mercoledì, Novembre 27, 2024

Ci hanno venduto. Al Voto. Per Gaudioso, Caruso e Ferrandino è stato più importante “portare” Fiola che non l’isola d’Ischia

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Nella storia, forse, un’elezione regionale più facile di questa non verrà più. Il blocco del Covid, il post Covid, il lock down e la possibilità che ha avuto di De Luca di utilizzare fondi regionali per investire un miliardo di euro in campagna elettorale passati per contributi hanno scritto un panorama nuovo.

Salvini ha perso il suo abbrivio e la destra in Campania ha scambiato le elezioni con una partita a “tre sette a perdere” candidato Stefano Caldoro. Dall’altro lato, invece, Dionigi Gaudioso, Rosario Caruso ed Enzo Ferrandino hanno deciso di immolare le sorti di un’intera isola ai voleri e ai piaceri di una mediocre Bruna Fiola e, peggio ancora, di un discutibile papà Ciro.

Ma, soprattutto, oggi ci troviamo davanti ad una realtà politica che ci parla di posti di lavoro assicurati, di scorrimenti di graduatorie, di candidature terminate come in un coito interrotto e il destino dell’isola lasciato nelle mani di nessuno.

Ma perché Gaudioso, Caruso e Ferrandino hanno una colpa maggiore degli altri? Perché i sindaci di Barano, Ischia e Serrara Fontana hanno un peso in questa elezione regionale? Perché sono tre che vanno all’unisono. Si scambiano le nomine (Caruso nomina Iovene ed Enzo, invece, scorrerebbe la graduatoria facendo felice la numero 11), assumono decisioni comuni e, oggi, si trovano a sostenere la stessa candidata. Eggià, perché, purtroppo ci troveremo a pagare il nostro versamento di voti, buttandoli su una delle peggiori espressioni del PD campano. La proposta politica epsressa fino ad oggi, è quella che abbiamo visti tutti: zero sanità, zero trasporti marittimi, zero EAV, zero turismo, zero ambiente, zero tutto. Lo scandalo regionale, volendo, ha un nome ed un cognome. Ma la colpa non è solo di chi vive al dilà del Beverello, ma anche di chi, sull’isola, ha soffocato l’ambizione, possibile di una carriera politica diversa.

Tra qualche mese Caruso si troverà a fare, nel migliore dei modi, il vice sindaco di Cesare Mattera ed Enzo Ferrandino a lottare con i suoi consiglieri dal piccolo calibro con le micro richieste quotidiane. Dionigi Gaudioso, ha una colpa diversa e forse maggiore. Dionigi è il dominus dei tre. Condiziona la politica del comune di Ischia in maniera imbarazzante, garantisce (quando serve!) per il collega montano e, questa volta, va detto, ha scelto per la posizione comoda di supporto. In verità, Dionigi ha ubbidito agli ordini di De Luca, come gli altri. Gli altri che hanno fatto la fila al Regina Isabella per incontrare De Luca e fare il proprio atto di sottomissione politica: “tu voti a questo, tu a quell’altro”.

Le tre maggioranze, le tre amministrazioni in carica, i tre sindaci insieme poteva rappresentare un’alternativa al sistema Ischia. Distruggere, definitivamente, il duo-polio De Siano e Ferrandino e far morire, ancora infante, il sogno di Del Deo.

Uno dei tre, con l’appoggio degli altri 2, infatti, avrebbero cambiato il senso di questa elezione ma tutti e tre hanno pensato di venderci al primo che viene dalla terraferma. Rinunciando a quella che era la miglior occasione della storia di poter andare in Regione e iniziare a contare. Per questo, però, ci vogliono altre caratteristiche. Quelle che hanno dimostrato di non avere. Non solo questa volta.

Qualche lettore poco attento potrebbe evidenziare la candidatura del vicesindaco di Casamicciola. Con tutte i buoni  propositi, Casamicciola fa storia a parte. E’ un’amministrazione che viaggia da sola, che prende altre decisioni e segue altre dinamiche.

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