sabato, Dicembre 28, 2024

Cinque cose che forse non sai sulla cannabis legale

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Di cannabis legale si parla molto in questi anni. Non potrebbe essere altrimenti, dato che si tratta di un business che ha letteralmente rivoluzionato l’economia italiana. Per tracciare il quadro della situazione, facciamo presente che tutto ha avuto inizio nel gennaio 2017, quando è stata approvata la Legge 242/2016, che ha reso di fatto legale in Italia la cannabis caratterizzata da un basso contenuto di THC.

Da allora ne è passato di tempo e, quando si parla della cannabis legale, ci sono ancora diversi punti da chiarire. Nelle prossime righe, potrai scoprire cinque cose che, molto probabilmente, ancora non sai su questa pianta.

La cannabis light può essere somministrata agli animali

Esistono dei prodotti ad hoc che possono essere dati ai nostri amici a 4 zampe, a prescindere che si tratti di cani o gatti. Di cosa si tratta di preciso? Di preparato che vedono come ingrediente principale il CBD o cannabidiolo. Principio attivo più famoso dopo il THC, è privo di effetti psicoattivi e può rivelarsi utile sia come soluzione per favorire il rilassamento – p.e. quando l’animale soffre di sindrome abbandonica – sia quando, per via di condizioni come l’artrosi o l’artrite, risulta necessario attenuare uno stato infiammatorio.

La canapa tessile è stata utilizzata da grandi brand per le loro collezioni

La canapa tessile presenta diversi vantaggi rispetto ad altre fibre tessili, come per esempio il cotone. Richiede molte meno risorse per crescere – non a caso si parla di una pianta resiliente – e non necessita di pesticidi o concimi chimici.

Queste caratteristiche sostenibili hanno destato l’interesse di diversi brand anche molto grandi. Tra questi è possibile citare Levi’s. Il marchio di jeans per eccellenza, infatti, nel 2019 ha messo in vendita una collezione di jeans contraddistinti da un mix tra cotone e canapa.

A proposito di canapa tessile, è bene specificare che, da qualche mese a questa parte, il suo utilizzo è al centro di un nuovo mercato, ossia quello delle mascherine protettive lavabili.

La canapa light è al centro di un vero e proprio boom commerciale

Il 2020, anno della pandemia, ha portato tantissimi e-commerce a notare un aumento considerevole del fatturato. Questo è accaduto soprattutto durante le restrizioni sociali imposte dal Governo Conte per via del contagio da Coronavirus. Il quadro appena descritto è caratterizzato in particolare dal focus sul CBD o cannabidiolo.

Questo principio attivo può essere assunto dagli esseri umani in diversi modi. Uno dei più comodi è senza dubbio il consumo di olio. Non è un caso che, nei primi mesi del 2020, questo prodotto sia stato interessato da un vero e proprio boom. I motivi riguardano in particolare l’efficacia rilassante del CBD, effetto di cui abbiamo già parlato nelle righe precedenti.

A tal proposito, è bene specificare che si tratta di un rimedio che non risolve problematiche patologiche come la depressione, situazione che richiede l’intervento di uno psicoterapeuta o di uno psichiatra (il secondo è un medico mentre il primo no).

La cannabis light può essere coltivata in casa

Acquistando semi certificati è possibile coltivare la cannabis light in casa. Quando si parla di questo aspetto, è bene ricordare che l’acquirente deve ricevere dal venditore il certificato di iscrizione al Registro Europeo delle Sementi. Il documento in questione deve essere conservato per qualche mese.

La cannabis light non deve essere assunta prima di mettersi alla guida

Anche se si tratta di una pianta non psicoattiva, la cannabis light non dovrebbe essere assunta prima di mettersi in auto. Il THC, infatti, viene rilevato dai test utilizzati dalla Polizia Stradale. Un eventuale test positivo, può portare al ritiro della patente.

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