Tu chiamale, se vuoi, emozioni. I sorrisi di Eligia, Fatih, Simon, Denotar, Esta, John ed Emanuel e i loro giganteschi occhi vispi riempiono le pagine di Facebook. E sono un vero e proprio alla vita. Per Alex Miru e Gianni Tesoro, inviati in Africa per consegnare ai bimbi di un villaggio del Kenya, nel piccolo centro di Kikambala, scarpe e vestiti, libri e t-shirt, «è un’emozione bellissima», come ci confidano attraverso una connessione “ballerina”, che restituisce tuttavia meravigliose istantanee dei loro e dei nostri doni. Già, perché il cuore dell’isola d’Ischia sa arrivare anche nel cuore del Continente nero, sulle coste dell’Oceano Indiano.
I due stilisti, trapiantati da anni sulla nostra isola, hanno ancora una volta colto nel segno.
E i ragazzini africani mostrano orgogliosi scarpe griffati e libri di scienze, ma anche marmellata di albicocche e cioccolate: un caleidoscopio di doni partiti qualche giorno fa da Ischia e giunti in Kenya.
Non c’è l’intermediazione di associazioni umanitarie: qui, tutto arriva a destinazione presto. Ne sono prova le foto e i video condivisi sui social network da Alex e Gianni, mente e braccio, rigorosamente silenziosi, di un’idea che è condivisione e speranza. La gioia la si legge negli occhi dei ragazzini che posano, orgogliosi, con le magliette che giungono dall’isola.
C’è merce invenduta, come quella che Sebastiano Balestriere raccoglie con il suo “Jet Set”, e ci sono capi usati: essendo le quantità abbastanza limitate, viene consegnato tutto direttamente ai “beneficiari”. Bimbi e adulti non mancano di mostrare riconoscenza per la generosità della piccola isola del Golfo di Napoli, dalla quale parte periodicamente il più nobile dei gesti: quello della condivisione. Una riconoscenza che si traduce in un cartello, con la scritta “Grazie”. E quegli occhi che brillano davvero per quel superfluo ischitano che da quelle parti diventa necessario. In attesa di creare presto un’associazione o una fondazione, che riunisca una serie di aziende virtuose ischitane e di famiglie che raccolgano materiale da poter inviare. «Vi assicuriamo che è davvero emozionante vedere la gioia dei bambini che ricevono i nostri doni», ci racconta Alex. «Qui siamo gli unici bianchi: gli europei hanno paura dell’Ebola».
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