venerdì, Novembre 29, 2024

Di Scala a De Luca: «Considerare la nostra “diversità” di isole»

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Maria Grazia Di Scala* | Tamponi per tutti, tamponi solo ai sintomatici, tamponi al personale medico e parasanitario con sintomi o meno, tamponi a chi avuto contatti certi con i positivi. Ognuno ha la sua teoria, e si esprimono diversamente federazioni di categoria, comitati, consiglio superiore di sanità, sindacati e via dicendo. L’OMS raccomanda di aumentare il numero dei test ai sanitari in prima linea, ma mantiene ferma la posizione in ordine alla più generale amplificazione dell’uso dei tamponi: “non sono raccomandati screening di massa… ma fare test sui casi sospetti e sui loro contatti”. Quindi, non a tutti ma solo ai pazienti sintomatici con fattori di rischio o legati al contatto con soggetti positivi e provenienti da aree geografiche ad alta circolazione del virus.

Nell’assenza di linee guida consolidate e di un’unica linea di comportamento, andrebbero evitate diversità di scelte tra le varie Regioni. Occorre evitare che ai cittadini l’Italia appaia come una sorta di Arlecchino con Regioni che scelgono indirizzi comportamentali diversi e contrastanti in violazione dei principi costituzionali, ma anche del diritto alla salute di ognuno.
In Campania sono esauriti i posti letto negli ospedali antiCovid, ed abbiamo dati falsati perché nella nostra regione è esiguo il numero di tamponi effettuati.
Premesso questo, le isole sono un discorso a parte. Tra esse, solo ad Ischia allo stato si sono manifestati casi positivi. Essendo territorio circoscritto, quei casi avranno sicuramente avuto contatti con centinaia di altre persone; a ciò si aggiungano i numerosi rientri, anche in queste ore, di isolani dall’estero o da altre regioni italiane in cui lavorano o studiano: si, vero, hanno l’obbligo di comunicare la circostanza e di autoisolarsi, e se non lo fanno? Come si controlla? In Cina, ma anche in Lombardia, hanno attivato dispositivi di controllo degli ultimi spostamenti sui telefonini, addirittura è stata sviluppata una app per i monitoraggi, e se l’hanno fatto un motivo ci sarà….

A fronte di un ospedale, che peraltro deve coprire anche altre emergenze per oltre 60mila abitanti, in cui sono insufficienti i dispositivi di protezione individuale per i medici e infermieri che devono turnare (e quindi sostituire mascherine, guanti, e DPI), e in cui non potranno bastare le esigue postazioni di intensiva-rianimativa e i ventilatori a disposizione, non possiamo farci trovare impreparati davanti a un’emergenza che prima o poi arriverà. Ieri si è svolta in Regione Campania la procedura di urgenza per l’affidamento della fornitura di moduli per terapia intensiva da destinare all’Ospedale del Mare, al San Sebastiano di Caserta e al Ruggi di Salerno.

LA ASL NA2, di cui Ischia e Procida fanno parte, non c’è… Non sappiamo se ci sarà, se ci spetta, se i nostri positivi dovranno essere portati in continente, o se sarà allestito il Palazzo Reale (che pare abbia avuto il placet del Ministero) o altra struttura (un imprenditore isolano ha messo a disposizione gratuitamente un’ala del suo albergo, posto nei pressi dell’ospedale Rizzoli), o se occorrerà attrezzare navi militari e se in tal caso avremo medici sufficienti. Certo è che avremo bisogno di un presidio dedicato sull’isola, anche per chi – dovendo rientrare ad Ischia e mettersi in isolamento – non ha disponibilità di un posto dove farlo.
Ho scritto ieri al Presidente Vincenzo De Luca, pregandolo di considerare la nostra “diversità”.
consigiliere regionale*

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