mercoledì, Gennaio 8, 2025

Depuratore, l’Arcadis “caccia” la Sled: è tutto da rifare

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Come il Godot di Beckett, il depuratore della collina di San Pietro rischia di non arrivare mai. E per gli ischitani che lo aspettano ormai da anni, l’attesa rischia di prolungarsi a dismisura. Come ampiamente annunciato dal “Dispari”, l’Ati Sled che aveva sin qui realizzato il 60% dell’opera, interrompendo i lavori nel 2011 e dando vita a un lungo contenzioso con Regione e Arcadis, è stata messa alla porta. E per quel restante 40% bisognerà individuare un’altra soluzione, con un cronoprogramma che al momento rischia di rivelarsi assai complesso.

L’ufficialità è giunta nei giorni scorsi con una determinazione del direttore generale dell’Arcadis, la numero 360, a firma di Pasquale Marrazzo, per l’appunto direttore generale dell’Agenzia regionale per la Difesa suolo, e di Luca Martino, dirigente dell’Ufficio Affari Generali e Legali. Una nota con la quale, in merito ai «lavori di realizzazione dell’impianto di depurazione al servizio delle fognature dei comuni di Ischia e Barano» e vista la «risoluzione contrattuale ATI SLED Costruzioni Generali S.p.A. (mandataria) – Generai Construction S.p.A. (mandante) – G.E.A. Generale Epurazione Ambiente S.p.A. (mandante)», che prende le mosse da una serie di addebiti all’appaltatore, si determina «di condividere la proposta di risoluzione del contratto» e di «risolvere il contratto d’appalto».
Il perché è presto detto: l’Arcadis parla di «grave inadempimento dell’Ati appaltatrice alle obbligazioni contrattuali, ai sensi dell’articolo 12, comma 2 del contratto di appalto in parola e ai sensi dell’articolo 119, comma 3, del DPR 554/99 (ora art. 136, comma 3, del D. lgs. 163/2006).
Un provvedimento che arriva subito, contestualmente, sul tavolo del responsabile del procedimento Roberto Vacca, del direttore dei lavori Paolo Minucci Bencivenga e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare – Direzione Generale, dove peraltro nei giorni scorsi le parti si erano incontrate, alla presenza degli emissari del Comune di Ischia, per discutere dello stato dell’arte.
Era dunque nell’aria, questo passaggio formale che – di fatto – azzera le carte in tavola e impone una nuova gara ad evidenza pubblica per il completamento dell’impianto, già rifinanziato da Cipe.
E’ stato il silenzio della Sled, che più volte anche attraverso il nostro quotidiano aveva espresso la volontà di portare a termine l’opera, a portare di fatto al redde rationem: «Ad oggi – si legge infatti nella determina dell’Arcadis – risulta inutilmente scaduto il termine di trenta giorni naturali e consecutivi – assegnato con nota prot. n. 9371 del 7.08.2015 dal Direttore dei Lavori, ai sensi dell’articolo 119, comma 2, del DPR 554/99 – entro il quale l’impresa appaltatrice avrebbe dovuto trasmettere al Responsabile del Procedimento le relative controdeduzioni». Nulla osta contro il provvedimento di risoluzione del contratto, che dunque segna una svolta (auspicabilmente positiva) nella storia infinita della costruzione del depuratore sulla collina di San Pietro. Un impianto che servirà i comuni di Ischia e Barano e della cui realizzazione si sta interessando anche Maria Grazia Di Scala, consigliere regionale di minoranza in quota Forza Italia.

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LE PROSSIME DATE
20 SETTEMBRE: Nuovo incontro al Ministero, con il crono programma dell’Arcadis
30 SETTEMBRE: Termine ultimo per il commissariamento di Arcadis

[/pullquote]Ora, sono due le scadenze da tenere d’occhio, formalizzate la scorsa settimana dal Ministero dell’Ambiente proprio davanti all’Arcadis: entro il 20 settembre, data per la quale è previsto un nuovo incontro a Roma, l’agenzia regionale campana per la difesa del suolo dovrà preparare il cronoprogramma della ripresa dei lavori, ivi comprese le date di scadenza dell’eventuale gara per il reperimento di un’associazione temporanea d’impresa in grado di completare l’impianto. E non mancano – espresse anche dal vice sindaco di Ischia, Enzo Ferrandino – le perplessità: «Non vorremmo che si perda altro tempo. Sarebbe intollerabile». E ancora: in che termini, con che modalità e soprattutto con che tempi può, un’impresa differente, completare un impianto progettato e iniziato anni fa da un’altra realtà imprenditoriale?
C’è poi un’altra data, ancor più importante: il 30 settembre sarebbe il termine ultimo per il commissariamento della costruzione del depuratore, con l’Arcadis che sarebbe esautorata del suo compito, che passerebbe al Comune di Ischia o allo stesso Ministero. Certo, l’Arcadis – attraverso l’azione di Pasquale Marrazzo – ha mostrato oggi l’intenzione di far ripartire l’iter per la costruzione del depuratore. Ma è solo il primo di una serie di tasselli. Per gli altri, attraverso l’opera di Lello Topo (che è venuto a Ischia la scorsa settimana, ma ha parlato soprattutto di questioni legate alla Sanità) e Mario Casillo, della questione è stato investito anche il governatore Vincenzo De Luca, che ha un’interlocuzione aperta anche con Marco Bottiglieri, presidente Confcommercio Isola d’Ischia, che ha seguito da vicino gli ultimi sviluppi e aveva favorito nei mesi scorsi anche un ritorno, poi evidentemente naufragato, della Sled a Ischia.
Sarà invece una nuova associazione temporanea di imprese a riprendere quel filo bruscamente interrotto quattro anni fa. Meglio tardi che mai. Purché succeda. Tardi, tardissimo. Ma non mai.

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