sabato, Gennaio 18, 2025

Chiesa di Sant’Antonio alla Mandra: i lavori senza fine.

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E’ ormai dallo scorso mese di novembre che i lavori alla Chiesa di Sant’Antonio dei Frati Minori sono del tutto fermi. La cosa che stupisce maggiormente è il grado di avanzamento, nel senso che la Chiesa appare praticamente pronta per l’inaugurazione, salvo piccoli dettagli, ma negli ultimi quattro mesi pare che la ditta appaltatrice (F.lli Russo di Casoria) sia letteralmente scomparsa.
Da indiscrezioni assunte, sembra che i Russo siano in attesa di ricevere una cospicua tranche di pagamenti da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato Generale per le Opere Pubbliche (va ricordato, infatti, che la Chiesa non è certo di proprietà dei Frati) che consentirebbe l’ultimazione delle opere, il loro collaudo e la chiusura del cantiere con la relativa consegna ai Frati quali custodi del cespite. Intanto continua la penalizzazione per i tanti fedeli della Chiesa di Sant’Antonio, costretti ormai da troppo tempo a partecipare alle celebrazioni in una sala dalla capienza estremamente ridotta, che tarpa le ali a qualsiasi forma di attività parallela al culto.
Va ricordato come nella pur fatiscente Chiesa, già nei primi anni retti dall’attuale Padre Superiore Mario Lauro, venivano organizzati importanti e seguitissimi concerti natalizi, la monumentale Grotta di Betlemme e tanti altri appuntamenti, senza per questo dimenticare la notevole rivalutazione della Festa di Sant’Antonio, che ha riscoperto proprio in questo periodo alcune tra le più antiche tradizioni della zona legate al culto del Santo, la cui pratica è limitatissima dalla mancata fruibilità della Chiesa.
Ma la beffa più grave è che nonostante la recentissima ristrutturazione, la Chiesa presenta già diverse crepe, oltre ad una preoccupante risalita di umidità che lascia più di un dubbio sulla qualità dell’esecuzione dei lavori, che -va ricordato- sono stati svolti sotto stretto controllo della Soprintendenza di Napoli.
Sarebbe quindi il caso che qualche Autorità preposta si svegliasse da questo dannoso torpore, andando ad indagare quali intoppi burocratici starebbero compromettendo non solo una Chiesa-simbolo della nostra Diocesi, ma anche e principalmente il corretto utilizzo di cospicui fondi pubblici.

1 COMMENT

  1. Ma perchè è il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Provveditorato Generale per le Opere Pubbliche che paga questi lavori? quando poi la chiesa viene usata come se fosse un a proprietà privata?

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