La capolista se ne va”, si canta ancora il coro oramai tanto caro alla squadra e al pubblico gialloblù. Altra prova di forza, andata in archivio con tre reti, per l’Ischia. Superato il Forio nel derby dello Stadio Mazzella, il gruppo di Enrico Buonocore vede sempre più vicino il traguardo. È un mix di felicità, consapevolezza ed equilibrio per il mister che replica subito alla domanda sul motivo diventato abituale al termine delle partite della prima forza del campionato: “Per il momento, sì. Mancano ancora sei partite, vediamo. Sono contento del 3-0, abbiamo fatto una grande partita, però se c’è la possibilità di segnare di più, bisogna farlo. Al netto di queste cose, i ragazzi sono stati bravissimi. Abbiamo preso una traversa e creato tante occasioni, abbiamo sprecato tanto contro una squadra in difficoltà perché mancavano due o tre giocatori in difesa. La gara è stata giocata bene, con grande aggressività. L’abbiamo portata dove volevamo e come volevamo, siamo contenti”.
L’Ischia continua ad essere sul podio per quanto riguarda il numero delle reti messe a segno. Tuttavia, Buonocore rimarca anche le diverse occasioni sprecate: “I gol li facciamo, ne segniamo tre a partita, ma sbagliamo anche tanto. È normale che in novanta minuti ci siano tante occasioni e tu sbagli. Purtroppo quando la partita è quasi al sicuro, abbiamo questi tipi di problemi. La squadra non ha mai rischiato dal punto di vista difensivo, il Forio non ha mai tirato in porta. È stata una partita mai in discussione, dovevamo fare questo per avere sempre il pensiero e la mentalità idonee, di avere sempre autostima perché se giochi bene la domenica successiva hai la fiducia che ti aiuta”.
Un derby giocato in un clima caldo e entusiasmante, l’atmosfera ha accompagnato i novanta minuti delle due realtà isolane: “C’è stata una bellissima cornice di pubblico, mi sono girato una volta e c’era tantissima gente. Davvero bello. Questi ragazzi si meritano il supporto della tifoseria, sono contento per loro. Credo che sia un giusto merito a questa squadra che da agosto si stanno allenando forte e stanno dando tante soddisfazioni”.
C’è continuità nel cammino dell’Ischia, al vertice dall’inizio della stagione e con un buon margine sulle inseguitrici: “Dalle prime giornate siamo primi in classifica, quindi credo che ci siano dei valori importanti se c’è stata continuità e se la classifica dice ancora vetta a sei partite dalla fine”.
Buonocore analizza altresì la condizione dei singoli, dal jolly Cibelli estratto dal cilindro a chi sta ottenendo meno spazio nelle ultime settimane. Poi rivela la vera forza della squadra: “Cibelli ha preso una botta, vediamo martedì alla ripresa degli allenamenti come sta. Non premio nessuno, quello che meritano, ottengono. Ci sono tanti giocatori molto bravi che in questo momento stanno soffrendo, faccio l’esempio di Luigi Buono che ha sempre giocato titolare e sono due partite che va in tribuna. Mi dispiace molto, faccio delle scelte sempre per quello che penso possa essere utile alla causa dell’Ischia. Cibelli merita di giocare e gioca, ha fatto un’altra buona partita e sono molto contento. Hanno giocato tutti bene. È importante farsi trovare pronti perché si è consapevoli che c’è il rischio di non giocare. Il livello è alto e c’è bisogno di mettersi in competizione perché il calcio lo richiede.
Quando ti capita l’occasione di giocare, se la sfrutti continui, altrimenti rimani fuori. Il tasso tecnico è alto, anche dalla panchina. Credo che siano diventati forti. Sedici o diciotto sono dello scorso anno, abbiamo preso anche giocatori reduci da campionati difficili in Eccellenza. L’esempio è Matarese, per me è un giocatore molto forte e sottovalutato. Nel calcio pensi una cosa e ti può andare o bene o male. Credo che questa squadra sia cresciuta molto a livello mentale, ha le giuste convinzioni. I ragazzi sono maturati, poi si impara dagli errori degli anni precedenti. Sono cresciuti tutti, abbiamo una squadra molto forte. Non so se riusciremo a vincere, ma sicuramente andranno elogiati perché ripeto che ci sono diciotto giocatori di Ischia e qualcuno da fuori. Si diceva che con un gruppo di soli ischitani non si vince, infatti è sempre stato così. Ora la vera forza di questa squadra è proprio dei calciatori dell’isola”.