mercoledì, Settembre 18, 2024

Demolizione da RESA sull’isola, tutti i dettagli del Protocollo d’Intesa

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Le demolizioni da R.E.S.A. sull’isola d’Ischia e nei Campi Flegrei sono finalmente “disciplinate” da un accordo per accelerarne l’esecuzione mettendo a disposizione le somme necessarie in considerazione della difficoltà dei Comuni anche ad accedere al Fondo istituito presso la Cassa DD.PP. Da rilevare però che per l’isola solo Ischia, Barano e Forio hanno aderito.

Dopo diversi incontri ieri, nella sede della Giunta regionale, è stato infatti firmato il protocollo d’intesa tra la Procura della Repubblica di Napoli, la Regione Campania, i Comuni di Bacoli, Barano, Forio, Ischia, Pozzuoli e Quarto per il coordinamento delle opere di demolizione dei manufatti abusivi. Il documento è stato sottoscritto dal procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di Napoli dott. Nicola Gratteri, dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, dai sindaci di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione, di Barano Dionigi Gaudioso, di Forio Stani Verde, di Ischia Enzo Ferrandino, di Pozzuoli Luigi Manzoni e di Quarto dott. Antonio Sabino.

L’ELENCO DELLA PROCURA
In premessa del protocollo, di cui riportiamo ampi stralci, si fa riferimento alla comunicazione di maggio da parte della Procura della Repubblica di Napoli, V Sezione “Ambiente, Edilizia e Urbanistica”, Ufficio Demolizioni alla Regione Campania, evidenziando «di essere “…chiamato ad eseguire le sentenze di condanna emesse dal Tribunale di Napoli divenute esecutive che abbiano, altresì, prescritto l’obbligo di procedere alla demolizione delle opere abusive realizzate…”, ed ha trasmesso due elenchi di manufatti abusivi da demolire, oggetto di R.E.S.A. (Registro Esecuzione Sanzioni Amministrative), per i quali vi è sentenza passata in giudicato e computo economico già ultimato da parte di consulenti tecnici all’uopo nominati dalla Procura.

Tali manufatti sono stati individuati dal medesimo Ufficio Demolizioni e sono stati realizzati in due aree del territorio della Regione Campania contraddistinte da una particolare fragilità ambientale e, pertanto, costituenti pericolo per la pubblica incolumità ovvero: l’area dei Campi Flegrei: con particolare attenzione all’evoluzione dei fenomeni sismici e delle possibili ripercussioni di tali eventi sul patrimonio edilizio illegittimo, per il quale non sono garantite le necessarie caratteristiche costruttive antisismiche di sicurezza; Isola d’Ischia: con riferimento alle aree soggette a particolare rischio (classificato R3/R4 del piano PSAI) e che potrebbero presentare aspetti di forte criticità in caso di fenomeni atmosferici (ovvero sismici, geologici o idrogeologici) di notevole rilevanza».
Riportando i costi stimati: area dei Campi Flegrei euro 1.343.972,73 per n. 15 demolizioni; Isola d’Ischia euro 961.965,55 per n. 8 demolizioni.

L’IMPEGNO DELLA REGIONE
Si arriva al ruolo fondamentale della Regione. Per tali procedure esecutive l’Ufficio Demolizioni della Procura «ha inoltrato ai diversi uffici comunali competenti per territorio la richiesta di provvedere al finanziamento delle attività di demolizione e ripristino dello stato dei luoghi tramite fondi propri o attraverso l’accesso all’apposito fondo messo a disposizione presso la Cassa Depositi e Prestiti; con la medesima comunicazione prot. n.11/2024 l’Ufficio Demolizioni della Procura di Napoli ha altresì chiesto collaborazione da parte della Regione, nell’ambito delle relative competenze di controllo e tutela del territorio e dell’ambiente, affinché metta a disposizione dello stesso Ufficio, le cifre sopra indicate, allo scopo di procedere, nel più breve tempo possibile, alla esecuzione degli ordini di demolizione di cui agli elenchi citati.

Con Delibera di Giunta Regionale n.290 del 6/06/2024 la Regione Campania ha programmato di appostare le somme richieste, demandando alla Direzione Generale per il Governo del Territorio la predisposizione degli atti consequenziali all’attuazione della deliberazione de quo».
Il 4 luglio scorso si è tenuta una riunione tra i futuri sottoscrittori del Protocollo al fine di esaminare la problematica e «si è condivisa l’esigenza di adottare modalità operative congiunte e preventivamente concordate, anzitutto sotto il profilo del finanziamento delle procedure esecutive, tra gli enti coinvolti nelle attività demolitorie al fine del corretto e sollecito espletamento delle relative attività».

