domenica, Dicembre 22, 2024

Distretto. Il Maddaloni comico, i grandi assenti e la teoria di Berkun

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Editoriale di Gaetano Di Meglio

Il Benedetto Day? In parte lo è stato. Arriva qualche anno dopo i bastoni tra le ruote che parecchi dei pochi che ieri erano al Re Ferdinando gli avevano messo.
E’ inutile fare i nomi, ormai il boccone è stato ingoiato. Maurizio Maddaloni, sicuramente uno dei più eccellenti che registra il Comune di Ischia, in quanto a condoni, interventi, demolizioni e quant’altro (lasciamo stare i dettagli della storia) ha mostrato anche il suo lato comico che, con qualche battuta strappa applausi mal riuscita, ha caratterizzato l’intera mattinata di ieri. Senza polemica, chi scrive è uscito più vuoto di prima, ma forse, il problema era mio. Chissà, ieri non stavo tanto in forma. Ma due o tre punti è bene segnarli sulla carta.
Primo tra tutti è che a Paolino Buono e Giovan Battista Castagna non interessa niente. Nessun rappresentante di spicco o di primo piano per i due comuni è intervenuto all’evento. Altro punto fermo da segnare è la citazione da annali di Luciano Venia: definire Benedetto Valentino “Novello Odisseo” è storico! Domenico De Siano ha aperto, ufficiosamente, la sua campagna elettorale. Pasquale Sommese si è dimostrato bravissimo a non dire niente nonostante avesse preso la parola. Ma, in compenso, mi sono chiesto come mai Mimmo Barra non fosse presente. E’ quasi assurdo che al convegno in cui l’assessore al turismo della Regione Campania presenta la “Legge sul Turismo” manchi il commissario dell’Azienda Turismo. Mistero o semplice sovrapposizione di ruoli per l’organizzazione e la paternità dell’evento? Tutti e due. En plein!
Ma il Distretto? Veramente il tema del dibattito è scivolato più sul concetto del “fare sistema” e del “mettersi insieme”, i dettagli del distretto e della legge sul turismo, verranno discussi in seguito. Ma la colpa è nostra perché, spesso, siamo un pubblico poco qualificato.
Secondo un’affermata teoria, infatti, mentre si parla in pubblico, il conferenziere tende per natura a ricercare lo stesso livello di comprensione del pubblico, così da far recepire il proprio messaggio nel migliore dei modi. Dopo averlo raggiunto, il livello del conferenziere scende al disotto della linea, così da assicurare un sicuro arrivo del messaggio. Ciò rende però i contributi vuoti, ovvi, inutili e comunque di “non effetto”. Ecco, noi siamo al disotto. Grazie a Scott Berkun, il papà di questa teoria, ora abbiamo anche qualche motivo tecnico anche se i dubbi che valgano “altri” concetti sono forti.
Sono convinto, però, che Benedetto Valentino, ieri, abbia scelto la linea bassa, ovvero quella vuota, ovvia, inutile e di “non effetto” per evitare gli strascichi della polemica che, purtroppo, hanno la solita scema faccia del “perché ti metti tu e non io” oppure “chi comanda”, o ancora, “posso comandare io?”. Ieri ha ritirato la sua medaglia sul campo, qualche mese fa la firma del Ministero che ha istituito il “Distretto”. Oggi è chiamato a portare avanti questo “progetto sperimentale”. Quanti siano, però, quelli disposti a fare le cavie di Benny, non lo sappiamo ancora.
E io che pensavo ad una facile “lezione” dal titolo: “Il Distretto turistico. Cosa è” me ne sono tornato a casa ancora più confuso di prima perché, forse, il vero scopo è quello di non farlo capire.
A nessuno.

 

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