I Magistrati della Corte dei Conti Valentino, Di Salvo, Bocci, Zaffina, Sucameli, Serbassi nell’Adunanza pubblica del 30 ottobre 2014 hanno strigliato per benino i conti del bilancio 2012 del comune di Barano. In 23 pagine fitte di dati, commenti e rilievi, i giudici tributari hanno, letteralmente, messo a nudo le manovre poco chiare contabilizzate in Via Corrado Buono.
Un vero e proprio ciclone su un’amministrazione attenzionata, con i suoi sodali e sponsor, già dalla magistratura penale che oggi si trova a dover conto di alchimie contabili poco chiare.
Dalla corte dei conti arrivano rilievi forti.
Tra “assoluta inattendibilità”, attestazioni che risultano “infondate” le criticità sul bilancio del comune sono forti e serie. Paolino Buono e i suoi dirigenti hanno altri 60 giorni per rimediare ai “rammaggi” commessi negli anni.
La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Regione Campania, infatti, ha disposto “la fissazione del termine di 60 giorni per l’adozione di provvedimenti idonei, sulla base delle considerazioni in parte motiva, a rimuovere le irregolarità sopraelencate e in particolar modo quelle che espongono a ulteriore deterioramento gli equilibri di bilancio (con una peculiare attenzione al monitoraggio dei residui attivi, del fondo svalutazione crediti e della situazione di cassa).”
Ma leggiamo insieme l’esame che ha espletato la Corte e che è limitata ai “profili di criticità ed irregolarità segnalati nella pronuncia”. Un’esame che, come evidenziano gli stessi giudici “in assenza di uno specifico rilievo su altri profili non può essere considerata quale implicita valutazione positiva”, ovvero, oltre a quanto emerso chissà cosa ancora deve venire fuori.
Sono 5 i punti a cui il consiglio comunale di Barano deve rimediare: la Gestione residui critica, residui attivi vetusti e inattendibilità del risultato di amministrazione (Residui attivi e residui passivi); la Mancata costituzione del fondo svalutazione crediti.; la gestione di cassa, anticipazioni di tesoreria, entrate destinazione, violazione degli artt. 195 e 222 del TUEL (Anticipazioni di tesoreria e Mancato allineamento dei residui attivi in conto capitale e’quelli passivi con conseguenti dubbi sulla effettiva ricostituzione di entrate a destinazione vincolata e violazione dell’art. 195 del TUEL), la gestione dei debiti FUORI BILANCIO e la mancata adozione di misure organizzative per assicurare la tempestività dei pagamenti ex art. 9 del d.l. n. 78/2009.