Una truffa, in piena regola, portata avanti chi sa per quante volte. A farne le spese le compagnie di navigazione che collegano Ischia al continente turlupinate probabilmente da anni con l’emissione di biglietti a tariffa residente ottenuti presentando i documenti di un motorino ormai rottamato. Ora il coro belante, dirà “ben gli sta all’armatore”. Ma noi non siamo quelli del coro. Restiamo giù dal carro, con gli occhi aperti e il cervello ben acceso!
L’incredibile vicenda che vi raccontiamo prende le mosse qualche settimana fa al porto di Ischia quando all’imbarco di una nave per Pozzuoli si presenta una signora a bordo di uno scooter: uno dei dipendenti della compagnia di navigazione, prima di consentirle l’imbarco, le controlla il biglietto e si accorge che non corrisponde. Il veicolo è di cilidrata superiore a quello bigliettato e, cosa ancor più seria, ha una targa diversa da quella stampata sul titolo di viaggio.
L’addetto della compagnia chiede allora alla signora di andare in biglietteria e cambiare biglietto, cosa che quest’ultima fa ma solo dopo una serie di discussioni. Alla fine torna sotto bordo col biglietto corretto ma comincia ad inveire malamente contro tutto e tutti apostrofando malamente il dipendente della compagnia “reo” di averla costretta a rifare il biglietto; la donna gliene dice di tutti i colori ed alla fine conclude il suo show stracciandogli in faccia il vecchio biglietto, quello con la targa sbagliata appartenente ad un motorino di una cilindrata diversa!
Dopo alcuni minuti di ritardo la nave finalmente parte ed un altro giorno di ordinaria follia marittima sembra chiuso. E invece no. Quel biglietto stracciato in faccia al lavoratore – che aveva semplicemente fatto il suo lavoro – diventa la pistola fumante della truffa di cui parlavamo. Da un controllo effettuato presso una agenzia di pratiche automobilistiche infatti risulta che la targa stampata sul titolo di viaggio che ha originato questa vicenda è di uno scooter rottamato nel 2014! Quel veicolo quindi non esiste più ma molto probabilmente i suoi documenti – con residenza ad Ischia – sono ancora in circolazione e vengono utilizzati per ottenere biglietti a tariffa residente, in barba alle compagnie certo ma usurpando un diritto che appartiene a noi isolani.
D’altronde quella del 2022 la ricorderemo come l’estate del permesso-gate, la storiaccia ancora tutta da chiarire del permesso pezzotto della coppia di napoletani che, davanti ai poliziotti di Ciro Re, hanno messo nero su bianco che gli sia stato fornito “come per gli anni precedenti” dall’avvocato Gennaro Scotti e da cui potrebbero scaturire rivelazioni ancor più clamorose sulla gestione dei permessi da parte dei comuni ischitani per la quale il dirigente del commissariato di via delle Terme ipotizza addirittura che possa esserci anche una compravendita.
Perchè a ben vedere, nell’anno di grazia 2022, andiamo avanti ancora coi pezzi di carta invece che con la digitalizzazione dei permessi che, più che sotto timbri più o meno genuini, dovrebbero finire in un database unico per tutti e sei i comuni anche per capire quanti ne siano emessi complessivamente e quanto permeabile sia, da questo punto di vista, l’ormai obsoleto divieto di sbarco, un provvedimento che consta di 8 righe di disposizioni per vietare lo sbarco e la circolazione e due pagine e mezza di deroghe e che però resta in vigore, inspiegabilmente, fino al 31 ottobre.
Il caso dello scooter fantasma è inoltre esemplare anche per altre ragioni.
Ci siamo onestamente stufati di assistere ai porti (quasi sempre isolani) a sceneggiate che in diversi casi degenerano in risse vere e proprie. Inutile starla a menare con la storia di traghetti ed aliscafi come biglietto da visita se poi i porti sono terra di nessuno: non è più accettabile che le banchine si trasformino in suburre, in ring da wrestling dove volano schiaffi e cazzotti mentre i traghetti devono aspettare la fine del dodicesimo round per partire.
