Vi è caos nel PD per le votazioni nelle provincia di Napoli riguardo il delegato che prenderà poi posto al congresso prossimo. Ieri, alle 23.00, Losacco aveva firmato un dispositivo che spostava il voto di una settimana, ma stamattina le sedi hanno avuto comunicazione di procedere con le operazioni di voto.
Alla base di tutto le accuse incrociate in seno ai candidati della provincia di Napoli e Nicola Oddati che è ufficialmente candidato alla segreteria del Pd di Napoli ma non più in corsa.
“Le nostre ragioni sono state giustamente riconosciute dal vicesegretario nazionale del Pd, Martina, che ha disposto il rinvio del congresso a domenica prossima.
Il motivo spiegato anche in una conferenza stampa: “Chiedo un rinvio – aveva dichiarato Oddati – per avere un congresso senza ombre. Matteo Renzi intervenga per salvare il partito a Napoli”.
COSA E’ ACCADUTO
«Non apriamo i circoli dove siamo in maggioranza o esprimiamo il segretario». E gli iscritti che vogliono votare? «Andassero in Federazione», risponde secco Nicola Oddati, ufficialmente candidato alla segreteria del Pd di Napoli ma non più in corsa. Con il nome sulle schede accanto ai suoi avversari Massimo Costa e Tommaso Ederoclite: «Ma voglio che il mio nome sia dissociato da questa competizione farsa e sia cancellato», dice l’ex assessore della giunta Iervolino che non ha schierato, volutamente, le liste a sostegno. Quindi un candidato non candidato. Un nonsense. Anche se Oddati, ieri sera, ai militanti chiede di essere presenti comunque. «Contate i votanti, state con gli occhi aperti perché faranno votare pure i morti» dice invitandoli a scattare foto e filmare. Ecco ci mancava: il militante democrat stile Iene. Ma attenzione: non servirà. Perché a poche ore dall’apertura dei circoli iniziano di nuovo le trattative a Roma tra i vertici del Nazareno per spostare il congresso. Da un lato Orfini e Martina, dall’altro Guerini e Lotti Rispettivamente presidente e vicesegretari nazionali da un lato, coordinatore e braccio destro di Renzi dall’altro. Telefonate sino a tarda notte con Matteo Renzi costretto ad intervenire: «Trovate un accordo», quasi ordina. Finché, sono passate le 23, Losacco firma un dispostivo per spostare il voto. A domenica prossima quando la richiesta era di due settimane. È la mediazione decisa dai vertici del Nazareno.
Eccola la tormentata vigilia del congresso democrat napoletano. Pratiche e rituali banali e quasi formali in tutta Italia ma non all’ombra del Vesuvio dove il voto per scegliere il segretario della Federazione si trasforma in una guerra fratricida. A Napoli ma anche a Roma.
BRUNA FIOLA CONTRO LA TARTAGLIONE
«Stupisce la dichiarazione della segretaria regionale Assunta Tartaglione, sulle decisioni assunte dalla Commissione Regionale di Garanzia. Tali decisioni possono essere valutate solo dalla Commissione Nazionale di Garanzia e non dalla dichiarazione improvvida ed impropria di un organo incompetente, qual è il segretario regionale». A dichiararlo i consiglieri regionali Pd Bruna Fiola, Enza Amato, Antonella Ciaramella, Gianluca Daniele e Antonio Marciano.
Non gradisco queste persone.