mercoledì, Gennaio 29, 2025

Dino Ambrosino sui migranti: “Non penso si possa sottoporre la questione al voto popolare”

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Sul tema del referendum riguardo i migranti interviene il sindaco di Procida, Dino Ambrosino.

“Mi stimola la discussione sul Referendum Migranti e mi piace dare il mio contributo di idee, al di là della posizione che dovrò prendere come massimo responsabile dell’Istituzione locale. Sotto quest’ultimo aspetto, sarò esecutore pedissequo delle determinazioni del Consiglio Comunale e delle valutazioni del Comitato dei Garanti. Quindi se stabiliranno che il Referendum si potrà fare, non mi sottrarro’ nel dare il mio contributo alla campagna informativa.
Tuttavia, oggi ho bisogno di dire la mia opinione per poter consentire ai cittadini un giudizio completo.
Innanzitutto ritengo la richiesta di referendum assolutamente tardiva. La minoranza era informata della questione migranti dallo scorso inverno. Ho comunicato all’inizio dell’anno al Consiglio Comunale la determinazione del Prefetto sulle quote immigrati da distribuire per ogni comune. Da allora si è attivato un gruppo di lavoro di cui fa ancora parte la consigliera di minoranza Capodanno che ha seguito la vicenda passo dopo passo. In pratica sono trascorsi parecchi mesi prima che il Comune di Procida prendesse impegni formali da cui oggi è impossibile sottrarsi senza pagare grave pegno. Sospendere ora le procedure significherebbe esporre il Comune ad una richiesta di indennizzo milionaria. Bastava muoversi almeno un mese fa, e la situazione sarebbe stata ben diversa.
Poi credo ci sia un problema di legittimità. Non penso si possa sottoporre la questione al voto popolare perché la materia è di competenza del Governo. Il diritto di asilo secondo l’art. 117 della Costituzione è responsabilità dello Stato. In più i diritti delle persone certo non si possono sottoporre a Referendum. Viceversa il TUEL art. 8 comma 4 prevede la consultazione locale “per le materie di esclusiva competenza del Comune”.
Quindi penso che organizzare un referendum su questo argomento sia solo un’occasione per cercare di spaccare il paese e spendere qualche decina di migliaia di euro senza che il risultato sia vincolante per nessuno. È giusto, invece, chiamare i cittadini alle urne quando realmente la loro opinione può cambiare le cose.

Rispetto i timori di quanti sono preoccupati dell’arrivo di 34 migranti. Mi impegno a garantire la massima serietà nella gestione di tutto il percorso e a dare informazioni su ogni singolo aspetto. Spero, infine, che chi sta alimentando le paure si dia una calmata in ossequio ad una comunità che ha sempre dimostrato di essere equilibrata e accogliente.”

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