mercoledì, Gennaio 8, 2025

Crisi Ucraina-Russia. Europa in allerta massima!

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ATTORI E SPETTATORI DI ANNA FERMO | Il rischio di un conflitto si acuisce di ora in ora ed è maggiore di quanto già non lo fosse prima della pandemia! Biden convoca il Consiglio di sicurezza nazionale per discutere della crisi in Ucraina, mentre aumentano le indicazioni secondo le quali la Russia ha deciso definitivamente per l’invasione.

La situazione delle ultime ore in Ucraina è divenuta davvero preoccupante ed in Italia come in Europa ci tocca stare in massima allerta.

Emmanuel Macron ha parlato ancora per un’ora con Vladimir Putin domenica sera, dopo aver parlato con il presidente americano Joe Biden, per cercare di evitare un conflitto armato nell’est dell’Ucraina e lo stesso,  potrebbe avere presto colloqui con il nostro presidente del Consiglio, Mario Draghi, con il primo ministro britannico, Boris Johnson, e con “altri stretti alleati”.

Biden alla fine incontrerà il suo omologo russo, Vladimir Putin? Sembrerebbe di si, ma solo “se non sarà avvenuta un’invasione”. Va da se che Putin prende tempo e rinvia ogni possibilità ad altri momenti!

Intanto, s’ intende discutere della crisi Ucraina-Russia nel prossimo G7 virtuale in programma giovedì 24 febbraio, quando, il segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, potrebbero avere un confronto.

Sempre domenica, Biden ha anche convocato il Consiglio di sicurezza nazionale per discutere della crisi in Ucraina, mentre aumentavano le indiscrezioni secondo le quali la Russia ha deciso di invadere l’Ucraina.

“Gli Stati Uniti”, secondo un giornalista della Cbs specializzato in sicurezza nazionale, “hanno informazioni di intelligence secondo le quali i comandanti russi hanno ricevuto l’ordine di procedere all’invasione. Inoltre, secondo l’ultima valutazione dell’intelligence statunitense rivelata dalla Cnn, la Russia ora ha quasi il 75% delle sue forze convenzionali schierate contro l’Ucraina. Funzionari statunitensi hanno riferito che le truppe russe combinate con le forze separatiste potrebbero arrivare a dispiegare in Ucraina fino a 190.000 elementi. 

Tuttavia, ha affermato il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, finché non esiste una “forza d’attacco” delle truppe russe in alcuna città, è inappropriato dire che l’attacco avverrà domani o dopodomani.  “Questo non significa che non vi sia alcuna minaccia. Voglio ricordare ai nostri partner che la minaccia esiste dal 2013”, ha detto il ministro”.

Ebbene si, oltre centotrentamila soldati, carri armati in sfilata e altri mezzi blindati, accampamenti militari e armi pesanti sono stati immortalati da immagini satellitari che stanno facendo il giro del mondo. Si tratta effettivamente delle forze russe cresciute da fine novembre ad oggi ai confini dell’Ucraina, forze che stanno di fatto mettendo in allarme il mondo intero, che teme per forza di cose di veder deflagrare una nuova guerra al cuore dell’Europa.

Da una parte la Russia di Vladimir Putin, che ha sempre considerato il Paese con il quale confina ad ovest come un elemento essenziale della propria “sfera d’influenza”, anche dopo la sua dichiarazione d’indipendenza nel 1991. Dall’altra l’Ucraina, che prima ha subito l’annessione della Crimea alla Russia e che da allora è lacerata con gli scontri nel Donbass: è il territorio che si è dichiarato unilateralmente indipendente, nel quale dal 2014 è in corso un conflitto tra le milizie separatiste filo-russe – che godono del sostegno militare della Russia – e le forze armate del governo di Kiev.

Ma sullo scacchiere c’è anche altro: vi è l’adesione o meno dell’Ucraina alla Nato.

Il Cremlino oppone con decisione l’ingresso di Kiev nell’Alleanza militare atlantica: tra le garanzie per la sua sicurezza in Europa, oltre a chiedere la certezza che l’Ucraina non vi aderirà mai, Mosca chiede lo stop all’allargamento della Nato ad est, accusando l’Occidente di voler “circondare” militarmente la Russia. Richieste rimandate al mittente dagli Stati Uniti di Joe Biden, secondo cui gli Stati hanno il diritto di scegliere liberamente a quale alleanza far parte. In ruolo di mediazione, la Germania, economia trainante d’Europa ma anche con una lunga tradizione di rapporti con la Russia: non ultimi quelli di natura energetica, con la pipeline Nord Stream 2, completata ma ancora non in funzione, progettata per moltiplicare i flussi di gas russo alla Germania, ma duramente contrastata dagli Stati Uniti, che temono un’eccessiva dipendenza dell’Europa dal gas russo.

E’ una storia che affonda, per l’appunto, come accennato, le sue radici lontano. Così, Mentre Berlino e Kiev puntano alla ripresa dei colloqui in ‘formato Normandia’ (un tavolo negoziale che vede protagoniste Ucraina, Russia, Germania e Francia), da Ovest si moltiplicano gli avvertimenti verso Mosca: se invaderà l’Ucraina le sanzioni saranno pesantissime. Il messaggio recapitato da Biden in contemporanea alla Germania e alla Russia: se sarà aggressione, la mega-pipeline Nord Stream 2 deve essere immediatamente fermata. Il 10 febbraio la Casa Bianca ha chiesto addirittura ai cittadini americani presenti di lasciare il Paese, lo stesso appello ai tedeschi è poi giunto da Berlino. E’ stata poi la volta dell’Italia con le parole del Ministro degli esteri Di Maio.

