martedì, Novembre 26, 2024

Di Maio in pressing su De Siano: “Abusi nel suo albergo, la verità”

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Pasquale Raicaldo | Arriva dall’alto l’ultima tegola, metaforica, che rischia di colpire in pieno il senatore della Repubblica Domenico De Siano. Con il rischio, concreto, di nuovi imbarazzi per l’ex sindaco di Lacco Ameno, già consigliere provinciale e regionale, attuale coordinatore regionale di Forza Italia. E’ Luigi Di Maio, vice presidente della Camera dei Deputati, deputato della XVII Legislatura della Repubblica Italiana con il Movimento 5 Stelle, a proporre – come primo firmatario – un’interrogazione a risposta scritta al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione. Un’interrogazione delicata, trattandosi espressamente della situazione personale di De Siano e di un’inchiesta giudiziaria in corso. Né paiono voler mollare la presa, Di Maio & Company, dopo aver proposto l’interrogazione nella seduta di annuncio dello scorso 24 giugno e aver inviato due solleciti, il 31 luglio e lo scorso 30 settembre.
Delicato è, per la verità, anche il tema dell’abusivismo, sul quale il MoVimento 5 Stelle si è più volte espresso in questi mesi: gli stessi vertici nazionali, lo ricorderanno i lettori più attenti, avevano sconfessato l’operato del Meetup isolano, bocciandone di fatto il protocollo di impronta conservativa redatto a Ischia con la consulenza dell’avvocato Bruno Molinaro. Ma quella è un’altra storia. Questa, che emerge con prepotenza in questi giorni, riguarda solo ed esclusivamente De Siano. Il fatto è tutto in premessa, raccontato con cura da Di Maio: «Secondo quanto si apprende da fonti di stampa, negli ultimi giorni i Carabinieri della compagnia di Ischia (Napoli) hanno notificato un avviso di garanzia al senatore di Forza Italia Domenico De Siano, coordinatore del partito in Campania. L’accusa contestata – si legge nell’interrogazione dei “grillini” – riguarderebbe lavori eseguiti in uno degli alberghi della famiglia De Siano: in particolare, nel lussuoso albergo San Montano, che si trova a Lacco Ameno sull’isola di Ischia (Napoli), lavori formalmente legittimi, basati su «permesso a costruire» che però, secondo il sostituto procuratore Nicola Miraglia Del Giudice, sarebbe viziato da falsità ideologica e materiale, in sostanza lavori ritenuti abusivi».
Fatti non nuovi, per la nostra isola, e raccontati con cura da questo quotidiano.
«Con De Siano – spiegano Di Maio & company – è coinvolto anche il tecnico di fiducia del senatore, il geometra Ernesto Silvio, indiziato dei reati di «falso materiale e falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale e abuso edile. Sulla base delle fonti di stampa – prosegue l’interrogazione ai due Ministri – si apprende che l’attività di indagine svolta dai militari avrebbe accertato — secondo la procura — che alcuni titoli abilitativi, relativi a lavori di ampliamento dell’albergo San Montano di Ameno, sarebbero illegittimi, poiché rilasciati in violazione di legge e basati su false rappresentazioni dello stato dei luoghi». Nell’interrogazione gli esponenti del MoVimento sottolineano, infine, che «i carabinieri avrebbero eseguito delle perquisizioni al fine di accertare lo stato delle cose». Quindi, si esplicita la richiesta: si interrogano i Ministri chiedendo loro se, al netto dell’esito giudiziario della vicenda illustrata in premessa, «non ritengano di doversi fare promotori di una modifica normativa al fine di rendere più stringenti i controlli amministrativi e di evitare che si possano ripetere ulteriori situazioni analoghe a quella descritta in premessa. (4-09593)». Insomma, Di Maio chiede più severità. Su De Siano e non solo. Ma l’interrogazione veicola, implicitamente, anche una battaglia politica sottintesa (che potrebbe peraltro preannunciarsi cruenta) tra gli oltranzisti dell’ambiente e i giustificazionisti dell’abuso (qualora l’abuso sarà accertato). E non sarebbe certo una pubblicità gradita per la nostra isola per due chiari e inequivocabili ordini di motivi: anzitutto, Ischia verrà nuovamente associata al fenomeno dell’abusivismo, del quale è spesso stata – suo malgrado – quasi un’icona; in secondo luogo, proprio mentre prendono forma il processo a Giosi Ferrandino per la Cpl Concordia ed emergono particolari quotidiani, spesso inquietanti, sull’altra inchiesta, quella baranese, “Free Market”.
Quanto a De Siano, sotto la lente di ingrandimento della magistratura erano finiti alcuni lavori compiuti nelle pertinenze dell’albergo “San Montano” di Lacco Ameno, una delle strutture di famiglia: tra gli illeciti contestati, la violazione delle norme di salvaguardia del paesaggio e la mancata denuncia dei lavori all’ufficio del Genio Civile competente, in merito alla realizzazione di strutture in cemento armato in zona sismica. All’epoca dei fatti, Domenico era consigliere comunale. Compare, tra l’altro, l’accusa «aver eseguito, in concorso tra loro, nella qualità di proprietari, committenti, nonché amministratori e gestori della struttura alberghiera “San Montano” srl, un intervento edilizio in zona sottoposta a vincolo paesaggistico-ambientale, in difformità della DIA e, pertanto, in assenza di titolo autorizzativo». Tra le opere finite sotto accusa, alcuni muri esterni e una «scalinata di collegamento tra due sentieri», ma anche una «fontana per giochi d’acqua». Si tratta di interventi rilevati in seguito ad accertamenti eseguiti nel novembre del 2013, su un territorio naturalmente sottoposto a vincolo paesaggistico. E la Procura parla di distruzione e alterazione di “bellezze naturali dei luoghi soggetti a speciale protezione dell’Autorità”.

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