giovedì, Gennaio 16, 2025

Comitato per il Rio Corbore: diffidati Dionigi Gaudioso e Enzo Ferrandino

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Rio Corbore ancora alla ribalta. La settimana scorsa una pioggia insistente ha provocato lo scarico a mare di un fiume abbondante di liquami e di rifiuti di vario genere, come attesta un video pubblicato dalla stampa locale. Non se ne può più. Per l’ennesima volta, come accade da oltre trent’anni, siamo costretti ad assistere a questa scena avvilente, vergognosa, degna di un paese abbandonato, ma non certo dell’isola più bella del mondo! E’ ora di dire: mò basta!

Non è stato sufficiente pubblicare in tanti anni foto, video, articoli, interviste, proteste per porre freno ad una situazione divenuta sempre più inaccettabile. Prima le colpe venivano attribuite ad un’azienda industriale come la lavanderia Pat e dietro il suo nome, molti altri si sono avvicendati per scaricare di tutto. Poi la Pat ha chiuso. Ma lungo Rio Corbore, cioè nel collettore che percorre la parte sotterranea di Via Michele Mazzella, un’importante arteria che unisce il Comune di Barano al Comune di Ischia, sono stati aperti abusivamente sbocchi fecali e di attività artigianali. Pertanto a mare e sulle spiagge del Lido si riversano liquami, rifiuti di ogni genere, olii e nafta.

Dinanzi a questo spettacolo e all’instancabile attività di questo Comitato, che nonostante l’evidenza dei fatti, ha registrato il silenzio colpevole di cittadini e di istituzioni come la stessa Area Marina Protetta,  le amministrazioni di Ischia e Barano hanno continuato a sostenere che è necessario realizzare il depuratore sulla collina di san Pietro. Un’opera bloccata per la presenza di reperti di origine paleocristiana, poi per il progetto  di un parco e di un albergo privati. Tempi biblici ci aspettano e altri scarichi abbondanti.

Il Comitato ritiene che potrebbe essere adottata una soluzione provvisoria per scaricare a mare, a debita distanza dalla costa, come già avviene per lo scarico delle fogne all’altezza di Punta Molino, realizzando pompe e condotte adeguate. Ma non si parla neppure di questa proposta.

Dinanzi a questo assordante silenzio delle giunte di Ischia e Barano, il Comitato Rio Corbore, confortato dalla condivisione di associazioni ambientaliste e da cittadini, ha protocollato, in data odierna, una diffida ai due nuovi sindaci (che sono poi confermati e quindi già a conoscenza del problema) dei Comuni di Ischia e Barano “ad intervenire e ripristinare lo status quo ante dell’inquinante ed inquinato canalone di Rio Corbore”. Nella diffida, predisposta dall’avv. Mauro Buono che assiste il Comitato, si chiede di “intervenire in tempi congrui”. Ovviamente, poiché i tempi congrui non sono da intendersi come tempi biblici, il Comitato ha già predisposto apposita querela sottoscritta da un numero più ampio di rappresentanti di associazioni, da lavoratori, imprenditori, operatori di varie categorie, che sarà presentata quando le inadempienze amministrative si protrarranno ulteriormente.

1 COMMENT

  1. L’Arpac non viene affatto tirato in causa, com’è possibile?
    Data la segnalazione ed il problema ricorrente, dovrebbero aver fissato un punto fisso di prelievo per le analisi periodiche (enterococchi ed escherichiacoli), così come previsto dalla normativa, che in caso di irregolarità dei valori, fanno scattare apposito divieto di balneazione.
    In effetti è tutto un po’ misterioso…

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