Il crollo della controsoffittatura all’ingresso del “Rizzoli” per sfondellamento del solaio resta al centro dell’attenzione, per il rischio corso dai presenti, le ripercussioni sulla normale attività del nosocomio, ma soprattutto per i dubbi emersi sulla sicurezza della intera struttura, relativi in particolare alla staticità di tutti i solai. Un episodio che ha provocato clamore e polemiche per una situazione di pericolo che è emerso essere già nota con scambi di accuse e prese di posizione dei sindaci. Reazioni che non si sa fino a che punto sortiranno effetti. Un gran polverone da cui deve uscire la soluzione definitiva del problema.
Per scuotere la politica e l’opinione pubblica, al giorno d’oggi propense a dimenticare in fretta e a “metabolizzare” fatti e problemi, il consigliere di opposizione di Forio Vito Iacono ha deciso di organizzare una manifestazione di protesta ma prima ancora di solidarietà. Una iniziativa per ribadire la necessità di risolvere anche altre problematiche e croniche carenze e criticità del nosocomio isolano.
L’appuntamento è per domenica 23 giugno alle ore 9.30. Nell’appello a partecipare compatti Iacono annuncia: «Ci ritroveremo davanti all’ospedale “Rizzoli” per una manifestazione di solidarietà agli operatori sanitari ed ai degenti che hanno rischiato la vita nel crollo del 17 giugno e per rivendicare il diritto alla salute sulla nostra Isola.
Le energie migliori, figlie della nostra terra, i giovani, il mondo dell’associazionismo ed i cittadini tutti, sono invitati a partecipare!».
Si parte dal caso più clamoroso per analizzare la situazione del nosocomio di Lacco Ameno: «L’episodio del crollo all’ingresso dell’Ospedale Rizzoli è un fatto gravissimo per aver messo a rischio la vita di degenti, accompagnatori ed operatori. Ed è assurdo che non abbia suscitato reazioni altrettanto forti. Ci poteva essere chiunque di noi e dei nostri cari. Ma quando sarà il tempo sulla nostra Isola per recuperare dignità ed orgoglio e gridare basta alla latitanza delle istituzioni? L’iniziativa di domenica vuole solo rappresentare un’occasione per risvegliare le coscienze, per testimoniare che è finito il tempo delle prese in giro, che siamo stanchi.
E’ necessario costruire un cordone a salvaguardia dell’ospedale e della sanità sulla nostra isola. Oltre i luoghi comuni del “già è tanto che c’è”».
LE CARENZE CRONICHE
Rinnovando l’invito alla partecipazione, Vito Iacono chiama in causa tutti: «Gli operatori turistici, i rappresentanti del mondo dell’associazionismo, la stessa Chiesa, il mondo della scuola, non possono restare in silenzio. E’ in gioco la sopravvivenza della nostra gente, la competitività della nostra Isola.
Che credibilità può avere una meta turistica con milioni di presenze senza servizi sanitari adeguati?
Si può e si deve fare di più e lo dobbiamo pretendere tutti».
Quindi passa ad evidenziare quelle carenze nell’assistenza e quei disservizi di cui già si dibatteva prima del 17 giugno: «Per non parlare delle esigenza di presidi sanitari che siano in grado di gestire le emergenze. In sette anni abbiamo avuto un terremoto ed una frana e sono fatti dai quali non si può prescindere.
E poi c’è l'”ordinario” di un reparto di pediatria che di fatto non c’è più, come quello di ortopedia con soli due medici, delle insopportabili liste di attesa per le terapie riabilitative a disabili ed anziani, delle sedute di sala operatoria che saltano perché non ci sono anestesisti, degli ambulatori che funzionano a singhiozzo, della oncologia che sopravvive solo grazie ad eroici operatori ed alla super pazienza dei pazienti. Ma che paese è un paese che dove non si ha il diritto di essere bambini, disabili, anziani, ammalati, perché il Paese, il tuo Paese non riesce a darti assistenza?».
E’ questa la domanda a cui è necessario dare una risposta. Ed è per tale motivo che Vito Iacono invita l’intera società isolana ad aderire all’iniziativa per far sentire forte la propria voce ed ottenere che i problemi del “Rizzoli” vengano affrontati e risolti in maniera seria.