Vito Iacono protesta contro la presenza di Delmastro alla Colombaia. Una posizione da spiegare
“c’è poco da spiegare. La mia è una reazione istintiva e naturale ad un evento che ho saputo per caso. E dai social. E’ possibile che in questo paese un consigliere comunale sappia del conferimento della cittadinanza onoraria, potesse essere a chiunque, senza una comunicazione pubblica? Un invito?
Oggi una pagina molto ma molto buia del nostro paese. Una provocazione di una violenza che ancora molti non comprenderanno. Ma è così perché c’è un dato di rispetto del padrone di casa. Lo dico sempre, i padroni della Colombaia sono i cittadini di Forio. E hanno sbagliato quelli che oggi hanno pensato che fosse casa loro. Anche chi ha organizzato la riunione delle 15. Questa è casa di tutti, ma più ancora è casa di Luchino Visconti, che non meritava di vedere in casa sua chi rappresenta un’idea che lui ha sempre combattuto in tempi dove non pensarla come questi qui, perdonami, non si può dire adesso.
Ma quindi la Colombaia deve essere solo per i comunisti? Scusami se la riduco così..
“Ma ci mancherebbe! Io parlo del rispetto di un dato istituzionale. Io sono sempre per la gestione diretta del Comune. Il problema è l’attività amministrativa istituzionale finalizzata al problema di riconoscere o di conferire un riconoscimento nella casa di uno che non ha pensato come quello al quale viene dato il riconoscimento. Questa sera c’era uno degli ospiti che non è gradito alla storia, alla cultura e all’idea di Luchino che resta il padrone di casa. Se il sottosegretario o il ministro, il premier vengono qui nell’esercizio della funzione governativa, è un’altra cosa. Qui hanno avuto la pessima idea di ospitare un loro sodale di partito a casa di uno che non la pensano come loro e la ritengo una cosa di pessimo gusto. E una provocazione, insomma, sotto questo punto di vista”