Ida Trofa | È stato un lungo addio quello reso alla 37 enne vittima di un drammatico incidente stradale martedì mattina ad Ischia. Un’alba illuminata da un sole che non conoscerà mai il tramonto, incastonato nella bellezza e nella forza di una giovane vita che, seppur breve, ha saputo tracciare un solco profondissimo.
Un crescendo di tributi e attestazioni hanno seguito l’inattesa scomparsa di questa ragazza nel fiore degli anni. Dall’Esercito al mondo dello sport, fino alla politica e alle tante passioni. Nessuno ha voluto sottrarsi. Tutti hanno reso il proprio particolare saluto, l’ultimo a Cassandra Mele. Dopo l’alba in bici e il saluto vicino al mare voluto dai ciclisti ischitani, ieri è stato il giorno delle esequie e degli addii civili, militari e religiosi.
Il silenzio dei Maronti
Il tributo ed il saluto istituzionale dell’esercito, dell’Arma e del sindaco di Barano, Dionigi Gaudioso, del vicesindaco di Serrara Fontana, Rosario Caruso, dal belvedere dei Maronti. Qui tra il cielo ed il mare, hanno riecheggiato la tromba che ha intonato “Il Silenzio”. Qui è giunta la bara di Cassandra Mele al rientro dall’Ipogeo di Napoli poco dopo le 13.00 di ieri, prima che il copro venisse restituito ai familiari per l’officiazione del rito funebre. L’ultimo saluto agli amici dei Maronti, l’ultimo tuffo in quella bellezza che aveva nutrito l’infanzia di Capo Mele.
È stato questo uno dei momenti più intensi del giorno in cui Ischia ha salutato la sua alpina in bicicletta. Un lungo addio
I funerali nella Chiesa del Buon Pastore
Al seguire il primo appuntamento di Barano, nel pomeriggio i funerali del Caporal Maggiore Capo Cassandra Mele, tragicamente scomparsa il 28 giugno in località San Michele ad Ischia, mentre era in sella alla sua amata bici.
Nella Chiesa Parrocchiale Gesù Buon Pastore di Ischia alla presenza delle autorità civili (i sindaci dei comuni dell’Isola d’Ischia e gli stendardi di Barano e Serrara Fontana) e militari con tutti gli esponenti delle divise italiane (l’Esercito, gli Alpini in particolare, i Carabinieri, la Guardia di Finanza e la Guardia Costiera) si è tenuta la messa solenne.
Questa la decisione dei familiari e delle istituzioni dopo la concessione del nulla osta da parte dell’autorità giudiziaria di Napoli. La salma del caporale dell’Esercito Italiano è partita sabato mattina da Napoli per giungere prima a Barano sul primo belvedere Maronti alla presenza della cariche istituzionali, di parenti ed amici e poi nella chiesa di Ischia dove risiedeva e dove, dalle ore 13, era stata aperta la camera ardente. Poi, alle 17, il rito funebre per l’ultimo commosso saluto.
La concessione del nulla osta, ovvero la restituzione della salma ai familiari per il successivo rito funebre, senza necessità dell’esame autoptico, in merito agli accertamenti successivi la morte della 37enne. Nella giornata di venerdì il medico legale, su incarico del pm titolare del fascicolo, ha infatti eseguito l’ispezione esterna volta ad accertare quanto emerso in un primo momento, ovvero che il militare, fosse morto per le ferite riportate a seguito dell’incidente.
La sua scomparsa ha destato profondo cordoglio, tanto nella comunità di origine, quanto nel corpo degli alpini di cui era divenuta esponente di spicco. dove era conosciuta e stimata.
Che la terra ti sia lieve
Un immensa folla ha così seguito il rito funebre e le celebrazioni tenutesi con tutti gli onori militari.
Un momento istituzionale profondo, a tratti intimo e sincero, in cui l’umanità ed il trasporto per il destino infausto riservato a questa giovane hanno prevalso sull’etichetta.
“Che la terra ti sia lieve” ha dichiarato con trasporto Don Antonio Angiolini dall’altare mentre tra la folla, immensa, le lacrime facevano persino rumore.
