domenica, Dicembre 22, 2024

Chi sa fare, faccia pure!

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4WARD di Davide Conte

Davide Conte | L’incontro di ieri organizzato da Benedetto Valentino al “Re Ferdinando” in materia di turismo ci ha confermato due punti fondamentali: 1) la Regione Campania, attraverso la nuova Legge sul turismo varata la scorsa estate, conferma la sua intenzione di fare sul serio e presto. 2) La capacità ischitana di sentirsi coinvolti da ciò che può migliorare il nostro contesto è pari alla scarsissima partecipazione che ieri ha caratterizzato il pur importante appuntamento con l’Assessore Regionale al Turismo Pasquale Sommese.

Partendo da questi due assunti, la riflessione sorge spontanea: cui prodest? Luciano Venia, nel suo forbito intervento, ha detto che “Ischia ha ormai bisogno di un timoniere“. Personalmente, invece, sono sempre più convinto che l’Isola non riesca a scollarsi in alcun modo dalla sua atavica ritrosia verso il cambiamento, neppure quando la “sarda” comincia a diventare più “secca” del solito. O forse siamo ancora convinti che la mangiatoia sia ancora così bassa da indurre un po’ tutti a conservare lo status quo, in attesa che altrettanto naturalmente i tempi migliorino e tutto torni comodo e scontato più di sempre.

Al pari di come le uniche critiche a 4WARD ISCHIA pervennero da persone assenti all’incontro, o come all’epoca in cui ero Assessore al Turismo furono proprio albergatori e termalisti ad opporsi alla mia idea di sistema di qualità d’area, anche oggi le uniche voci dissenzienti verso il Distretto Turistico vengono “da dentro”. Come sempre, nessuno fa, ma quando qualcuno ha il coraggio o l’intuizione di far qualcosa, dà noia agli inerti, che spesso coincidono con gli incapaci. Inimitabile Ischia!

Più che un timoniere, oggi penso ci occorra una sorta di dittatore; oppure, per non spaventare nessuno, basterebbe pensare ad un unico Sindaco, impopolare a tal punto da fregarsene di tutto e tutti pur di perseguire priorità ed obiettivi realmente indispensabili per il Paese. Non sarebbe senz’altro la panacea assoluta, ma di certo un ottimo inizio; perché il problema, come bene ha scritto Peppino Brandi oggi sulla nostra edizione cartacea, sta proprio nell’atavica indolenza di noi ischitani, in particolare una classeimprenditoriale fin troppo autodidatta ed abituata a porsi a valle del processo produttivo, non certo a monte, rendendosi così semplice comparsa di un contesto in cui, mai come oggi, c’è penuria di protagonisti realmente degni di tale appellativo.

Sarà estremamente difficile sovvertire la consuetudine storico-socio-politica della nostra realtà, in cui siamo abituati a dover essere “dominati”, meglio ancora se a farlo sia un “furastiero” che magari, alla fine, ci frega anche un po’ di soldi. Lo spirito d’iniziativa nei momenti difficili pare non far parte del nostro bagaglio naturale e, a quanto sembra, neppure del nostro attuale carrello della spesa. Un vero peccato, perché il nostro potenziale, nonostante noialtri, è ancora enorme. Lo dicono i sondaggi, ma lo sapevamo anche prima. Sappiamo tutto perché, in fondo in fondo, siamo piuttosto bravini. Bravini sì a dire, ma… alquanto indolenti nel fare. Guai, quindi, ad abbassare la guardia: chi sa fare, faccia pure! Avrà sempre ragione su chi nulla fa e tanto dice.

 

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