Il patron del Napoli: Quel passito è lo Château y quem isolano
Un vero intenditore. Di calcio e di cinema, naturalmente, ma anche di vino. Aurelio De Laurentiis è diventato un habitué di Ischia. E nella settimana dell’Ischia Global Fest è riuscito a fare una capatina alla tenuta dei Giardini Arimei, a Forio, accompagnato da Sullivan Stapleton, Mark Canton, Kerry Kennedy e altri amici. Aurelio aveva letto di Giardini Arimei sulla Gazzetta dello sport, nella rubrica “Gazza Golosa” di Luca Gardini, che aveva inserito il passito tutto isolano nella sua enciclopedia dei migliori 100 vini al mondo. E allora la segreteria del patron del Napoli si è attivata contattando l’enologo Francesco Iacono per acquistare una significativa quantità del Giardini Arimei, il passito secco di casa nostra. «Invitare De Laurentiis a visitare la nostra tenuta era il minimo che potessi fare» ha raccontato Iacono. Un anno dopo, Aurelio ha fatto capolino in via Pietra Brox, in ottima compagnia, presentandosi in cantina alle 19:30. Una vera sorpresa per Francesco Iacono, sangue isolano e cadenza che dà traccia della sua vita da emigrato (ma è spesso sull’isola), e per Giovanni Balestrieri, che si occupa del settore commerciale, juventino doc.
Gli ospiti hanno assaggiato il Pietra Brox 2013: il Temistocle di “300”, ha chiesto incuriosito a quali uve assomiglino quelle usate per il prodotto, di suo evidente gradimento. «Niente da fare, impossibile importarle in Australia» ha tagliato corto Iacono.
Quanto al Giardini Arimei, De Laurentiis ha confessato di averlo gradito, eccome: «E’ lo “Château y quem” isolano». Brindisi d’ordinanza per tutti, con tanto di invito all’enologo napoletano al San Paolo. E per l’anno prossimo, è già in programma una cena per pochi intimi in mezzo alla vigna di Pietra Brox. Allora, chissà, potrebbe esserci anche la “desaparecida” Michela Muratori…