La demagogia di Vincenzo De Luca ci ha stancato. La lezioncina via social dello sceriffo di Salerno ce la possiamo, davvero, risparmiare. Da ieri, con l’ennesima ordinanza, il governatore della Regione Campania ha riaperto l’attività di diporto verso le isole del golfo.
Dovremmo chiederci perché una barca che arriva nei porti del salernitano non è un problema mentre quando arriva a Procida o a Ischia lo diventa?. A parte questi ragionamenti su regole prive di logica, la colpa non è di De Luca, bensì dei nostri sindaci. Sono loro, infatti, i primi responsabili di questa condizione “più grave” nella quale siamo catapultati da diversi mesi. Nel mondo c’è la pandemia da Covid-19, da noi, oltre alla pandemia ci sono anche i sindaci!
I nove sindaci delle isole avevano scritto a De Luca e Bonavitacola (quello che ogni tanto gli dà attenzione e non li blasta come fa, invece, il governatore, ndr) in merito alla questione diporto.
I “fantastici nove” avevano chiesto: “A fronte di quanto innanzi precisato, si chiede di revocare l’ordinanza n. 48 del 17/05/2020 al punto 4.1., laddove viene disposto il divieto, per coloro che provengono da altre regioni italiane o dall’estero, di raggiungere le isole del golfo con mezzi privati da diporto”.
De Luca, invece, ha disposto che “a modifica di quanto disposto al punto 4.1 dell’ordinanza n. 48 del 17 maggio 2020, è consentito lo sbarco sulle isole con mezzi privati da diporto, limitatamente alla mobilità infraregionale, relativa ai cittadini residenti o domiciliati nel territorio regionale.”
Perché nei porti di Salerno, invece, qualcuno del mondo del “diporto” ci può arrivare e nei porti di Ischia, Capri e Procida no? Dovreste chiederlo ai sindaci delle isole che, tra l’altro, sono anche i proprietari dei porti.
Sindaci così folli che, invece, di alzare la voce e chiedere rispetto e non demagogia, nella loro richiesta aggiungono un altro aggravio, inutile, verso i propri “clienti”.
«Sempre nell’ottica di collaborazione con i Comuni delle località di imbarco per le isole del Golfo di Napoli, così come richiesta al punto 4.3 della ordinanza in questione e tenuto conto dell’esigenza di controllare e monitorare l’ attività di arrivo e partenza dalle isole, i sottoscritti si impegnano da subito a mettere a disposizione, su ogni punto di imbarco e sbarco dei porti turistici isolani, gazebi dove sarà monitorata la temperatura corporea di ogni persona al momento dell’imbarco e dello sbarco, nonché, agli stessi diportisti, verranno effettuati test rapidi del sangue da personale qualificato.”
Orpelli e maglie sanitarie che servono sia a soddisfare la fame di controllite del governatore sia per controllare il possibile contagio in nome di un “loro fallimento” comune: la gestione della sanità in Regione tra tagli, scelte poco meritorie di direttori, primari e responsabili.
Oltre al Covid-19 noi abbiamo anche i sindaci!
A proposito di porti, quello di Ischia versa nel più totale degrado e per molti aspetti non è idoneo a garantire sicurezza ed il rispetto delle più elementari regole sanitarie.
Ne vogliamo parlare sig. sindaco?
Secondo voi De Luca e scemo? Il buono se lo prende lui e e la mazzamma arriva qui da noi e sara un estate di mazzamma… ma questo i nostri sindaci fanno finta di non capirlo.
Giulia, i nostri sindaci nella mazzamma ci sguazzano come paperotti
Stefano loro possono sguazzarci quanto vogliono ma questo non significa che possono giocare come se niente fosse con la nostra dignità forse questo è il momento di farli smettere… credo che la maggior parte di noi lavoratori vogliamo un isola pulita ordinata e pronta ad ospitare turisti veri riavere il nostro lavoro e riprenderci la nostra dignità e non continuare a riempire l’isola di auto moto e gente che sporca distrugge e sono anche convinti che ci portano i soldi …
Concordo pienamente con te Giulia, è una vita che mi sgolo quasi inutilmente per questi concetti che tu esprimi e purtroppo dobbiamo ammettere che molti di quelli che sporcano e distruggono non sono turisti: li abbiamo in casa in pianta stabile. Quanto ai sindaci stai tranquilla che finchè non finisce il loro mandato da lì non schiodano (e non cambiano comportamento) neanche a cannonate