Sempre più brutta, ma almeno con un punto in tasca. Un’Ischia fortunata e senza idee ferma sul pari la Fidelis Andria e mette così fine alla serie di quattro sconfitte consecutive. I gialloblu si mostrano ancora una volta incapaci di esprimere un gioco all’altezza della categoria e, soprattutto, di mettere in campo quella verve e quell’orgoglio fondamentali per conquistare la salvezza. Un obiettivo, questo, che appare difficile da raggiungere se si guarda alla scialba prestazione messa ieri in campo dalla squadra di Mister Nello Di Costanzo.
A niente è servita l’ennesima rivoluzione tattica attuata dal tecnico ex Messina. Non hanno fatto la differenza nemmeno le diverse motivazioni delle due squadre, con i pugliesi ormai salvi e i gialloblu, invece, alla disperata ricerca di punti per tenere alla larga il penultimo posto. E invece – se si guardano occasioni da gol e andamento della gara – a cercare maggiormente la vittoria è stata la Fidelis Andria che, ai punti, facilitata da mezzi tecnici superiori, avrebbe certamente meritato il successo. Una superiorità che si spiega con le due occasioni nitide sprecate a tu per tu con Iuliano e, soprattutto, con il rigore non sfruttato dal funambolico Bollino.
LA PARTITA. Scendono in campo le squadre e la prima sorpresa è nel modulo dell’Ischia, che si presenta al Mazzella con Iuliano tra i pali (in dubbio fino all’ultimo) e un inedito 3-4-1-2: la difesa è formata da Bruno a destra, Filosa centrale e Moracci a sinistra; a centrocampo, Acampora agisce da diga davanti alla retroguardia, Spezzani in cabina di regia, mentre Porcino a sinistra e Florio a destra hanno il compito di coprire le corsie laterali e di formare una difesa a cinque in fase di ripiegamento; in attacco Kanouté unica punta con Armeno e Di Vicino alle sue spalle. La Fidelis Andria risponde con l’ormai collaudato 3-5-2: la formazione è quella annunciata alla vigilia, con Stendardo a guidare la difesa, la novità Matera a centrocampo (al posto dello squalificato Bisoli) e la coppia De Vena-Bollino in attacco.
I primi minuti di gioco sono ai limiti del soporifero, con le due squadre che raramente si fanno vedere dalle parti di Iuliano e Poluzzi: l’Andria controlla il gioco con ordine, cercando raramente la profondità; l’Ischia, invece, appare troppo confusionaria, con il centrocampo che non riesce a macinare gioco e il duo Armeno-Di Vicino incapace di supportare al meglio un Kanouté che da solo può fare veramente poco. Non è un caso che l’unica emozione dei primi minuti è rappresentata da una traversa colta involontariamente da Florio su cross dalla destra.
A partire dal quarto d’ora, la gara vive di piccole e improvvise fiammate, quasi unicamente di marca federiciana. Gli ospiti, però, non approfittano dei buchi centrali lasciati dai gialloblu: clamorosa l’occasione non sfruttata da De Vena, che da solo davanti a Iuliano cerca la soluzione del pallonetto, quella più difficile. Il gol dell’Andria sembra questione di minuti, ma non arriverà: la squadra di D’Angelo si dimostra poco cinica sotto porta, ma comunque è brava nella gestione della palla (Piccinni in grande spolvero) e fa affidamento sulle abilità negli inserimenti di Onescu, migliore tra i suoi, e su un Bollino che si conferma in ottima forma. Il primo tempo finisce senza particolari sussulti: l’Ischia dovrebbe fare la partita, o almeno provarci, e invece delude ancora una volta i (pochi) spettatori presenti.
LA RIPRESA: L’ANDRIA SFIORA LA VITTORIA.Nella ripresa ci si attende la reazione dei padroni di casa. Reazione che non arriverà, nonostante i primi minuti mostrino un’Ischia minimamente più intraprendente. Si tratta, a conti fatti, del più classico dei fuochi di paglia: il gioco ancora latita, con Di Vicino, Armeno e Acampora non pervenuti, Spezzani ancora lontano dalla forma migliore e Kanoute troppo isolato in attacco e spesso e volentieri protagonista di azioni in solitaria che servono veramente a poco. L’Andria prova allora a sferrare il colpo decisivo e al quarto d’ora della ripresa va vicina al gol della vittoria: in un colpo solo Bollino coglie il palo, conquista un calcio di rigore, causa l’espulsione di Moracci e sbaglia dagli undici metri. In occasione del rigore si registrano momenti di tensione in tribuna: un gruppo di tifose pugliesi si è reso protagonista di una reazione forse eccessiva nel momento dell’assegnazione del penalty, scatenando la reazione dei tifosi locali. Con l’intervento della Polizia, e senza particolari problemi, tutto è poi tornato alla normalità.
Dal rigore fallito da Bollino, l’Ischia non può fare altro che difendere il risultato, schierando Savi al centro della difesa al posto di un Di Vicino deludente. I gialloblu sudano freddo solo in occasione della palla gol sprecata da Cianci e, poco dopo, si fanno notare esclusivamente in occasione del piccolo parapiglia nato in seguito al fallo, da cartellino arancione, di Onescu su Armeno. La partita, nei fatti, finisce qui: l’Ischia conquista un pareggio immeritato e che serve a poco, alla luce di una classifica che si fa sempre più complicata. La salvezza diretta per i gialloblu appare ormai un miraggio e i play-out, guardando a gioco e spirito della squadra, si preannunciano a dir poco complicati. Ci toccherà soffrire, ancora una volta.
LUTTO SATURNO. Brutta notizia in casa gialloblu. In una nota, «la S.S. Ischia Isolaverde, nelle persone del presidente Luigi Rapullino, dell’amministratore delegato Vittorio Di Bello, di tutti i soci, collaboratori, staff tecnico e calciatori sono vicini al lutto del dirigente del settore giovanile Nando Saturno per la prematura perdita del figlio Carlo.