Sindaco Del Deo, le ultime mareggiate hanno messo le coste di Forio in ginocchio. Cosa intende fare?
«Non servirebbe chiedere lo stato di calamità. E purtroppo, progetti di protezione richiedono tempi biblici. E non possiamo permetterceli. Conosciamo i problemi della nostra costa, che è la più lunga di tutta l’isola. E allora dobbiamo intraprendere un dialogo diretto con la Regione, che è la deputata principale alla protezione degli arenili».
La criticità maggiore riguarda il tratto del Fortino.
«Sì, e bisogna intervenire quanto prima. Perché oggi un intervento di contenimento del muraglione costa certamente meno di un intervento domani, con ulteriori cedimenti e con un possibile crollo.
Mi sono visto in questi giorni con l’assessore alla Protezione Civile Cosenza, lunedì sentirò Caldoro, che peraltro è un frequentatore assiduo dell’isola e conosce i nostri problemi. Deve intervenire energicamente per proteggere quel tratto di costa ed evitare danni ulteriori. Quel muraglione rischia di crollare. Noi, come Comune, non possiamo che continuare a sollecitarlo».
Quella delle scogliere mai completate è una storia inquietante di cattiva gestione.
«C’erano nove scogliere classiche, realizzate quando ero nell’amministrazione con Gaetano Colella.Per proteggere l’intera costa compresa tra San Francesco e il porto ne sarebbero bastate altre tre o quattro. La Soprintendenza però non avrebbe appoggiato la creazione di nuove scogliere riaffioranti. E allora in anni più recenti si è optato per un progetto di scogliere soffolte. Con il risultato che la protezione è stata indebolita: per proteggere, le scogliere sommerse devono avere una larghezza ben più ampia».
Non va meglio a Citara.
«Per quindici anni l’incuria ha portato a un indebolimento della strada, che oggi è in parte transennata. Quando Vincenzo Mazzella inaugurò quella strada, io c’ero. Sapete che disse? Disse: “Abbiamo fatto la strada, ora pensiamo a proteggerla”».
Ecco, non è stata protetta.
«No. E il mare per quindici anni ha eroso. Servono interventi strutturati, finanziati e al netto della burocrazia italiana, che spesso allunga i tempi di qualsiasi progetto».
Intanto gli operatori guardano preoccupati alla prossima stagione turistica.
«Li capisco, lavoreremo per un ripascimento immediato della spiaggia di Citara. In attesa di nuovi progetti».
p.r.