lunedì, Settembre 16, 2024

Colonnello Mungivera: «AI, poche leggi e tanta “buona anima” per sconfiggere la corruzione»

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Gaetano Di Meglio | Parla chiaro. Così scrive. Il vice comandante della Legione Carabinieri della Campania, il colonnello Claudio Mazzarese Fardella Mungivera, ha presentato il suo secondo saggio sul fenomeno della Corruzione nell’incantevole scenario di Villa Arbusto. A due passi dalla mostra di 40 artisti ischitani.
Un libro che si legge veloce, scorrevole e che va dritto al nocciolo della questione che ci offre una prospettiva diversa dal solito modo di trattare il fenomeno: quello della cronaca giudiziaria. Non ci sono articoli del codice penale, c’è un ragionamento moderno e chiaro che non disprezza la citazione. Da Churchill a Papa Francesco fino a Tacito è un viaggio nel fenomeno che, spesso, davanti disprezziamo e dietro, nell’angolo – come dice il Colonnello – stendiamo la mano.

Colonnello sembra che Tangentopoli non ci abbia insegnato nulla, anche se nel libro, invece, si scava un po’ di più. Tuttavia, a trent’anni da quello che doveva essere il ko della corruzione, siamo punto e daccapo?
“Non è che siamo da capo. Questo è il secondo saggio divulgativo che ho scritto sul fenomeno e devo dire tra il primo che uscì dodici anni fa e questo, nello studiare l’andamento globale, devo dire che noi in Italia, almeno in termini di percezione di corruzione percepita, siamo un po’ migliorati. Eravamo al 69° posto nella classifica di “Transparency International” come corruzione percepita. Oggi siamo al 46esimo posto nella classifica, che è al contrario. Ovvero il primo della classifica è il paese più virtuoso. Quest’anno, se non erro, è la Norvegia. Possiamo dire che siamo migliorati abbastanza in dieci anni.

L’economia che cambia, la gestione anche della pubblica amministrazione a cui aggiungono regolamenti su regolamenti, come il Pnrr, serve a farci guarire da questa corruzione o è proprio endemica nell’uomo come leggevo. Davvero ci sono tracce di corruzione che non ci lasciano?
La corruzione è un fenomeno atavico e che accompagna l’uomo da quando è tale sul pianeta. Io sono e sono dell’idea che la corruzione, come tutti i fenomeni causati dall’uomo, può essere come dire controllata, gestita e portata a livelli, diciamo tra virgolette, sopportabile. Ovvio che un paese con un’alta corruzione ha un danno da corruzione che si riverbera poi sulle inefficienze nei servizi, sul fatto che i giovani sono costretti a emigrare e andare all’estero perché hanno poche opportunità. Un paese in cui la corruzione diminuisce, ha più risorse da dedicare ai propri cittadini.

L’antidoto a questo virus?
“Io non ho l’antidoto perché l’antidoto credo che non ce l’abbia nessuno. Diceva Winston Churchill che “le grandi democrazie, tutte le grandi democrazie, tutti i meccanismi delle grandi democrazie, hanno bisogno di un po’ di corruzione perché questi meccanismi necessitano di essere oleati”. Lo diceva Churchill. Credo che la corruzione sia sicuramente un fenomeno che può essere gestibile e controllabile. Noi abbiamo l’intelligenza artificiale, che è uno strumento che ormai di uso diffuso. Basta fare il numero verde di una banca, non risponde la signorina ma risponde una finta signorina. Ecco, mettere a sistema e gestire l’intelligenza artificiale, l’incrocio delle banche dati e gestire i flussi di denaro con intelligenza senza dimenticarsi la nostra anima liberale perché noi siamo comunque una democrazia con un’anima liberale. Ecco, in un quadro molto ben delineato e con una produzione più limitata di legge perché, come diceva, Tacito “tante norme e tanta corruzione” più c’è informazione, più si creano gli angoli. E dietro gli angoli c’è sempre l’omino nero con la mano tesa. Credo che bisogna andare verso uno snellimento. Ma oltre il legislatore, bisogna soprattutto lavorare sull’etica militante. Le persone devono essere consapevoli che corrompere o essere corrotti non giova a nessuno, né a loro stessi né alla comunità.

In conclusione, la Campania e l’isola d’Ischia, per quello che è il suo osservatorio e per quello che ovviamente può dire, qual è il rapporto con la corruzione?
Credo che la Campania e Ischia sono terre figlie di questo paese, l’Italia. L’Italia è un paese che ha una genesi storica e ben conosciuta. E nella nostra genesi ci sono anche i prodromi dei fenomeni corruttivi.
Ma io sono fiducioso e credo sempre che c’è tanta gente laboriosa, c’è tanta gente che vuole lavorare con onestà e ci sono tanti giovani eccezionali. L’altro giorno pensavo a questa nuova accademia che sta aprendo a Napoli che darà la possibilità a 80 giovani menti e talenti che possono dare un impulso al prodotto interno lordo. Io sono dell’idea che il Pil non sia solo le entrate e le uscite. Il più e il meno di un bilancio di un Paese, il prodotto interno di un Paese, è anche la buona educazione del paese, l’etica dei singoli, il salvare vite umane; quindi, salvaguardare i giovani quando la sera escono dalle discoteche. Anche questo è il prodotto interno lordo. Ovviamente tutto ciò che è nel lato sinistro, dove c’è il segno più, aumenta il Pil. Credo e sono molto fiducioso sulla nostra anima. Noi abbiamo un’anima buona”.

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