giovedì, Febbraio 6, 2025

Comune Unico, altro match in Consiglio regionale

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Si, avete letto bene. Benissimo. Oggi, dalle 11 alle 15 il consiglio Regionale della Campania si riunirà, nuovamente, per discutere del punto all’ordine del giorno, numero 5: “Adempimento obbligatorio del Consiglio Regionale ai sensi dell’articolo 11, primo comma, della legge regionale 7 maggio 1975, n. 25: deliberazione sulla ammissibilità del referendum consultivo su “Istituzione del Comune unico dell’isola di Ischia” reg. gen. 413; deliberazione sulla ammissibilità del referendum consultivo su “Istituzione del Comune di Vallo di Diano” Reg. gen. 536;” Il rinvio della settimana scorsa, infatti, aveva un duplice significato come vi avevamo ampiamente anticipato: i piccoli e insignificati partiti della coalizione di Caldoro dovevano mettere spalle al muro Forza Italia e il suo Domenico De Siano e si doveva rinviare la discussione sulla istituenda legge elettorale. Motivi politici che nulla hanno a che vedere con la bontà dell’iniziativa di indire il referendum per il Comune Unico, bensì utili solo allo svolgere della campagna elettorale in vista del voto del 17 maggio.
Una campagna elettorale che si preannuncia difficile, specialmente per il malandato centrodestra campano che colleziona record su record di fallimenti: trasporti terrestri, marittimi e gestioni varie. Una lunga scia di ko difficili da far digerire alla popolazione, ormai stanca e stufa delle “palle” che veniva a raccontarci il condanno Berlusconi.
Così, impallinata l’opera importante di De Siano, almeno per il 2015 (la legge prevede che il referendum consultivo sia indetto entro il 31 gennaio), stamattina vedremo se il Coordinatore di Forza Italia ha gli attributi o se “abbusca” anche in aula. L’ostacolo più grande che deve superare Domenico De Siano è il numero legale. Gli habituè della politica regionale sono sicuri che questa sarà la sfida da vincere, non tanto il ruolo marginale del PD. Per De Siano sarà necessaria la presenza in aula almeno del numero legale e, questa volta, non solo affinchè si tenga la discussione ma anche affinchè l’argomento venga discusso ed approvato.
Lo scenario possibile, infatti, prevede che il consiglio dichiari “ammissibile” la consultazione referendaria e che, successivamente, il presidente della Giunta, Stefano Caldoro, lo indica per il prossimo 2016, considerato scaduto il termine per farlo nel 2015.
Tenendo da parte lo stratagemma dell’allegato alla Legge Finanziaria già annunciato da Mr Domenico “forzature” De Siano, la tenuta politica di Forza Italia dovrebbe essere tosta. Non è sicuro, infatti, che l’ammissibilità di un referendum che dovrà tenersi tra più di un anno potrebbe essere già pronunciata dal consesso regionale.
Perché entro le 11.00 di questa mattina la conferenza dei capigruppo potrebbe anche decidere di stralciare il punto all’ordine del giorno o l’aula consiliare potrebbe anche votare per un’inversione dell’ordine del giorno o di rimandare la discussione. Argomenti politici tutt’altro che lontani dall’essere reali. O ancora, sempre che le telefonate ischitane siano state tante e convincenti, si potrebbe anche arrivare ad un consiglio regionale che si esprime in maniera negativa.

Il consiglio regionale
Ma come si muove il consiglio regionale sull’argomento Comune Unico? Nonostante la posizione a favore dell’istituzione del comune unico dell’isola d’Ischia, il PD di Lello Topo e Giosi Ferrandino hanno fatto capire, in maniera chiara, che la genesi di questa proposta, marcatamente voluta da Domenico De Siano senza la partecipazione politica degli esponenti del Partito Democratico, non verrà accolta con favore. E, stando bene a guardare anche gli equilibri nazionali che dovrebbero regolare i rapporti tra Forza Italia e PD, le posizioni “distanti” sembrano più che lecite. Di supporto all’opposizione (che accoglie al suo interno sia Giosi Ferrandino per il si, siano il gruppo di Barano per in NO) arrivano gli altri partiti minori della Maggioranza. Il gruppo NCD di Ugo De Flaviis si è già schierato contro due volte (la prima perché bisognava andare a pranzo e la seconda perché non c’era il presidente Foglia). Ma ci sono ancora i referenti politici di Rosario Caruso e di Francesco Del Deo che sono stati ben istruiti affinchè l’argomento Referendum Comune Unico sia bocciato o, almeno, fermato.
In conclusione, però, va anche detto che un consiglio regionale uscente, come quello che si riunisce questa mattina, non potrebbe arrogarsi il diritto di rendere ammissibile un Referendum che si dovrebbe svolgere sotto l’elgida di un altro consiglio regionale, quello che verrà eletto il prossimo 17 maggio. Stesso ragionamento vale per Stefando Caldoro. Il presidente davvero ha il coraggio di indire un referendum consultivo per la primavera del 2016, quando il 17 maggio gli elettori della Regione Campania dovranno scegliersi un nuovo governo? Un po’ azzardato, non trovate?

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