“VUOTO” NORMATIVO
Un accordo dettato in particolare dalle criticità dei territori interessati. Infatti le procedure per le demolizioni indicate «… risultano di particolare rilievo proprio in ragione della richiamata funzione ripristinatoria degli interessi (urbanistici ed ambientali) violati, trattandosi di abusi perpetrati in aree del territorio della Regione Campania soggette a particolari condizioni di criticità, legate sia alle massime attività antropiche realizzatesi negli anni senza alcun rispetto per la programmazione territoriale vigente (e tantomeno per le particolarità geologiche che caratterizzano i relativi territori) sia alle mutate, e sempre più incisive, variazioni climatiche che stanno facendo registrare un’estremizzazione degli eventi atmosferici, con sempre maggiori conseguenze in danno sia delle persone che del patrimonio edilizio».

Per i Comuni dell’isola d’Ischia, «appare sufficiente rammentare i tragici eventi di cui alla recente alluvione (con conseguente frana) datata 26 novembre 2022».
Il protocollo riempie un “vuoto” normativo. Infatti, se «il contrasto all’abusivismo è di competenza delle Amministrazioni comunali; tuttavia, la normativa vigente, pur prevedendo procedure sostitutive da parte della Regione o di altre istituzioni sovraordinate, non regolamenta strategie uniformi e organiche tra Istituzioni, al fine di garantire un corretto, celere e organico adempimento delle procedure di demolizione dei manufatti abusivi, anche quando questi costituiscono pericolo per la pubblica incolumità». Pertanto sussiste «l’interesse pubblico alla definizione delle forme e modalità di collaborazione al fine della sollecita realizzazione degli interventi».
Dunque è stata «ravvisata l’indifferibile necessità di restituire legalità ai territori dell’Area Flegrea e dell’isola d’Ischia, mediante l’applicazione di regole e procedure certe e univoche, oltre che di modalità operative congiunte e concordate».

IL PROTOCOLLO: I COMPITI DELLA PROCURA
Il protocollo è composto di otto articoli che riassumiamo. L’oggetto è chiaro e all’art. 2 si ribadisce l’intenzione di attuare azioni concordi che rendano effettive e coordinate le procedure di demolizione.
L’Art. 3 è dedicato agli obblighi delle parti.
«Relativamente alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, V sezione, “Ambiente, Edilizia e Urbanistica”:
Le procedure RESA proposte a finanziamento sono individuate coerentemente con l’ordine di servizio n. 9/21 del 3.05.2021 del Procuratore della Repubblica di Napoli che, al paragrafo 17.2, assicura la trattazione prioritaria dei procedimenti relativi alla demolizione dei manufatti abusivi rientranti nei criteri di priorità individuati da questo Ufficio».

Le procedure RESA «sono selezionate adottando i seguenti criteri di priorità: a) immobili che, per le condizioni strutturali, caratteristiche o modalità costruttive, ovvero per qualsiasi altro motivo, costituiscano pericolo, già accertato, anche se non urgente, per la pubblica e privata incolumità, anche nel caso in cui l’immobile sia abitato o comunque utilizzato; b) immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o in zona soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico ovvero a vincolo idrogeologico/sismico ovvero a vincolo archeologico».

LE CARATTERISTICHE DEGLI IMMOBILI
L’Ufficio di Procura provvede alla nomina di un Consulente Tecnico che dovrà eseguire una serie di verifiche, tra cui la validità di eventuali titoli edilizi sopravvenuti, e calcolare il quadro economico del progetto di demolizione.
Le procedure esecutive cui si proporrà di dar seguito al finanziamento, «saranno quelle ricadenti nelle due aree del territorio della Regione Campania contraddistinte da una particolare fragilità ambientale, indicate in premessa, e risultanti: con priorità 1 e relative a manufatti aventi altresì le seguenti caratteristiche: a) immobili con intrinseche caratteristiche di instabilità che possano costituire pericolo, anche non imminente (manufatti incompleti e/o strutturalmente instabili); b) immobili edificati in aree soggette a particolare rischio (classificato R3/R4 del piano PSAI) e che potrebbero presentare aspetti di forte criticità in caso di fenomeni sismici, geologici o idrogeologici di notevole rilevanza; con priorità 2 e relative a manufatti aventi altresì le seguenti caratteristiche: a) immobili edificati in aree soggette a particolare rischio sismico e che potrebbero presentare aspetti di forte criticità in caso di fenomeni di notevole rilevanza».

DIVERSO IMPIEGO DEI FONDI INUTILIZZATI
Successivamente l’Ufficio di Procura procederà a trasmettere ai competenti uffici tecnici comunali i relativi atti necessari per la stipula del contratto di anticipazione presso la Cassa DD.PP.. Inoltre «l’Ufficio si impegna a comunicare prontamente alla Regione l’eventuale impossibilità del Comune a far fronte sollecitamente alle spese, al fine dell’attivazione del presente Protocollo e della partecipazione alla spesa necessaria per l’esecuzione delle opere di demolizione, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili.
La Regione, verificata la disponibilità finanziaria, provvederà: ad impegnare, a favore del singolo Comune ove è localizzato l’intervento di demolizione e per singola procedura RESA, le somme quantificate nelle stime effettuate dalla Procura; a trasferire al Comune, per ogni singolo procedimento, le risorse indicate ad ultimazione degli interventi di demolizione, previa acquisizione della relativa certificazione».

