Sul filo di lana la Procura della Repubblica ha oggi accolto l’istanza di sospensione di un imminente abbattimento proposta per conto del comune di Cardito dall’avvocato Bruno Molinaro. È stata così scongiurata la demolizione di un immobile destinato dalla civica amministrazione ad edilizia residenziale sociale per la quale su iniziativa degli organi di polizia era stato già organizzato il tavolo tecnico finalizzato a garantire il servizio d’ordine. Soddisfatti l’avvocato Molinaro e il sindaco Giuseppe Cirillo che, in Consiglio Comunale, aveva formalizzato la proposta di social housing sulla base di quanto stabilito dall’articolo 31 del testo unico dell’edilizia e dalla legge regionale Caldoro (comma 65 art. 1 l.r. n. 5 del 2013), tuttora in vigore nonostante la sentenza della Corte Costituzionale n. 140 del 2018, che – come è noto – ha riguardato soltanto le successive Linee Guida approvate dalla attuale Giunta Regionale presieduta dal Governatore Vincenzo De Luca.
Vi è da dire, tuttavia, che, nel contempo, a Pianura e in altre aree della Città Metropolitana continuano a registrarsi iniziative soprattutto della Procura Generale finalizzate a sgomberi e demolizioni di immobili, in moltissimi casi a distanza di numerosi anni dalla realizzazione delle opere.
Gli osservatori esterni assistono attoniti a questo inenarrabile dramma sociale al quale sembra che la politica dell’intero arco costituzionale non voglia porre rimedio dopo anni di colpevole latitanza da parte dei pubblici poteri sul versante della pianificazione territoriale e della tutela del diritto alla casa e alla inviolabilità del domicilio, ritenuto sacrosanto dalla Corte Europea con la famosa sentenza “Ivanova” del 21 aprile 2016.
Quel che è più grave è che queste demolizioni avvengono a macchia di leopardo, quasi come se il destino si divertisse a pescare nomi a caso da elenchi stilati senza alcun criterio che tanto ricordano alla gente comune le tristemente famose liste di proscrizione di epoca romana.
La disperazione è totale e chi è chiamato a legiferare per
far sì che la giustizia non trasmodi in giustizialismo si volta vigliaccamente
dall’altra parte.