La diplomazia cerca ancora di parlare ad alta voce, ma a tenere il mondo con il fiato sospeso sono le continue note che la Cia e i vertici militari Usa continuano ad inviare ai nostri governi : è ormai fissata a breve l’invasione russa dell’Ucraina.

I venti di guerra che soffiano tra Mosca e Kiev hanno tra l’altro portato a un fatto “inedito” nella Russia degli ultimi 20 anni: per la prima volta, in cima alle preoccupazioni della popolazione si registra il rischio di quella che in russo si chiama ‘goryachaya voyna’ una guerra calda, reale.  Il Levada Tsentr, l’istituto demoscopico indipendente più autorevole del Paese, bollato in patria come “agente straniero”, dal 2003, sonda gli umori dei russi e il loro rapporto col potere e “mai aveva registrato un tale livello di paura per un conflitto armato”.

“Il 65-66% della popolazione, secondo i sondaggi, teme una grande guerra, che è oggi al secondo posto tra le preoccupazioni della gente”, “Prima c’è solo la paura per i propri cari, molto legata agli effetti della pandemia”.

I russi, non solo temono la guerra come noi italiani ed europei, ma non la vogliono, come dice il 58% degli intervistati dal Levada. “La prospettiva di un conflitto con l’Ucraina sembra alla maggioranza assurdo, senza motivo e se ne temono anche gli effetti economici”, ricordando che durante la crisi della Crimea, nel 2014, la gente temeva le sanzioni, ma mai una guerra vera.

Intanto, la propaganda interna, che sui media mainstream controllati dal Cremlino va avanti a tamburo battente, “ha abbandonato la retorica usata nel 2014 e nel 2015 sul golpe in Ucraina, che ha portato al potere nazisti e fascisti” e dipinge l’ex repubblica sovietica “come una marionetta degli Stati Uniti e punta sull’idea della Nato che vuole avvicinarsi ai nostri confini e costruire in Ucraina la sua piazza d’armi anti-russa”.

Mettiamola così, dopo la crisi provocata dal Covid, in simili circostanze, è facile pensare che il ritorno della guerra sia inevitabile. Come è stato osservato da più esperti in materia “Il rischio di una guerra è maggiore di quanto fosse prima della pandemia e tende ad aumentare. Uno dei motivi principali di questa escalation della tensione è l’accelerazione della potenza cinese a cui si accompagna lo scontro ideologico, economico, tecnologico, politico con gli Stati Uniti e, forse, con tutto il mondo democratico in generale”, di qui il ruolo strategico della Russia di Putin, chiaramente e dichiaratamente filo cinese. 

Fino ai tempi della Guerra fredda, non vi era guerra finché non si apriva il fuoco, e, del resto, la deterrenza nucleare obbediva a regole che (seppure con difficoltà) impedivano alla guerra di scoppiare tra i due blocchi e le due superpotenze. Oggi, invece, non è più così: si passa in maniera quasi impercettibile dalla non-guerra ad una semi-guerra e ad un inizio di guerra.

In ambito nucleare, lo sviluppo di nuovi arsenali nucleari comporta un indebolimento della deterrenza. Infine, vi è un ultimo motivo: l’assenza di un ordine mondiale. Quando non c’è più ordine, non ci sono più le regole del gioco. E, quando non ci sono più le regole del gioco, i rischi di malintesi si fanno, come è ovvio, più considerevoli. Questi sono i tre fattori strutturali che sarebbero esistiti anche senza la pandemia, ma che quest’ultima di fatto ha aggravato. 

In questo quadro, come è stato osservato, “l’Europa si trova in una situazione paradossale. Nell’accezione comune l’Europa è in difficoltà. Andiamo molto male, il nostro tasso di crescita è patetico, le nostre società sono lacerate. L’Europa non si trova da nessuna parte, oppure è nel posto sbagliato”. Di fatto, l’Europa non è uno Stato, non è una superpotenza e nel bel mezzo di questa crisi tra la Russia e l’Ucraina sarà quella che pagherà il prezzo più altro, nonostante le rassicurazioni di Biden.

A questo punto, non possiamo far altro che augurarci che la Russia faccia un passo indietro, così come l’Ucraina!  

1 COMMENT

  1. Ciao, Ieri sera Putin in un discorso alla nazione ha riconosciuto la sovranità
    delle due repubbliche del Donetzk e Lughanzk per far cessare la guerra
    separatista.
    Loro sono Russi, lo saranno sempre, ma ora sono liberi. E adesso la prova del 9…. più stati riconosceranno queste due repubbliche meno sarà possibile sanzionare la Russia… e così si vedranno le posizioni di tutti.
    Ora i media, gli atlantisti, gli occidentali, cioè noi, tutti indignati per questa firma storica, la guerra la volevano proprio, sono rimasti delusi, ma che schifo.
    In TV poi dicono proprio il contrario di quello che sta accadendo. I politicanti condannano e paventano sanzioni alla Russia, i giornalisti dicono che è una minaccia all’integrità dell’Ucraina, ecc, ecc.
    Putin, lo ha sempre detto,”noi, non capiamo questa isteria
    dell’occidente nel parlare sempre di guerra, ma chi la vuole una guerra, noi chiediamo solo alla nato di non venire a giocare nel nostro giardino
    (l’Ucraina).”
    Se stiamo a quello che ci raccontano la maggior parte dei media Putin è l’uomo nero, quello che vuole guerra, ma mi facciano il piacere diceva Toto.
    Quasi quasi ci sarebbe da chiedere a Putin se vuole venire a invaderci a noi italiani, io sono proprio schifato di appartenere a questa europa
    malvagia e corrotta.

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