Ottenuto il finanziamento dal Comune o dalla Regione, l’Ufficio di Procura appalterà i lavori.
Lo stesso Ufficio «provvederà alla redazione di un dettagliato elenco delle procedure RESA, oggetto del presente protocollo, ed al periodico aggiornamento dello stesso, con dettaglio dei singoli costi per procedura e dell’ammontare totale delle previsioni di spesa possibili. Tale aggiornamento riguarderà l’inserimento delle procedure RESA che i Consulenti Tecnici individueranno tra quelle di cui al comma 6 del presente articolo, ed alla comunicazione delle eventuali variazioni del citato elenco legate sia all’eventuale avvenuto finanziamento sia a motivi diversi dalla esecuzione in danno (autodemolizione). In caso di mancato utilizzo delle somme già stanziate in relazione a singole procedure R.E.S.A. per le quali è intervenuta autodemolizione, ovvero nell’ipotesi in cui non sia stato in toto speso l’ammontare reso disponibile, la Procura si impegna a proporre alla Regione la destinazione dei fondi già approvati in favore di diverse procedure aventi le medesime caratteristiche ed inerenti manufatti siti nelle stesse aree geografiche menzionate. La Regione valuta il menzionato diverso impiego dei fondi ed eventualmente autorizza la diversa destinazione».

GLI OBBLIGHI DEI COMUNI
Per quanto attiene gli obblighi dei Comuni, l’Ente «si impegna: ad accertare, con stringente celerità, l’eventuale sussistenza per ciascun manufatto abusivo della volontà di procedere in autodemolizione da parte degli esecutati, che in tal caso trasmettono SCIA, relativamente agli abbattimenti da effettuarsi, dopo aver ottenuto l’autorizzazione dall’Ufficio Demolizioni della Procura di Napoli, nella quale sono indicati i tempi inderogabili di autodemolizione dei manufatti in questione; a completare ciascuna procedura con i provvedimenti prodromici alle attività demolitorie, al fine di minimizzare le ipotesi di contenzioso, ove fosse necessario, ivi incluso i provvedimenti espressi di diniego dell’istanze di condono inevase e improcedibili, eventualmente inoltrate ex L. 47/85 e s.m.i., L. 724/94 e s.m.i., L. 326/03 e s.m.i.; a provvedere, su richiesta dell’Ufficio Demolizioni della Procura di Napoli, all’immediata richiesta alle aziende erogatrici di servizi, di intervento di personale specializzato, per il blocco delle forniture, alla pronta soddisfazione delle esigenze di sgombero di mobili e masserizie dagli immobili da demolire, nonché alla sollecita assistenza e supporto, anche a mezzo dei competenti servizi sociali, al fine di consentire il regolare svolgimento delle attività demolitorie. Contestualmente provvederanno ad informare il medesimo Ufficio Demolizioni circa l’adempimento di cui sopra; a ristorare la Regione Campania delle somme da questa anticipate all’atto dell’acquisizione delle risorse dalla Cdp ovvero all’esito dell’esecuzione in danno agli esecutati».

IL RUOLO DELLA REGIONE
La Regione Campania si impegna «a trasferire le somme programmate al Comune per l’esecuzione degli interventi come approvate con DGR n. 290 del 06/06/2024… per il successivo riversamento all’Ufficio della Procura; qualsivoglia altra azione di coordinamento degli Enti coinvolti nei procedimenti demolitori al fine di perfezionare e ottimizzare tutte le azioni… stanziare, entro 30 giorni dalla sottoscrizione del protocollo, per singolo Comune ove è localizzato l’intervento di demolizione e per singola procedura RESA, le somme indicate nelle stime effettuate dalla Procura». Le somme saranno trasferite al Comune entro 30 giorni dalla comunicazione di ultimazione degli interventi di demolizione.

L’art. 5 riguarda l’aggiornamento del Protocollo. All’esito delle valutazioni preventive, «le parti sottoscriventi procederanno all’analisi delle disponibilità economiche residuali e di quelle eventualmente a possibile integrazione, in ragione delle esigenze finanziarie risultanti ancora necessarie al pieno raggiungimento degli scopi prefissi all’art. 2 del presente protocollo.
Le parti concordano sulla possibilità di aggiornamento e/o rinnovo del presente protocollo con cadenza periodica, non superiore all’anno».
L’art. 6 ne fissa la durata in due anni, «fatta salva la possibilità di proporre integrazioni e/o modificazioni nel periodo di applicazione». Alla scadenza potrà essere rinnovato.

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