giovedì, Marzo 13, 2025

Cosa sono gli eSport e la loro storia

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Cosa sono gli eSport e la loro storia

Che cosa si intende per eSport? Questa parola, abbreviazione delle parole inglesi Electronic Sports, sta ad indicare l’atto di competere per un premio in ambito videoludico. Gli eSport sono in continua crescita negli ultimi anni e si stanno affermando anche negli ambiti più istituzionali dello sport. Molte sono le “classiche” società sportive che investono in queste competizioni e creano le loro squadre per competere nei tornei di eSport.

In cosa consistono gli eSport?

Gli eSport sono delle competizioni riconosciute che stanno trasformando la figura del videogiocatore. Il gamer che partecipa agli eSport non è più un semplice appassionato che dedica il suo tempo libero ai videogiochi, ma un professionista, sponsorizzato o meno, che si confronta con altri professionisti.

Dal 2010 ad oggi, gli eSport si sono diffusi sempre di più ottenendo via via maggiori riconoscimenti dalle istituzioni sportive ufficiali e anche status particolari dai diversi governi. In Cina, ad esempio, hanno ottenuto lo status di sport a tutti gli effetti.

a loro spettacolarizzazione ha generato una grossa fetta degli introiti delle case videoludiche e specialmente con l’avvento delle piattaforme streaming, Twitch prima delle altre, la popolarità degli eSport è cresciuta notevolmente. Il genere dei videogiochi candidati ad essere la base per queste competizioni sono i picchiaduro, gli sparatutto, gli strategici in tempo reale, i giochi di guida, gli MMO (Massively multiplayer online), i MOBA (Multiplayer online battle arena) e i simulatori di calcio, pallacanestro e baseball.

Al livello internazionale ci sono diversi tornei, più o meno grandi, tutti organizzati con arbitri e commentatori. I tornei più grandi di eSport sono il World Cyber Games e l’Electronic Sports World Cup.

Quando sono nati gli eSport?

La prima volta in cui si è tenuto un torneo videoludico, anche se non aveva ancora il nome di eSport, è stato nel 1972 negli Stati Uniti, precisamente all’università di Stamford. Questa competizione fu finanziata dalla rivista Rolling Stones e metteva a confronto una ventina di partecipanti con il videogioco Spacewar!. Il premio per il vincitore era proprio un abbonamento annuale alla rivista Rolling Stones.

Da quel giorno in poi questi tipi di tornei si diffusero sempre di più. Cambiavano i giochi e le piattaforme ma la competizione in forma di torneo restava invariata.

In Italia il primo campionato italiano di eSport arrivò negli anni Ottanta, e prevedeva la partecipazione di 12 giocatori combattere per il primo posto con il videogioco Cannibal sulla console Videopac.

Una brusca accelerata alla diffusione massiva degli eSport inizia solamente con la comparsa delle piattaforme di streaming, prima fra tutte Twitch.

Twitch nasceva proprio per lo streaming di videogiochi non a caso i canali più seguiti in Italia ancora oggi sono proprio incentrati sul gaming, anche se la piattaforma ha visto negli ultimi anni un notevole incremento di diversi generi di intrattenimento.

Gli eSport lentamente iniziano a diventare così popolari da attirare un vasto pubblico che segue con passione queste competizioni.

Gli eSport possono essere definiti Sport?

Molti sono coloro che sostengono che gli eSport sono sport in tutto e per tutto, anche se più vicini agli sport della mente come, ad esempio, i campionati di memoria. Tuttavia, ci sono molte persone che sono restie nel dare questa definizione agli eSport. Se vuoi provare il betting sugli eSport potresti dare un’occhiata a bonusscommesse360, che riporta come l’operatore bet-at-home è il leader assoluto in questo settore.

I paesi dell’estremo oriente risultano degli apripista per quel che riguarda lo statuto da assegnare a queste competizioni e ai loro partecipanti. Per la Cina gli eSport sono ufficialmente degli sport.

Anche la Corea e il Giappone sembrano seguire questa linea. Per i Giochi Olimpici di Tokyo il Comitato Olimpico Internazionale ha deciso di inserire nel programma olimpico anche le competizioni di sport virtuali. Si discute anche sull’inserimento degli eSport per le olimpiadi del 2024 che si terranno in Francia. Nel nostro paese, la Gazzetta dello sport ha inserito nella sua edizione online una sezione dedicata proprio agli eSport.

Del tutto contrario alla partecipazione ai giochi olimpici e allo status di sport degli eSport è Thomas Bach, il presidente del Comitato Olimpico Tedesco. Bach ha dichiarato che mai potrebbero partecipare alle olimpiadi giochi che istighino alla uccisione del nemico e ha espresso il suo concetto di eSport affermando che gli eSport non hanno nulla a che fare con le attività sportive e non possono essere considerati tali.

Intanto il numero delle persone che si affaccia al mondo degli eSport continua a crescere. I tornei organizzati diventano sempre più grandi e aperti al grande pubblico. Arbitri, giocatori, commentatori e spettatori hanno pian piano trasformato quei piccoli tornei delle aule universitarie e delle fiere in grandi eventi su palchi enormi, con luci ed effetti speciali. Questi eventi, ormai giganteschi, vengono diffusi e seguiti in tutto il mondo tramite le piattaforme di streaming.

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  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

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