Con Leo Pugliese e la Redazione Procidana de Il Dispari, martedì mattina, decidemmo di pubblicare la notizia vergognosa del contributo da 14.860 euro da parte del comune di Procida all’Associazione del consigliere comunale. Una storia che fa venire i brividi e che getta una macchia di vergogna sulla figura di Dino Ambrosino, il “nuovo” sindaco di Procida. Una macchia di clientelarismo e di mala gestio che, se fosse accaduta altrove, avrebbe smosso le coscienze e chiesto le dimissioni immediate del primo cittadino e del consigliere comunale che intasca i danari.
Siccome, non abbiamo complessi di inferiorità con nessuno, tanto meno con i copioni come Gaetano Ferrandino, devo ammettere che la scelta editoriale di dar voce e spazio alla famiglia Raiano, ha avuto la meglio sulla pubblicazione – in prima pagina certamente! – dello scandalo procidano. Il copione ci è arrivato prima e gliene va dato atto.
Ma la notizia è pubblica. La determina firmata dal Responsabile del servizio Antonio Barone, è un atto pubblico che, da questa mattina, è conservato tra gli atti dei militari della stazione di Procida guidati dal Maresciallo Massimiliano Albero.
14860 euro affidati alla ASD Canottieri Isola di Procida, cui presidente è il consigliere comunale Giovanni Scotto Di Carlo sono un affronto ad ogni democrazia, ad ogni trasparenza e speriamo, presto, diventino anche oggetto di qualche notizia di reato.
Dopo le dimissioni di due consiglieri nel primo mese, dopo una lunga serie di nomine affidate ad amici, amici degli amici e chi più ne ha più ne metta, per NuovoDino è arrivato il tempo di dire basta e di tirare i remi in barca e tornare, magari, a parlare di massimi sistemi come ha fatto prima delle elezioni.
Procida aveva bisogno di uscire da circolo vizioso targato Muro, targato Capezzuto: purtroppo è piombata dalla padella alla brace.