Gaetano Di Meglio | La rivincita degli ignoranti. Ignoranti alla riscossa e Real Forio penultimo a 3 punti in classifica. La crisi del Forio, alla sesta giornata è più che scritta e i feriti sono sul campo. Nel frattempo, per molto meno, il Pomigliano che non sta inguaiato come il Forio ha cambiato allenatore e direttore, il Savoia pure e qualche altra squadra di eccellenza è già arrivata al redde rationem. Quanto, ancora, aspetterà Amato per chiedere il conto a Billone Monti del disastro foriano?
I soloncini locali, quelli che si atteggiano a sapere le cose, avevano storto il naso quando ho scritto che tik tok fa male e che serve chi corre e chi fa gol invece di chi impiega le proprie forze per fare altro. Ma la bellezza delle cose scritte è che poi tornano e c’è chi può dire l’ho detto e l’ho scritto e chi no.
Sembra che questo Forio stia partecipando al campionato delle espulsioni. Ha avuto più espulsi la squadra di Mister Monti che molte altre. Ieri è toccato a Sanagre, in passato all’altro Monti e a Castaldi.
Serve una reazione vera. Parlando con noi, Monti si è preso le sue responsabilità e ha calibrato bene le parole: “Questa squadra è la mia squadra, la società mi ha dato tutto quello che potevo chiedere”. E ora? Quanto tempo ha ancora a disposizione prima di lasciare la panchina? Magari a Citarelli? Il black out foriano arriva da lontano ed evitiamo di raccontarci la fine dello scorso campionato perché servirebbe a poco.
Così come ha solo un semplice effetto placebo il racconto social della zampata di Pasquale Savio arrivata all’86°. Serve, forse, a placare gli animi dei tifosi delusi. “Ancora lui, ancora un gol importante. L’eterno Pasquale Savio – scrive il Real Forio sui social – è ancora una volta decisivo. Come ad Acerra, colpisce nel finale di gara permettendo al Real Forio 2014 di conquistare il terzo risultato utile consecutivo esterno. Il secondo centro stagionale del “Re Turco” è davvero importante perché permette ai biancoverdi, che pur con l’uomo in meno hanno messo in campo il cuore, di evitare una sconfitta che avrebbe avuto il gusto della beffa.”
Ridursi a “importante” e “il cuore” è un po’ l’ultima spiaggia. Forse serve più orgoglio, più fame, meno prosopopea, meno giacche con i distintivi e più divise sporche di chi non si arrende. Rispetto al combinato disposto Eccellenza e Billone Monti diventa difficile trovare un posto dal quale dispensare consigli (tra l’altro non richiesti), ma è evidente che il count down è già iniziato. Scetate Billò, ca l’aria è ddoce.
Barano, gli aquilotti hanno bisogno di volare a bassa quota
L’ho scritto già nel pezzo di commento alla gara e, oggi, in questo commento ignorante è giusto amplificarlo. Gran parte di questo Barano è figlio dell’esperienza dell’Ischia dello scorso anno. Una esperienza galvanizzante e che, per alcuni, ha significato montarsi la testa. Oggi, quando i campi di promozione sono frequentati da calciatori con il passato glorioso, con il talento mal espresso e che giocano per i motivi più disparati la storia cambia. Non c’è più il Mazzella, non c’è più il blasone dell’Ischia, non ci sono più gli ingredienti che brillavano e i ragazzi del Barano restano senza la luce che riflette. Ecco, riflettiamo.
Il Barano ha bisogno di volare basso, di capire bene quale sia il proprio valore e di resettare le arie da grandi giocatori. “Bimbi”, il pericolo è che Massimo e Ciro si possono trovare bagnati. Dimostrate che siete seri.
Anche perché, mi piacerebbe capire quale sia il vostro obiettivo? La promozione a Barano o l’eccellenza a Ischia?
Questa, oggi, è la sfida (im)possibile di Ciro Mennella e Massimo Buono: cambiare mentalità e correggere la presunzione giovanile. O, per dirla con parole diverse, incanalare l’esuberanza tipica del post adolescenza in lavoro e sacrificio, in mete da raggiungere e obiettivi da conquistare. Non starò qui a fare il dottorino, ma forse qualche espulsione e qualche gol subito andranno visti e rivisti.