La bara stretta nel tricolore e sopra la penna inconfondibile degli alpini, la maglia da bici dell’esercito. La foto bellissima e luminosa di Cassandra ai piedi del feretro, accarezzato e sostenuta ora dai familiari, ora dalla mano di chi l’ha amata, infine dalle spalle dei compagni d’arme che l’hanno condotta oltre la navata della chiesa per l’ultimo viaggio. Tra ali composte di militari in divisa per Presentatarm, verso l’ultimo viaggio. Campane a lutto e le trombe de “Il Silenzio” hanno rotto, durante tutta la celebrazione, il fragore degli applausi per il Caporal Maggiore
Prima che Cassandra si allontanasse protetta da quella cassa di legno ed inserti d’oro, l’esercito ha consegnato a mamma Rosa, ai familiari di Cassandra, il suo cappello d’ordinanza ed il tricolore che l’ha avvolta in questo triste percorso.
Attimi di grand intensità che hanno testimoniato il ruolo di Cassandra Mele, l’affetto verso la famiglia Mele ma anche il dolore per una vita spezzata in modo tragico e doloroso. Tanto, troppo.
Missionaria d’amore, in licenza da un missione di pace
Divisa e passione, impegno e dedizione. Famiglia, altruismo, coraggio e dedizione. Cassandra Mele era e resterà questo: Vita per sempre. Quella stessa vita fatta d’amore e di tenerezza di cui erano piene le lacrime di papà Pietro ai pedi del feretro, il volto pallido di mamma Rosa nel ricevere la bandiera in cui era stato avvolto per l’ultima volta. La traccia sospesa negli occhi di una madre. Una madre colpita nel modo più brutale e meschino, eppure fiera e composta, forte che al mondo che le ha portato via anzi tempo il cuore, agli uomini in divisa verde, ha saputo ancora dire: “Grazie, grazie per tutto quello che avete fatto”. Era questo il mondo che aveva plasmato e reso grande una donna di Ischia, di cui Ischia deve essere fiera. Ciao Cassandra, noi non ti diremo addio!
Le missioni in Afghanistan e in Ucraina
Era nell’isola che lei chiamava “casa mia”, in licenza. Tre le sue passioni: il mare, la sua terra che aveva tatuato anche sul corpo e la bici. Ogni volta che arrivava a Ischia, saltava in sella e tra salite e discese, si godeva i panorami. È proprio su quella bici che Cassandra Mele, 37 anni, Caporale Maggiore Capo dell’Esercito italiano, in servizio alla Caserma Berardi del Terzo Reggimento degli Alpini, ha trovato la morte.
La sua è stata una vita dedica alla divisa con la quale ha girato il mondo in Paesi difficili. Missioni di pace in Afghanistan e di recente anche al confine con l’Ucraina per soccorrere i profughi. Sulla pagina Facebook decine di foto della sua ‘fuga’ a Ischia. Nella sua ultima storia quasi una frase profetica: “Il dolore quasi sempre ti regala coraggio ed è il suo modo per farsi perdonare”, aveva scritto.
Il ricordo di quanti l’hanno amata
Tantissimi i messaggi di affetto, di vicinanza e di stima per Cassandra Mele. Saluti istituzionali, ma soprattutto il messaggio di quanti l’hanno conosciuta ed amata. Struggente il ricordo di Alessia, sorella gemella di Cassandra Mele: “E se invece, per te, fosse stato meglio essere un supereroe? Io so solo che avendo “scelto” di essere mia sorella e non un supereroe mi hai dato l’onore di poterti amare immensamente. Continuerò a farlo ovunque tu sia. Eternamente! Stacci vicino cinghialotta del mio cuore”.
Forti, di un sentimento profondo sono i ricordi di Maria Roberta D’ambra che ha voluto affidare alla sua pagina Facebook il personale pensiero per l’amica scomparsa prematuramente: “Voglio pensare che sei partita per tornare a lavoro… il tuo tanto amato lavoro che nonostante il brutto infortunio che hai avuto sei riuscita a tornare più forte di prima con la tua energia e la tua positività’! Non posso accettare questo giorno, lo cancellerò dalla mia vita forse solo questo pensiero di te a lavoro mi può dare la forza di reagire! Sei una grande persona veramente unica in tutto ciò che fai e le persone non possono che amarti perché sei troppo speciale! Ti voglio troppo bene Cassy mia e questo vuoto non potrò mai colmarlo. Non ci sono parole ma solo troppo dolore, spero ogni istante di svegliarmi da questo incubo e sentire la tua voce! Mi manchi troppo amica mia, ci riabbracceremo un giorno come sempre Cassandra Mele”.