La priorità è uscire dalla palude. Il depuratore al servizio di Ischia e Barano, spiega il vicesindaco di Ischia, Enzo Ferrandino «è una priorità per una località turistica come Ischia, che assicura il 25% del Pil del comparto della Regione Campania». Per questo, l’Amministrazione di Ischia ha inviato una lettera di sollecito dai toni decisamente duri al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare chiedendo delucidazioni in merito agli sviluppi dell’incontro, datato 2 settembre, nel corso del quale emerse la necessità di verificare, “preliminarmente ad ogni decisione in ordine alla necessità di commissariare l’intervento, l’esito della procedura di rescissione contrattuale avviata dall’ARCADIS nei confronti della Società esecutrice dei lavori ATI SLED, nonché definire un cronoprogramma delle attività tecnico-amministrative indispensabili a far ripartire al più presto i lavori di realizzazione del depuratore a servizio delle comunità di Ischia e Barano d’Ischia”.
A oltre dieci anni dall’inizio dei lavori si è ancora fermi al 60% dell’opera. «Una situazione inaccettabile – aggiunge Enzo Ferrandino – e che non siamo più disposti a tollerare. Ischia merita rispetto. Il depuratore è un’opera primaria, va ultimata nel minor tempo possibile. Non possiamo essere vittime della burocrazia. Noi non molliamo la presa».
L’appuntamento per un nuovo incontro, fissato al 20 settembre, è stato disatteso dal Ministero. Ecco perché, puntuale, arriva la protesta del Comune di Ischia. “Non siamo venuti a conoscenza – si legge nella missiva – né dell’esito del procedimento di rescissione contrattuale, né del cronoprogramma che l’ARCADIS, congiuntamente alla Regione Campania si era impegnata a redigere, né, infine, abbiamo avuto alcuna convocazione in merito all’aggiornamento delle attività di cui sopra”.
«Chiediamo al Ministero – conclude Enzo Ferrandino – di convocare con urgenza una nuova riunione con l’ARCADIS e la Regione Campania affinché ci si possa aggiornare e confrontare su quanto sopra evidenziato dando impulso alla ripersa dei lavori di ultimazione del Depuratore a servizio delle comunità di Ischia e Barano d’Ischia».
Certamente hanno fatto bene a sollecitare il Ministero a far completare i lavori per il depuratore. E’ assurdo pensare che sono circa dieci anni anni da quando sono cominciati questi lavori e ancora non sono completati. Oltre che scandaloso, questo significa che i Responsabili se ne fregano dell’esigenze del cittadino. I responsabili, compresi quelli del Comune, allorquando vi sono lavori in corso sul territorio, DEBBONO seguirli e controllarli e non ritenersi esenti da responsabilità. In ogni caso la responsabilità è anche a carico dell’Amministratore del Comune, il quale NON DEVE dimenticare che per legge è a servizio del cittadino.
finalmente gli amministratori ischitani si stanno svegliando dal lungo letargo, come si suol dire ” meglio tardi che mai”. Se io fossi il sindaco, percorrerei le strade , tutti i giorni, con un megafono per stimolare e coinvolgere il cittadino ischitano che dimostra un totale disinteresse per il bene di quest’isola. Bisogna assolutamente svegliarsi ed alzare la voce per far capire a ” quelli” della Regione Campania, che noi ESISTIAMO
ESISTIAMO.
Sarebbe stato assurdo ed anche autolesionistico che, addirittura a ridosso delle prossime elezioni, l’attuale maggioranza non desse almeno sentore di memoria sugli impegni assunti a soluzione delle problematiche sollevate (nell’allora programma elettorale), ma finora mai affrontate. Cio’ detto, diamo fiducia e lasciamo operare, Enzo Ferrandino ed, alla fine, trarremo il giudizio.