun sistema, ma per fortuna ogni regione ha una grande cucina. Basta saper pescare con intelligenza e modernizzare senza stravolgere. La sfida è proprio questa”

FORBES
L’altra bella notizia riguarda la consacrazione avuta da Forbes pochi giorni fa. Non vi sono dubbi: per Forbes tra i migliori ristoranti al mondo per il 2021 c’è anche Daní Maison! Esatto, il gioiello, tutto ischitano, della ristorazione internazionale ideato da Chef Nino Di Costanzo é stato consacrato dalla nota testata internazionale in un anno in cui, tra tutto, la ricerca del buon cibo in un ambiente tranquillo, é ancora tra i “must”.
Ecco il testo dedicato a Daní Maison, unico ristorante italiano a comparire in questo elenco.
“In una delle isole del Mediterraneo piú “dolce vita” che mai, circondato da un giardino che può essere ritrovato solo nelle fiabe, chef Nino di Costanzo seduce i suoi ospiti con le sue visioni innovative riguardo ingredienti e sensazioni della Campania elevati alla più fine arte culinaria – racconta Invernizzi – L’Arte é ovunque presso Dani Maison dai piatti ai quadri di arte moderna affissi ai muri, dall’espositore per dolci agli oggetti in giardino.”
Per Forbes, quindi, è Nino Di Costanzo con il suo Dani Maison uno dei dieci ristoranti da non perdere al mondo nel 2021. Dopo le due stelle Michelin e l’ottimo posizionamento nel podio del Top Italy, arriva una nuova “consacrazione” internazionale.

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