Sono spettacoli che negli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie e nei porti seri ed organizzati non si sono mai visti e che non si capisce perché bisogna continuare a tollerare nella migliore isola al mondo, senza dimenticare che anche a Capri non sono mai mancati show marittimi altrettanto desolanti.
Per finire permetteteci un’ultima considerazione: sono anni che riceviamo segnalazioni circa i controlli agli imbarchi delle compagnie marittime. Non smetteremo mai di censurare i comportamenti maleducati o prepotenti dei marinai, bigliettai o addetti ai controlli ma con la stessa risolutezza ribadiamo che i controlli sono sacrosanti.
I biglietti a tariffa residente sono e dovranno restare un diritto inalienabile degli abitanti delle isole, non un benefit per chi ci viene per vacanza o ci risiede per qualche mese estivo.
Le truffe, i raggiri, i biglietti residenti comprati per gli amici o gli inquilini, le false residenze, i permessi pezzotti sono una minaccia reale per questo nostro diritto e ci dequalificano agli occhi del resto d’Italia e chest’è.
Voglio solo precisare che spesso quei documenti falsi sono messi in circolazione da gli stessi Ischitani, favorendo il proprio villeggiante.
“I biglietti a tariffa residente sono e dovranno restare un diritto inalienabile degli abitanti delle isole, non un benefit per chi ci viene per vacanza o ci risiede per qualche mese estivo.”
Anche perché gli armatori ci perdono soldi e per rifarsi aumentano il biglietto a noi residenti.
il problema emerge sempre lo stesso. Il problema è la REGIONE non l’armatore!
Egregio Direttore,
questa e’ una volonta’ delle varie amministrazione comunali che non hanno alcun interesse a digitalizzare i permessi, come le compagnie di navigazione che non sono aggiornate. E mai possibile che siamo nel 2022 e nessuna compagnia ha investito in una app per i biglietti che ti evita il salasso dei file e litigi vari, naturalmente con registrazione spid non si puo’ scappare sulla residenza.
Purtroppo non c’e volonta!
Onestamente vivo in una zona di Casamicciola circondata da false residenze, e mi meraviglio come nessuon faccia i controlli, sul come pai da una settimana ad oggi le luci sono spente ed altrettanto le utenze. E’ mai possibile che nessuna amministrazione/guardia di finanza possa attuate controlli incorociati a questi EVASORI….
in questo caso E’ UNO DI NOI CHE FA IL FURBO E TRUFFA. LE MANCANZE DEGLI ALTRI NON HANNO NESSUN VALORE IN QUESTO DISCORSO.
Con lo spid non risolvi niente: questi hanno ottenuto illegalmente la residenza dai politici locali che hanno azionato i vigili urbani raccomandati, i quali hanno dichiarato il falso (ma lo sapete come si ottiene la residenza? i vigili devono passare tot volte a sorpresa in quella casa, e verificare la reale residenza).
Quindi c’è il penale di mezzo, e pure pesante.
Segnalo trucchetto spiegatomi da un finto residente.
Si ottiene la residenza. Si ottengono documenti e aggiornamenti carta di circolazione ed altro.
Si smarriscono detti documenti, facendone denuncia.
Si ritorna a Napoli (sì, generalmente a Napoli, purtroppo).
Si rifanno tutti i documenti aggiornati.
Si continua ad utilizzare fino a scadenza, cioè almeno per una decina d’anni, il documento ischitano, che non era stato perso, ma accuratamente custodito.
Come risovere e scoprire la truffa, non lo so. Ma qualche controllo a campione, con connesso procedimento penale ben pubblicizzato, potrebbe essere un valido disincentivo.
Intendo si ritorna a Napoli come residenza, ovviamente.
Forse non è il caso di pubblicare, per non dare cattive idee ai truffatori…. Vedete voi
Quelli che… viaggiano con i documenti pezzotti!
Basta mettere il poliziotto che controlla a l’imbarco. Le società non hanno nessun incentivo a controllare. A loro non interessa il traffico a Ischia ma i “sodda”