Mettere mano al risanamento di Casamicciola è un’impresa molto più grande di quella che si potrebbe pensare. Pensare al disastro del territorio dovuto a sisma e frana, in certi frangenti, crea meno rabbia e frustrazione rispetto ai disastri creati dalla peggiore struttura amministrativa alla guida di un territorio.
Quello il consiglio comunale di Casamicciola Terme ha approvato giovedì pomeriggio, è la cura all’ennesimo flop amministrativo di una classe politica che, giustamente, è stata relegata dal popolo di Casamicciola alla minoranza.
In breve, prima di leggere il dettaglio, Marina di Casamicciola è una partecipata abusiva. Per dirla in parole povere, la delibera che ne 2018 affidava la gestione del Porto di Casamicciola a Marina di Casamicciola è illegittima. Lo hanno rilevato la Regione Campania, la Capitaneria di Porto e la Procura della Repubblica che ha già avviato un procedimento penale di cui, però, non si è ancora resa nessuna traccia e la cui delega di indagine è stata affidata alla Guardia Costiera.
La giunta Castagna non poteva affidare la gestione a Marina di Casamicciola. Con una nota del 22 maggio 2023, la Regione Campania ha trasmesso alcuni verbali di contestazione elevati dall’Ufficio Locale Marittimo di Casamicciola Terme tra cui, per quanto rilievo, quello in cui si contestava a fronte a delle modalità gestionali cristallizzate nel deliberato della giunta Castagna un uso difforme della concessione demaniale marittima n. 21/2008 da parte della Marina di Casamicciola Terme srl.
Una circostanza di non poco conto che, ovviamente, deve essere affronta con immediatezza – soprattutto – per non ricadere nelle eventuali fattispecie di reato per le quali sta indagando la Procura della Repubblica. L’errore rilevato dalla Capitaneria di Casamicciola è collegato alla forma di gestione del “demanio” diventato comunale.
Ovvero: “nell’ambito del conferimento delle competenze amministrative relative alle concessioni in uso di beni del demanio marittimo ai sensi dell’art. 105, D.L. 31 marzo 1998, n. 112, la Regione Campania, con Legge Regionale del 29 giugno 2021, n. 5 ha stabilito che “le funzioni amministrative relative al rilascio di concessioni di beni del demanio marittimo nei porti di rilevanza regionale [quale quello di Casamicciola Terme] e interregionale sono conferite ai Comuni nel cui territorio rientrano i predetti ambiti portuali”.
In base a questo principio il Comune di Casamicciola Terme, anche a seguito delle famose sentenze dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, con Deliberazione di Giunta nell’aprile del 2022 si attribuiva la concessione demaniale marittima n. 21/08 ed ss.mm.ii.
La gestione del porto turistico (e qui nasce anche la differenza con Lacco Ameno che, invece, è approdo turistico e non porto, ndr) è qualificabile come servizio pubblico locale di rilevanza economica e a domanda individuale, giacché, nonostante la finalità turistico-ricreativa soddisfi interessi privati di una fascia ristretta di utenti, sussistono nondimeno rilevanti interessi pubblici quali la valorizzazione turistica ed economica del territorio, l’accesso alla via di comunicazione marina e la potenziale fruizione da parte dell’intera collettività laddove ricorrano eccezionali esigenze di trasporto pubblico”. Proprio per questo il Comune può esercitare i servizi pubblici di interesse economico nelle forme dell’amministrazione diretta, intendendosi per essa anche quella riconducibile al modello gestionale in house. Ovvero l’unico modello di gestione che consente di garantire il controllo strategico dell’Ente Comunale sullo sfruttamento dei beni demaniali.
La cura per mettere tutto in ordine è la modifica dello statuto di Marina di Casamicciola.
Questa sera, infatti, il consiglio comunale di Casamicciola Terme stabilirà che il Comune di Casamicciola Terme provveda nuovamente alla determinazione ed all’incasso delle tariffe per l’erogazione dei servizi svolti, onde faccia fronte ai costi di gestione e di funzionamento della società Marina di Casamicciola s.r.l. che il Comune di Casamicciola Terme faccia fronte a tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, compreso il costo del Gestore dell’Elisuperficie, dei manufatti e dell’attrezzature necessarie per l’espletamento del servizio eliportuale/elisoccorso e portuali.
Inoltre, il nuovo statuto chiarisce che “resta fermo l’obbligo da parte della società di presentare, almeno con cadenza trimestrale una relazione dettagliata sull’andamento della gestione che assicuri il rispetto del piano di risanamento, a firma dell’Amministrazione/Liquidatore e del Revisore della società, che dovrà essere indirizzata all’Organo esecutivo dell’Ente ed alla Commissione di controllo Analogo istituita con delibera di G.C. 80 del 8.6.2015; la medesima società dovrà, altresì, comunicare tempestivamente all’Organo esecutivo dell’Ente ed alla Commissione di controllo analogo ogni eventuale complicazione che possa rendere instabile la realizzazione del piano stesso, onde l’amministrazione comunale valuti l’opportunità di eseguire eventuali trasferimenti straordinari ai sensi dell’art. 14 comma 5, secondo periodo, D.lgs 175/2016” e che la deliberazione di Consiglio Comunale n. 38/2018 continua ad applicarsi nelle parti non incompatibili con il presente deliberato.