domenica, Gennaio 5, 2025

Cinque assoluzioni per una discarica abusiva a Cava Pallarito

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Il giudice ha emesso sentenza predibattimentale nei confronti di Ivano Balestriere, Giuseppe Di Meglio, Nicola Pascale, Anna Paduano e Silvana Buono

Il giudice ha emesso sentenza predibattimentale assolvendo gli imputati con la formula perché il fatto non è previsto dalla legge come reato. In ordine a delle presunte discariche abusive realizzate in località Cava Pallarito e Toccaneto poste nei comuni di Serrara Fontana e Barano. Come sarebbe stato accertato da una serie di sopralluoghi compiuti dal Noe (Nucleo operativo ecologico dell’Arma dei carabinieri) che sequestrò le aree interessate in periodi diversi, il 29 luglio del 2012 e il 20 agosto del 2013. A disporre la citazione a giudizio dinanzi al giudice monocratico, il sostituto procuratore della Repubblica Lucia Esposito che contestava la violazione delle aree di stoccaggio e che riguarda più ampiamente le attività di raccolta e gestione dei rifiuti ingombranti. A giudizio erano finiti Ivano Balestriere, ritenuto responsabile dell’area oggetto di sequestro avendone la disponibilità; Giuseppe Di Meglio quale direttore tecnico della società “Barano Multiservizi srl”; Nicola Pascale nella qualità di amministratore della società “Barano Multiservizi srl”; Anna Paduano quale comproprietaria di parte dell’area adibita a discarica abusiva sorta nell’ambito del comune di Barano; Silvana Buono, anch’ella comproprietaria dell’area adibita a discarica abusiva nel territorio baranese.

L’azione dei carabinieri del Noe si svolse in più riprese, setacciando i territori dei comuni di Serrara Fontana e Barano dopo che erano state formalizzate le denunce per come venivano utilizzate alcune aree dalla società che gestisce i rifiuti nel comune di Barano e il materiale che era stato riversato nelle aree di Pallarito e Toccaneto che intaccavano non solo il territorio, ma anche l’area paesistica. Disponendo il sequestro all’incirca di 10.000 metri quadrati ove venivano rinvenuti i rifiuti speciali elencati nella comunicazione notizia di reato a carico dei cinque imputati. Al termine di un’ulteriore indagine e da una perizia tecnica espletata da un consulente del pubblico ministero, si riteneva di fatto violato il decreto legislativo 152/06. Provvedimento adottato dal legislatore per combattere il fenomeno dilagante della presenza dei rifiuti in particolar modo nella regione Campania.

La sentenza predibattimentale era stata richiesta dai difensori. Prima della decisione il giudice ha richiesto il parere del pubblico ministero, che si è opposto.

 

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