domenica, Gennaio 12, 2025

Chi rice ‘a verità nun è mai vuluto bene. O forse sì? | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 8 marzo 2024

Parlando con il nostro Direttore, pochi giorni fa, gli ho rivelato con piacere che ho appurato un’enorme crescita d’interesse verso i miei editoriali, accorgendomene non semplicemente dal numero di Lettori online e di interazioni sui social e su ildispari.it, ma essenzialmente dalla quantità di persone sempre maggiore che mi ferma per strada per complimentarsi o, semplicemente, per commentarli o chiedere un approfondimento d’opinione.

Questa cosa mi ha fatto enormemente piacere e non certo per mero narcisismo. Quando, dalla seconda metà del 2019, il 4WD è diventato “daily” e non più settimanale, ho cercato di dare un taglio decisamente diverso ai miei editoriali e non solo limitandone la lunghezza per favorire la sempre crescente pigrizia del Lettore-tipo verso gli articoli e i testi troppo lunghi, ma principalmente per educarlo a recepire forma e contenuti che seppur lontani dalla sua formazione risultassero, col tempo, più affascinanti ed intriganti già in virtù della loro stessa varietà. 

E se a tutto questo posso tranquillamente aggiungere il vanto di aver onorato la libertà di espressione che mi caratterizza da sempre verso tutto e tutti e che è cresciuta non poco da dodici anni a questa parte che non ho più un ruolo politico locale, ecco che questo incremento di estimatori diventa la gratificazione più ambita per un’attività di editorialista svolta gratuitamente per la pura passione di scrivere, senza per questo dimenticare quel che disse il compianto direttore de “Il Mattino”, Pasquale Nonno, a un suo editorialista di grido: “Michele, tu non devi scrivere quel che a te piace leggere, bensì quel che piace leggere a chi compra il giornale. Altrimenti… ti scrivi addosso”.

E’ altrettanto vero e, del resto, non saprei come negarlo, che sia i miei editoriali sia i post che di tanto in tanto (ma sempre in maniera più blanda) pubblico sui social, hanno dato la stura a scontri dialettici con polemisti, avversari, concorrenti o semplici hater per professione o hobby. Ma credo che questo rientri nel normale corso degli eventi, perché chi non è in grado di reggere il confronto non potrà mai essere un personaggio pubblico in grado di esporsi senza rendersi consapevole che “chi rice ‘a verità nun è mai vuluto bene”.

A chi, quindi, pensava che farmi arrivare messaggi o, peggio ancora, avvertimenti per interposta persona, mi inducesse a pensare se vale la pena o meno mantenere un impegno quotidiano così gravoso, rispondo senza indugio: “Non hai vinto. Ritenta! E magari, la prossima volta, tira fuori gli attributi per dirmelo personalmente.

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