martedì, Gennaio 21, 2025

Concessioni demaniali, la scelta di Dionigi: proroga fino al 31 dicembre 2023

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L’Amministrazione comunale si adegua alle sentenze del Consiglio di Stato che hanno ritenuto l’allungamento della durata per 15 anni in contrasto con la direttiva Bolkestein. Una scadenza che non appare prorogabile e dunque è necessario preparare le gare per il 2024

Concessioni demaniali marittime, un tema scottante anche sulla nostra isola, come in tutte le località balneari, e che ha acceso un duro confronto. A “scontrarsi”, come purtroppo si verifica spesso, la normativa nazionale e quella comunitaria. E di mezzo ci si è messa anche la pandemia, che ha limitato le entrate delle attività.

Adesso l’Amministrazione comunale di Barano ha approvato la delibera che mantiene l’efficacia delle concessioni fino al 31 dicembre 2023, adeguandosi a quanto sentenziato dal Consiglio di Stato in ossequio alla normativa Ue. Ovvero la ormai famigerata direttiva Bolkestein. Che volenti o nolenti a quanto pare non si può “scavalcare”.

Nella delibera approvata si ripercorre brevemente la cronistoria di questa tormentata materia, partendo dalla legge approvata a dicembre 2018, che stabiliva «che le concessioni demaniali marittime in essere alla data del 1 gennaio 2019, nelle more della revisione dell’intera disciplina della materia, abbiano una ulteriore durata di anni 15, a decorrere dalla data di entrata in vigore della predetta legge». Una legge che però non teneva conto della normativa comunitaria finalizzata a favorire la concorrenza internazionale.

Ogni decisione venne ad ogni modo “congelata” dal Covid. Infatti il cosiddetto Decreto rilancio approvato a maggio 2020 disponeva il fermo di ogni iniziativa di trasferimento delle concessioni. E lo spiegava a chiare lettere: «Per le necessità di rilancio del settore turistico e al fine di contenere i danni, diretti e indiretti, causati dall’emergenza epidemiologica da Covid-19, le amministrazioni competenti non possono avviare o proseguire, a carico dei concessionari che intendono proseguire la propria attività mediante l’uso di beni del demanio marittimo, lacuale e fluviale, i procedimenti amministrativi per la devoluzione delle opere non amovibili, di cui all’articolo 49 del codice della navigazione, per il rilascio o per l’assegnazione, con procedure di evidenza pubblica, delle aree oggetto di concessione alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. L’utilizzo dei beni oggetto dei procedimenti amministrativi di cui al periodo precedente da parte dei concessionari è confermato verso pagamento del canone previsto dall’atto di concessione e impedisce il verificarsi della devoluzione delle opere».

Anche la Regione Campania si adeguava, prorogando le concessioni demaniali di 90 giorni successivi alla cessazione dello stato di emergenza, che è terminato lo scorso 31 marzo. E il Comune di Barano si era adeguato.

I novanta giorni sono comunque trascorsi, ma la decisione vincolante è giunta dal Consiglio di Stato, che con due sentenze dell’Adunanza Plenaria ha richiamato l’Italia al rispetto della direttiva comunitaria, in quanto la proroga quindicennale collide appunto con la normativa Ue.

Lo stesso Consiglio di Stato ha dunque deciso per una “mini proroga”, appunto fino al 31 dicembre dell’anno prossimo, in considerazione delle ripercussioni economiche negative che scaturirebbero dalla conclusione immediata delle concessioni. E la delibera approvata dalla Giunta baranese riporta proprio questo passaggio: «Al fine di evitare il significativo impatto socio economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere, di tener conto dei tempi tecnici perché le amministrazioni predispongano le procedura di gara richieste e, altresì, nell’auspicio che il legislatore intervenga a riordinare la materia in conformità ai principi di derivazione europea, le concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative già in essere continuano ad essere efficaci sino al 31 dicembre 2023, fermo restando che, oltre tale data, anche in assenza di una disciplina legislativa, esse cesseranno di produrre effetti, nonostante qualsiasi eventuale ulteriore proroga legislativa che dovesse nel frattempo intervenire, la quale andrebbe considerata senza effetto perché in contrasto con le norme dell’ordinamento dell’U.E.».

Il Consiglio di Stato ha messo i puntini sulle i avvertendo il legislatore italiano (di qualunque “colore” esso sia): inutile cercare di approvare ulteriori proroghe, perché l’Unione Europea non lo consente. All’Amministrazione comunale di Barano dunque non resta che prendere atto «che le concessioni demaniali per finalità turistico-ricreative già in essere continuano ad essere efficaci sino al 31 dicembre 2023».

Al contempo la giunta ha incaricato l’Ufficio Tecnico (Demanio) di predisporre i provvedimenti di proroga, previa attività di controllo sull’effettivo possesso dei requisiti da parte dei concessionari. E’ stata invece rinviata a una successiva delibera l’approvazione degli indirizzi per l’espletamento delle nuove gare. Il 2024 sarà dunque l’anno zero per le concessioni demaniali marittime.

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