giovedì, Febbraio 6, 2025

Danni Mareggiata. Del Deo fa pressing su Caldoro: «Intervenire subito, prima del disastro»

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Sindaco Del Deo, le ultime mareggiate hanno messo le coste di Forio in ginocchio. Cosa intende fare?
«Non servirebbe chiedere lo stato di calamità. E purtroppo, progetti di protezione richiedono tempi biblici. E non possiamo permetterceli. Conosciamo i problemi della nostra costa, che è la più lunga di tutta l’isola. E allora dobbiamo intraprendere un dialogo diretto con la Regione, che è la deputata principale alla protezione degli arenili».
La criticità maggiore riguarda il tratto del Fortino.
«Sì, e bisogna intervenire quanto prima. Perché oggi un intervento di contenimento del muraglione costa certamente meno di un intervento domani, con ulteriori cedimenti e con un possibile crollo.
Mi sono visto in questi giorni  con l’assessore alla Protezione Civile Cosenza, lunedì sentirò Caldoro, che peraltro è un frequentatore assiduo dell’isola e conosce i nostri problemi. Deve intervenire energicamente per proteggere quel tratto di costa ed evitare danni ulteriori. Quel muraglione rischia di crollare. Noi, come Comune, non possiamo che continuare a sollecitarlo».
Quella delle scogliere mai completate è una storia inquietante di cattiva gestione.
«C’erano nove scogliere classiche, realizzate quando ero nell’amministrazione con Gaetano Colella.Per proteggere l’intera costa compresa tra San Francesco e il porto ne sarebbero bastate altre tre o quattro. La Soprintendenza però non avrebbe appoggiato la creazione di nuove scogliere riaffioranti. E allora in anni più recenti si è optato per un progetto di scogliere soffolte. Con il risultato che la protezione è stata indebolita: per proteggere, le scogliere sommerse devono avere una larghezza ben più ampia».
Non va meglio a Citara.
«Per quindici anni l’incuria ha portato a un indebolimento della strada, che oggi è in parte transennata. Quando Vincenzo Mazzella inaugurò quella strada, io c’ero. Sapete che disse? Disse: “Abbiamo fatto la strada, ora pensiamo a proteggerla”».
Ecco, non è stata protetta.
«No. E il mare per quindici anni ha eroso. Servono interventi strutturati, finanziati e al netto della burocrazia italiana, che spesso allunga i tempi di qualsiasi progetto».
Intanto gli operatori guardano preoccupati alla prossima stagione turistica.
«Li capisco, lavoreremo per un ripascimento immediato della spiaggia di Citara. In attesa di nuovi progetti».

p.r.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos