Il progetto varato da Del Deo costato 10 milioni si è rivelato un fallimento. Dopo le mareggiate di gennaio 2023 sono stati accertati danni irreversibili alle barriere sommerse che le rendono completamente inutili. Colpa degli eventi meteo estremi o dell’impresa? La Giunta ha incaricato il rup Lamonica di accertare eventuali difformità o vizi nelle opere e nelle forniture
Ancora “grane” per il Comune di Forio dai famigerati lavori di messa in sicurezza del porto varati nel 2018 dall’Amministrazione Del Deo.
Un progetto faraonico denominato “Lavori urgenti per il potenziamento delle opere esterne di difesa e la rinaturalizzazione degli areali marini compromessi” che era stato necessario suddividere in due lotti a causa dei costi esorbitanti. E quelli realizzati sono appunto i lavori del primo lotto, per i quali la Regione Campania aveva assegnato il finanziamento di 9.942.279,64 euro.
Il progetto esecutivo, verificato e validato, era stato approvato dalla Giunta a settembre 2020 e nello stesso mese il responsabile del Settore V arch. Giampiero Lamonica aveva indetto la gara d’appalto con procedura aperta. Appalto poi aggiudicato ad aprile 2021 all’Ati “Meridiana Costruzioni Generali” capogruppo e “S.A.CO.S.E.M. Società Appalti, Costruzioni, Stradali, Edili, Marittime” mandante per l’importo pari a 6.830.564,98 euro oltre oneri della sicurezza ed Iva.
Le opere, iniziate a novembre 2021, sono state ultimate a luglio 2023, come accertato dalla direzione dei lavori Studio Discetti.
Sta di fatto che come già verificatosi per i progetti varati da Del Deo, qualcosa non è andato per il verso giusto. Infatti, come scrive ora Lamonica, «nel mese di gennaio 2023 le barriere sommerse realizzate come opere di difesa sono state interessate da forti mareggiate che hanno provocato danni irreversibili alle stesse, pregiudicando ogni tipo di funzionalità cui le stesse erano destinate; lo scopo primario della realizzazione di tali barriere sommerse era quello di proteggere l’area portuale in caso di forti mareggiate, e che i danni rilevati comportano la inefficacia degli interventi realizzati».
Quasi 10 milioni spesi inutilmente! Dal sopralluogo effettuato a febbraio 2023 la direzione dei lavori relazionava sullo stato delle opere accertando: «Le cause del collasso e, quindi della totale perdita di funzionalità dei moduli, fermo restando la verifica dei livelli prestazionali certificati dal produttore, sono attribuibili all’azione del moto ondoso ed in particolare alla durata dell’evento sfavorevole ed alla significatività dell’evento con conseguente esposizione dell’infrastruttura portuale all’azione incidente dei marosi».
E’ colpa degli eventi meteo eccezionali o di qualche manchevolezza dell’impresa appaltatrice? Lamonica, che aveva già attivato il Collegio Consultivo Tecnico, obbligatorio in mega appalti, deve ora risolvere il rebus, facendo chiarezza sulle cause del “disastro”. La Giunta infatti ha deliberato in proposito, demandando al rup di «svolgere una serie di attività volte ad accertare eventuali difformità e/o vizi dell’opera e/o delle forniture».
Un quesito a cui il responsabile del Servizio Porto non può rispondere da solo e dunque ha deciso di conferire l’immancabile incarico di supporto al rup. La scelta, con trattativa diretta, è caduta sull’ing. Vincenzo Marziano, che assolverà al compito per un compenso complessivo di 1903 euro. L’attività da svolgere è «la verifica dei materiali forniti costituenti i tecnoreef del porto di Forio».
Non un compito da poco. L’Amministrazione guidata da Stani Verde, che si trova alle prese con un’opera inutile costata 10 milioni, vuole giustamente vederci chiaro per individuare eventuali responsabilità.
IL CONTENZIOSO
Ma questo non è l’unico problema che il Comune si ritrova ad affrontare sempre in relazione ai lavori al porto. Già il Collegio consultivo tecnico ad ottobre scorso aveva suggerito all’Ente di compensare i prezzi alla ditta appaltatrice dopo i danni da mareggiata di gennaio 2023 e accertati a febbraio.
Ma la vera “tegola” è il contenzioso avviato contro il Comune dalla “Meridiana Costruzioni Generali”, che ha ottenuto un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo da oltre un milione di euro. Per la precisione 1.215.349,41 euro oltre Iva ed interessi moratori, più spese per compensi. Un’azione che lascerebbe intendere che non siano state pagate tutte le somme dovute. Ovviamente l’Amministrazione si è già attivata per proporre opposizione, ma resta l’aspetto paradossale e “dolorosamente” costoso di questo appalto milionario.
Da un lato l’impresa batte cassa, dall’altra ora il Comune dovrà verificare perché quei lavori non hanno conseguito l’obiettivo che si prefiggevano, ovvero la protezione del porto di Forio dalle violente mareggiate. L’unico dato certo ad oggi è che le opere di difesa contro i marosi non hanno retto alla violenza delle onde…
Interventi inefficaci
«… lo scopo primario della realizzazione di tali barriere sommerse era quello di proteggere l’area portuale in caso di forti mareggiate, e che i danni rilevati comportano la inefficacia degli interventi realizzati»
L’attività da svolgere
Verifica dei materiali forniti costituenti i tecnoreef del porto di Forio