Tempi record per consegnare l’opera prima di Natale. Perplessa l’opposizione Monti: “Si sta contravvenendo all’appalto”. Cauto il RUP Gaetano Grasso: “Si opera così per guadagnare tempo ma tutto sarà eseguito come da progetto”. Vincenzo De Luise: “Alla prima occasione crolla tutto”
Non c’è pace per i lavori fognari a Lacco Ameno. Quando l’attività di cantiere entra nel clou e la ditta appaltatrice lavora a ritmi frenetici, anche fino a tarda ora per consegnare entro Natale la “Condotta”, si infuoca la polemica. Molti i dubbi da parte degli esperti del settore edilizio sulla gestione del complesso lavoro iniziato il 5 ottobre che la ditta con ottimistica e fondata previsione cercherà di terminare in meno di 100 giorni. Secondo fonti interne si starebbe contravvenuto all’appalto realizzando solo in parte le opere previste da progetto.
Ovvero l’intervento igienico sanitario del territorio comunale con i lavori di potenziamenti ed adeguamento fognario di via Angelo Rizzoli, Corso Rizzoli e via Casamonte.190.601,20 euro finanziate con i POR Campania FEST 2007-2013. Le opere affidate alla ICI costruzioni dell’Onorevole forzista Patriciello dovrebbero riguarderanno non solo miglioramenti idraulici dei sotto servizi quali pianti di prima pioggia e degli impianti di sollevamenti che ne migliorino la gestione, ma anche la ricollocazione delle pavimentazioni rimosse.
Secondo l’opposizione guidata da Carmine Monti ci sono plausibili perplessità sulla posa delle condotte. In particolare il percorso a partire dal Mezzatorre all’incrocio di Monte Vico avrebbe visto la realizzazione della sola condotta bianca al fine di sfruttare una vecchia rete abusiva per le acque così dette nera. Una condotta preesistente il cui sfruttamento garantirà un notevole risparmio. Un risparmio che di certo non figurerà agli atti. Un risparmio che potrebbe così essere veicolato altrove o finire nelle tasche dei soliti noti. Manca all’appello della realizzazione vera e propria anche il derivatore. L’opera prevista e appostata nel computo dei costi d’appalto al momento non c’è. Nella parte alta di corso Angelo Rizzoli invece è stata postata solo la condotta per le acque reflue, la “nera” per intenderci, mentre non è stata posizionata la condotta per le acque piovane bianche.
Nel merito ha gettato acqua sul fuoco il responsabile dell’Ufficio Tecnico locale Gaetano Grasso: «La ditta sta operando in questo modo per guadagnare tempo si opera per una condotta alla volta». Scavo e interro per una condotta e poi nuovo posizionamento ed interro per l’altra condotta a seconda dei casi, bianca o nera. «Si opera cosi per fare in fretta e ridurre al minimo i disagi,tutto sarà eseguito come da progetto». Per il Funzionario e RUP dell’imponente opera pubblica tutto nella piena regolarità e nella strategia di progetto che porterà ad una installazione eseguita in tempi record con settimane e settimane di anticipo rispetto al previsto che la stessa ICI ha detto più che possibile.
Caustico e molto perplesso al contrario Vincenzo De Luise: «I tempi tecnici ristretti e materiali impiegati senza idonee coperture alla condotta, ma fatte solo gettando il terreno di scavo senza opere di protezione, alla prima infiltrazione, o con qualche veicolo più pesante di passaggio sulla strada, se ne scende tutto!» ha dichiarato l’imprenditore edile ed ex politico . I dubbi sarebbero infatti afferenti al tipo di posa delle enormi condotte adagiate semplicemente sul fondo degli scavi senza opere di drenaggio o coperture a salvaguardia delle condotte stesse, solo un “massetto” sottile. Un evidente risparmio di tempo e di danari per la ditta che unitamente a tutto lo stuolo di progettisti, collaudatori e responsabili di progetto trarrebbe sicuro giovamento dal netto taglio dei costi di messa in opera .Non potrà dire altrettanto la comunità che di certo si troverebbe, qualora le perplessità sollevate dovessero dimostrarsi fondate, dinanzi a nuovi disagi e aggravi di costi sempre a carico del contribuente lacchese, in maniera analoga e dannosa a quanto di fatto si registra nel mare di Lacco Ameno dove da settimane i liquami fognari sgorgano in mare senza soluzione di sorta.