sabato, Gennaio 4, 2025

De Profundis Ischia

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Un clamoroso dietrofront, l’ennesimo di un’estate a dir poco travagliata. L’Ischia Isolaverde è ad un passo dal baratro dopo l’incredibile passo indietro di cui si è resa protagonista la cordata guidata da Martino Scibilia. I personaggi che avrebbero dovuto prendere in mano le redini del club gialloblu, sorprendendo un po’ tutti dopo gli sviluppi positivi dei giorni scorsi, non si sono presentati all’incontro in programma alle 15.00 di ieri presso lo studio commercialista di Giancarlo Senese a Napoli. In quel di Mergellina, così, non si è tenuta la riunione che sul giornale di ieri avevamo definito come fondamentale per il futuro dell’Ischia Isolaverde. Niente summit, dunque, con Vittorio Di Bello e gli altri che hanno aspettato invano il gruppo di imprenditori della terraferma fino alle 20.00.

Tante ore in attesa, insomma, ma in realtà questa situazione (negativa) si sarebbe prefigurata già dalla prima mattinata, con la cordata “subentrante” che avrebbe cambiato, e pesantemente, le carte in tavola. Se fino a giovedì si parlava di iscrizione in Serie D e parte sostanziosa della debitoria a carico dei potenziali nuovi padroni gialloblu, da ieri si è iniziato a parlare di uno scenario all’insegna di richieste capaci di fare saltare la trattativa: i campani avrebbero chiesto alla vecchia società di accollarsi l’iscrizione e la massa debitoria di oltre 750 mila Euro, chiedendo altresì a Lucio Pellone di ricoprire il ruolo di amministratore della Green Island.

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