sabato, Marzo 15, 2025

Corruzione europea da 5G: Giosi Ferrandino nello scandalo Huawei insieme a Fulvio Martusciello

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Il sindaco di Casamicciola Terme: ": “Mai ricevuto regali, se ho firmato qualcosa l’ho fatto in buona fede”

Oltre alle recentissime manovre politiche che vedono Giosi Ferrandino e Fulvio Martusciello impegnati nella riorganizzazione di “Forza Italia” a Ischia e in Campania, nonché nel ritorno ufficiale dell’ex eurodeputato tra le fila degli “azzurri”, prima sotto la guida di Silvio Berlusconi e poi di Antonio Tajani, entrambi i politici si trovano ora al centro dell’attenzione per il loro coinvolgimento, seppur non da indagati, nello scandalo Huawei. Questo caso ha scosso il Parlamento Europeo a seguito dell’operazione “Génération” della polizia belga, un’inchiesta su vasta scala che coinvolge anche Francia e Portogallo e mira a far luce sulle attività del colosso cinese delle telecomunicazioni.

Un centinaio di investigatori hanno effettuato perquisizioni presso l’abitazione di lobbisti e parlamentari, conducendo finora all’esecuzione di 21 perquisizioni e al fermo di sette persone, tra cui il lobbista italo-belga Valerio Ottati. Secondo le accuse, Ottati e altri avrebbero esercitato pressioni improprie su diversi parlamentari europei, tra cui gli italiani Fulvio Martusciello, capo delegazione di Forza Italia e giunto alla sua terza legislatura, e Giosi Ferrandino, che non siede più tra i banchi del Parlamento dopo le ultime elezioni europee.

Tuttavia, il sindaco di Casamicciola Terme e il coordinatore di Forza Italia ribadiscono di non essere indagati e dichiarano di non aver mai ricevuto regali né di aver favorito in alcun modo Huawei. L’indagine include intercettazioni telefoniche, corrispondenza interna e atti parlamentari, tra cui una lettera – firmata da una quindicina di eurodeputati – che, secondo le ipotesi investigative, sarebbe stata redatta direttamente da Huawei.

Nell’intervista rilasciata a Giuliano Foschini di Repubblica, Giosi Ferrandino si è difeso in maniera chiara: «Non mi ricordo di averli mai conosciuti questi signori. Il nome di Ottati non mi dice niente. E anche i miei assistenti parlamentari, quando sono stato a Bruxelles – quello degli assistenti è un giro molto stretto, sono professionisti particolari, si conoscono tutti – ecco anche loro non credo abbiano mai avuto a che fare con questi signori».

Quando Foschini gli chiede se avesse ricevuto regali o altre utilità, il primo cittadino non ha avuto dubbi: “Mai”

Nel merito della lettera firmata da diversi eurodeputati agli atti dell’indagine la risposta di Ferrandino è chiara: “Anche quella lettera non la ricordo. Non credo di averla mai firmata ma in questi casi, devo ammettere, ci può essere confusione. Voglio dire: può accadere che un collega parlamentare ti chieda di firmare un appello, una richiesta, o magari lo facciano gli assistenti autonomamente. È successo in decine di occasioni. Quando si tratta di discussioni sulle nuove tecnologie, com’era nel caso del 5G tra l’altro, non penso ci fosse nulla di male. Però devo dire che non mi viene in mente nulla. Piuttosto un caso come questo pone un problema più ampio”.

Al centro di questo ennesimo scandalo europeo, tuttavia, torna attuale il ruolo dei lobbisti e alla differenza di legislazione tra l’Italia e l’Europa. Proprio su questo aspetto Ferrandino ha risposto a Foschini così: “Io regali non ne ho mai ricevuti, di questo sono certo. Lobbisti, invece, ne ho incontrati sempre tanti. Io, sia chiaro, come tutti. Ma questi di Huawei proprio non me li ricordo…”.

IL CASO OTTATI E LA CORRUZIONE DA 5G

«La corruzione sarebbe stata praticata regolarmente e in modo molto discreto dal 2021 a oggi, sotto le mentite spoglie di attività di lobbying commerciale e assumendo varie forme, come regali, spese di vitto e di viaggio, o inviti regolari a partite di calcio», ha spiegato la procura federale. Il regolamento dell’europarlamento prevede l’obbligo per i parlamentari di denunciare ogni regalo ricevuto che abbia un valore superiore ai 150 euro ma, hanno ricostruito i belgi, nulla in questo caso sarebbe stato denunciato. Ottati è stato assunto, secondo l’inchiesta, dal colosso cinese proprio per i suoi rapporti con i gruppi all’europarlamento. Trasversali: Ottati aveva lavorato con diversi gruppi parlamentari e in tutto il Parlamento aveva contatti ottimi. Con gli italiani, certo, ma anche con rumeni, spagnoli e alcuni deputati dei Paesi dell’Est. Non a caso tra i luoghi perquisiti ieri ci sono anche due uffici all’interno del Parlamento, al decimo e undicesimo piano dove lavorano due assistenti parlamentari legati a Forza Italia e ai liberali di Democratic Bulgaria.

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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1 COMMENT

  1. Per la serie
    Esopo news
    OGGI LE COMICHE

    Se sia più comico il salto della quaglia o il naso lungo di Pinocchio!

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