domenica, Dicembre 29, 2024

Comando isolano per il traghetto Grimaldi. Capitano procidano, Direttore ischitano

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Vincenzo Meglio, procidano, e Valerio Catuogno, ischitano, sono rispettivamente il capitano e il direttore di macchina dell’Euroferry Olympia della Grimaldi Lines

Vincenzo Meglio, procidano, e Valerio Catuogno, ischitano, sono rispettivamente il capitano e il direttore di macchina dell’Euroferry Olympia della Grimaldi Lines. Inizia così il nostro racconto di quanto accaduto a nove miglia dalla costa di Corfù, in Grecia, alle ore 4.12 di venerdì 18 febbraio 2022. A bordo, tra i passeggeri del traghetto anche l’ischitano Francesco Verde.
Una storia che dopo oltre 24 ore non ha chiarito ancora i suoi contorni e che, siamo sicuri, sarà oggetto di indagini e processi che dureranno a lungo.
Un incendio, quello che ha attirato l’attenzione anche del presidente Mattarella e che ha tenuto molti col fiato sospeso, che sarà oggetto di molte indagini e che dureranno parecchio.

Con riguardo al traghetto incendiatosi in Grecia –ha dichiarato il sindacalista Pagano – mi preme condividere con voi che il comandante della nave, procidano, Cap. Vincenzo Meglio, tramite l’amico comandante Fabio Pagano, fa sapere ai concittadini che sta bene. Il suo intervento tempestivo e professionale nell’ ordinare abbandono nave ha permesso un epilogo favorevole per passeggeri ed equipaggio. Tutte le persone sono state messe in salvo. Lo ringraziamo e gli auguriamo un presto ritorno».
Il traghetto Euroferry Olympia della Grimaldi Lines, capitanato, appunto, dal procidano Meglio, come detto, si è incendiato vicino all’isola di Erikoussa, a nord di Corfù mentre era in navigazione da Igoumenitsa e Brindisi.
L’incendio, secondo una prima ipotesi, sarebbe scaturito dalle fiamme che si sono sviluppate nel garage 3, probabilmente da un camion: “È difficile ora capire l’esatta dinamica”, ha spiegato Paul Kyprianou, relazioni esterne per Grimaldi, intervistato da RaiNews24. A bordo dell’Olympia, lungo 183 metri, capace di trasportare 560 passeggeri e varato nel 1995, ci sono 153 mezzi commerciali (tra camion e semirimorchi), nonché 32 veicoli al seguito dei passeggeri.

Dati, questi, che sembrano essere poco chiari nonostante siano trascorse diverse ore.
Le autorità del porto di Corfù hanno riferito di aver contato e identificato 277 persone salvate, uno dei quali non era nella lista ufficiale degli imbarcati. E la Guardia costiera greca ha confermato che ci sono almeno undici dispersi. Diversi i conteggi della stessa compagnia, che ha fatto marcia indietro rispetto alle rassicurazioni mattutine (quando si gridava il “tutti salvi”): la compagnia parla di 14 dispersi, di cui 5 persone rintracciate a bordo. Ilfattoquotidiano.it ha avuto conferma da Grimaldi che, diversamente da quanto spiegato alle agenzie di stampa nella giornata di ieri, non ci sono italiani tra i dispersi. “Nel controllo da parte delle autorità elleniche, per errore, erano state inserite tre persone di nazionalità italiana – ha chiarito il gruppo – I dispersi sono di nazionalità bulgara, greca e turca”.

Iintrappolati nel garage
Leggere queste cose a Ischia fa tanta a troppa rabbia. Senza voler entrare nello specifico delle norme dei Codice, ci chiediamo come sia possibile questo racconto. A noi vietano l’accesso a bordo in autoambulanza e costringono i malati gravi a salire nei saloni. A bordo, invece, accade diversamente. «Tra coloro che erano intrappolati sull’Olympia – scrive ilfattoquotidiano.it – figuravano anche due camionisti, un turco e un bulgaro, che si trovavano nel garage della e sono stati salvati dai vigili del fuoco. “C’erano fiamme altissime, a bordo c’era il panico”, hanno spiegato alcuni testimoni.
“Sulle scialuppe c’erano persone che gridavano e vomitavano. Ci sono stati momenti di panico, non lo auguro a nessuno. C’erano anche bambini. Faceva freddo e le scialuppe stavano imbarcando acqua poiché erano sovraccariche”, ha spiegato l’imprenditore brindisino Mino Roma che si trovava sul traghetto.
“Il comandante della nave, quando è scoppiato l’incendio, ha fatto il giro delle cabine e radunato i passeggeri su un unico ponte – ha spiegato all‘Ansa il comandante del pattugliatore della Guardia di Finanza intervenuto sul posto, Felice Lodovico Simone Cicchetti – poi ha dato l’abbandono nave, ma l’evacuazione non è stata una passeggiata”

LE INDAGINI.
Nelle prossime settimane si capirà cosa è accaduto prima che Meglio lanciasse l’ordine di evacuazione. Nel momento in cui le fiamme sono diventate ingovernabili, il traghetto si trovava in piena area Sar (ricerca e soccorso) greca. La macchina dei soccorsi si è subito avviata con una grande coordinazione tra la Guardia costiera ellenica e il Comando generale delle capitanerie di porto di Roma.

Cruciale, inoltre, l’intervento del pattugliatore Monte Sperone della Guardia di Finanza. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è congratulato con i finanzieri per l’operazione di salvataggio. Il Comando generale della Guardia Costiera italiana, in previsione di una seconda fase legata alla prevenzione di inquinamenti marini, ha predisposto l’invio in area di propri mezzi aeronavali tant’è che un aereo ATR42 della Guardia Costiera in assetto ambientale ha sorvolato l’area per garantire ogni forma possibile di supporto alle omologhe Autorità straniere. La Guardia Costiera italiana, inoltre, ha richiesto all’Agenzia EMSA (Agenzia europea per la sicurezza marittima) un supporto per l’acquisizione di immagini satellitari per approfondire eventuali aspetti di carattere ambientale.

La versione di Grimaldi.
“Alle ore 4.12 (ora locale) – si legge nella ufficiale Grimaldi – il comandante della nave ha contattato il quartier generale del Gruppo informando che l’incendio si sarebbe manifestato al garage numero 3 . L’equipaggio della nave è subito intervenuto per domare l’incendio con i mezzi di bordo mentre il comandante ed il personale del Gruppo, attraverso l’”emergency response team”, hanno prontamente notificato l’accaduto alle competenti autorità nazionali e greche, e preso tutte le misure necessarie onde gestire nel migliore dei modi l’incidente”. La nave, sottolinea la società armatrice, era stata sottoposta il 16 febbraio a “verifiche da parte delle autorità competenti nell’ambito dei controlli previsti dalla normativa internazionale in materia di sicurezza della navigazione” che avevano dato “esito positivo”. La compagnia, inoltre, ha assicurato che “non risultano sversamenti di combustibile a mare, né sembrerebbe compromessa la stabilità della nave”.

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