lunedì, Novembre 25, 2024

Decreto Terremoto, Verso un “salva macerie”

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Ischia deve combattere contro i suoi nemici interni. Chi sono? Gentaglia locale, paccottiglia di falliti inutili che continuano a infettare l’ambiente con la loro presenza. Gente che nella propria vita non ha saputo far nulla tranne che raccomandare prima loro stessi e poi i figli e che, nel migliore dei casi, tiene abusi a destra e a sinistra. Ma andiamo avanti.

C’è un gruppo di nemici che fanno capo a LeU, l’unitile partito di sinistra nato dagli scarti del Partito Democratico che, per la seconda volta, in pochi mesi, continuano a rendere ancora più sporche le acque in cui ci muoviamo.

Due mesi fa, strumentalizzarono la questione scuola. Oggi strumentalizzano quella dei condoni. Sembra che la Rostan lo faccia apposta a fare brutte figure ad Ischia.

E’ da irresponsabili dare in pasto all’opinione pubblica soluzioni assurde e stupide, come quella proposta appunto dalla Rostan, perché rende la scalata ancora più difficile.

La questione terzo condono, o meglio, la questione abusivismo edilizio, è una battaglia difficile da combattere. In questo caso oltre a dover guerreggiare contro un pregiudizio (in parte anche giusto) diffuso da nord a sud, siamo costretti a fare i conti con una parte di noi che hanno subito i danni dal terremoto. I danni fisici. Quelli che oggi vedono la propria casa in macerie, i propri tramezzi rotti e segnati e che sono alle prese con i propri risparmi e fare i conti per sapere cosa si può fare e cosa no. Aggiusto, non aggiusto, rinuncio allo sgombero, al CAS, all’alloggio e a tanto altro. Gente che il 21 agosto sera si è trovata senza nulla più. Gente che merita il nostro rispetto. Rispetto come comunità, rispetto istituzionale. E non glielo stiamo dando.

Ma stiamo giocando, come galli sulla monnezza, a chi si fa più bello! Assurdo.

Mentre alla Camera, in commissione, sfilano, addirittura il “Comitato sfollati ponte Morandi” e il “Forum italiano «Salviamo il paesaggio» noi non abbiamo avuto neanche il piacere di dire una parola. I nostri sindaci hanno inviato 3 diverse ma uguali relazioni ma ci hanno detto “statevene a casa”. E noi stiamo buoni buoni mentre veniamo massacrati senza contradditorio. Condannati in contumacia.

Repubblica, Corriere della Sera, Ambientalisti: siamo l’oggetto degli strali di tutti senza un attimo di reazione. Questa era l’occasione di tirare fuori l’orgoglio di comunità e di rivendicare rispetto per lo stato in cui viviamo. Ma siamo troppi impegnati a dover capire se abbiamo vissuto un terremoto o se, invece, il 21 agosto è una cosa che riguarda solo alcuni.

Io non mi arrendo. Abbiamo un decreto che spaccherà Ischia per le gravissimi discriminazioni che sono incluse al suo interno, un testo che non dice nulla di serio, senza coraggio e senza “cuore” (per usare le parole di Toninelli, ma con un altro significato) che è semplice copia e incolla. Si continua, a dividere Ischia in due con il diverso trattamento previdenziale a cui saranno sottoposte le nostre aziende (sarà bello sentirvi lamentarvi quando dovrete pagare i contributi a differenza di altre società ischitane!) nel silenzio di tutti ma la cosa peggiore è che abbiamo perso la battaglia della comunità! Era l’occasione di trasformare il decreto Ischia in un “Decreto Salva Macerie” o come lo volete chiamare e avremmo potuto iniziare a segnare il primo, importante, passo verso una battaglia più grande, quella per la grande guerra del condono. Ma non doveva essere questo il terreno della battaglia. Avremmo dovuto alzare una sorta di “bandiera bianca” per gli immobili danneggiati e avremmo dovuto combattere per ottenere un “cordone” di soccorso specifico. E, invece, siamo ancora qui a leggere che Legambiente ci accusa di “condono tombale” e veniamo messi, ancora una volta, ko.

Un ko che diventa ancora più grave se leggiamo obbrobri, come quello di LEU. E la cosa peggiore è che questa scemenze sono state scritte a Ischia.          

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